19-05-2020
Giorgio Scarselli, patron illuminato de Il Bikini a Vico Equense (Napoli), nonché Ambasciatore del Gusto
Milano, giorno chissà quale di una quarantena, di non so nemmeno più di quale fase. Oggi ho comprato delle vongole. È una delle prime volte che esco di casa, e sono entrato finalmente in un supermercato, aspettandomi chissà quali interminabili file. Invece mi muovo con mia figlia con una certa tranquillità, contemplo una vetrina che contiene carni con diverse frollature e mi commuovo addirittura quando passo davanti al banco del pesce. L’odore di mare mi entra nelle narici, e comincio a leggere come faccio sempre tutte le etichette, cercando provenienza, zona Fao e nome scientifico, immaginandomeli in acqua, a nuotare in quel mare che mi manca così tanto.
A Maria Carolina piacciono le vongole, o almeno le piacevano un anno fa, e ne scorgo un retino, belle vongole veraci di dimensioni più che ragionevoli. Le prendo, insieme a un mazzo di prezzemolo che potrebbe durarmi per mesi, e felici ci dirigiamo verso casa. Passo davanti a tanti ristoranti di colleghi, chiusi, chiusissimi. Due, Wicky’s e Basara, stanno lavorando con l’asporto. Uno in vetrina ha detergenti e gel per le mani, appoggiati lì sul tavolo, forse un messaggio subliminale di sicurezza per la clientela, forse dimenticati, come armi di battaglia momentaneamente abbandonate. Mi danno una idea di stanchezza, di fatica, di preoccupazione che mi stringe il cuore.
Scarselli sulla spiaggia de Il Bikini con la moglie Federica Pirchio e la figlia Maria Carolina
Gli spaghetti con le vongole sembrano venuti benissimo. Cucinare per i miei cari, la manualità legata alla concentrazione e anche al cuore, ha un potere quasi magico, terapeutico, consolante. Mentre cucino penso anche ad altro (aprirò quando come), poi torno con le dita sui miei piatti di Vietri che mi ricordano il mio ristorante in costiera e nei quali a breve servirò gli spaghetti. Perché non prendere un coppapasta e arrotolarli bene, raccogliere il sughetto che si è formato con l’amido con un cucchiaio e versarlo lentamente sugli spaghetti in verticale? Saranno bellissimi.
Scarselli con la sua chef Fumiko Sakai
Tramonto a Il Bikini
Penso alla mia terrazza sul mare, lunga, ampia, ai tavoli vista Vesuvio. Tanti, forse troppi. All’esigenza, nata qualche anno fa, di ridurli, compattarli, concentrarli, per un servizio più curato e preciso. Una terrazza che nasceva per 100 coperti, divisa per farla diventare da 40, perché così avremmo potuto assicurare ai nostri ospiti una maggiore attenzione e un servizio più corrispondente al nostro concetto di cucina. Ecco: il nostro concetto di cucina. Mi sembra ormai vecchio, lontano, obsoleto. Non le idee, per carità, nate da lunghe chiacchierate post-servizio con Fumiko, chat notturne, assaggi, prove, ricerca. Mi sembra fuori luogo adesso il concetto stesso di concetto. Chi sono io per imporre un concetto? Per spiegarlo, per convincerti?
Il Bikini anni e anni fa...
...e oggi
Nonno Riccardo Scarselli
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
di
classe ’69, figlio del mare. I suoi primi passi sono stati in acqua, quella limpida e azzurra della Penisola Sorrentina. Suo nonno Franco Scarselli creò nel 1952 uno dei luoghi attualmente più conosciuti della costiera, Il Bikini. Dopo Riccardo Scarselli, che in 50 anni ha trasformato la struttura in un’eccellenza della ricettività, è stato poi tempo per Giorgio di prenderne le redini. Nel suo curriculum c’è anche un lungo periodo di lavoro per banche d’affari e finanza, un’attività che ha coniugato con la sua parte più creativa, scrivendo per il teatro e la televisione
Il Bikini al tramonto. Tanta bellezza va preservata. Ma anche sviluppata, senza cambiarne l'identità
Gennaro Esposito, chef della Torre del Saracino e artefice di Festa a Vico (foto Giuseppe Corsini)
Dall’Italia è una narrazione in continua evoluzione di tutto il buono che racchiude in lungo e in largo il nostro Belpaese. Una rubrica che ci porta alla scoperta delle migliori trattorie, i ristoranti più esclusivi, osterie, tra le vette più alte o in riva al mare. Delizie che non possono sfuggire alle rotte dei più entusiasti viaggiatori.