Luciano Alberti
Gelato alle tagliatelle di kamut, burro, cardamomo e farrodi Alessandro Gilmozzi
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Un dettaglio dell'interno del bistrò romano Susina
Via chiana 87/A. Una piccola strada così diversa da tutta Roma si riscalda sotto il sole di questo autunno ancora pieno d’estate, di mistero e di dubbi. Dietro le mascherine, tutto tace. Occhi bassi camminano distanti per non cadere in quegli angoli lividi di paura. In questa strada, c’è un piccolo bistrò che suona un antico jazz di sapori, colori e istinti. La sua insegna rossa invita i nostri passi a danzarci dentro. Impossibile non percepire fin da subito un senso di abbraccio, ogni cura e ogni dettaglio racconta di un posto che ha scelto di continuare a sperare puntando tutto su una scommessa: ingredienti selezionati e colpi d’autore.
Un’atmosfera bohemien colora un tempo sognato: arte in esposizione, fiori freschi e tavoli in legno riportano alla mente un tocco di quella gloriosa Parigi. Dalla cucina, il profumo del pane appena sfornato si mescola a quello di un modo di vivere la ristorazione che prima di tutto significa essere e offrire ciò in cui si crede: fatto in casa, questa è la sfida di Susina Bistro, la sua essenza: non vuole essere risucchiato nella gravità di una cucina banale. Per questo il menu, seguendo i ritmi della stagionalità, cambia veste senza riproporsi mai uguale a se stesso. Studio e ricerca sono dentro ogni piatto: un approfondimento che dalla tradizione ne fa trampolino e prospettiva di un nuovo futuro.
Il brindisi di apertura è stato un calice di Trento DOC Terre San Mauro che con il suo perlage fine e persistente e un profumo fresco, delicato ed elegante e un sapore secco, fresco ed armonico, ci ha portati direttamente agli assaggi.
Fettuccine fatte in casa con ragù di polpo
Pasta e patate con tartare di gambero
Filetto di maiale cotto al mosto d’uva accompagnato da gelato alla birra
Susina Bistro Via Chiana, 87/A Roma +39.06.85857162 Antipasti 9, primi 12, secondi 15, dolci 7 euro
Giornalista e sommelier, radici a Napoli e presente a Roma, coltivo la scrittura e l'amore per il vino e il cibo come valori assoluti, perché mi insegnano che ovunque può celarsi il bello e il buono. Gli studi letterari mi hanno lasciato una grande eredità: andare oltre ogni apparenza e questo cerco nell'enogastronomia.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose