20-04-2020

Addio a Sirio Maccioni, un mito della ristorazione italiana nel mondo

Se n'è andato a 88 anni nella sua Montecatini Terme, da dove era partito per affermare i suoi locali a New York (e non solo)

Sirio Maccioni

Sirio Maccioni

È morto nella sua abitazione di Montecatini un grande della ristorazione italiana all'estero. Sirio Maccioni aveva 88 anni compiuti il 5 aprile scorso, era originario di Montecatini ma aveva costruito la sua fortuna negli Stati Uniti. A dare la notizia è stato uno dei figli, Mauro, che si divide tra la Toscana e gli States.

Tra i suoi ristoranti aperti a New York il più famoso è stato Le Cirque, aperto nel 1974: vi sono passati quasi tutti i presidenti degli Stati Uniti - da Nixon a Carter, da Reagan fino alla famiglia Clinton - ma anche Giovanni Paolo II e tanti personaggi della politica e dello spettacolo.

Maccioni nel 2014 col figlio Mauro a Villa Panna, la sede storica degli stabilimenti di Acqua Panna, in occasione delle celebrazioni del 450mo anniversario della tenuta

Maccioni nel 2014 col figlio Mauro a Villa Panna, la sede storica degli stabilimenti di Acqua Panna, in occasione delle celebrazioni del 450mo anniversario della tenuta

Maccioni iniziò dalla gavetta, svolta dapprima al Grand Hotel La Pace di Montecatini (ha raccontato ad Eleonora Cozzella: «In quel periodo, a Montecatini e forse in tutta Italia funzionavano solo le scuole alberghiere. L’istituto cittadino era anche una preziosa fonte di lavoro, perché anche durante l’anno scolastico, specie in alta stagione, venivamo chiamati dagli hotel per integrare il personale. Se eri in gamba potevi sperare di entrare al La Pace, il cui apprendistato apriva le porte anche agli hotel all’estero». Poi, appunto, subito andò all'estero: al Plaza Athenée di Parigi (seguendo le orme di Yves Montand, che era originario della vicina Monsummano Terme), all'Hotel Atlantic di Amburgo e sulle grandi navi da crociera che percorrevano la rotta Europa-Usa. Fu così che s'impadronì dei segreti della ristorazione internazionale ad alto livello.

A inizio degli anni Sessanta volò negli Stati Uniti. Venne subito notato, ad esempio nel 1961 dalla rivista Life, che raccontò del nuovo direttore di sala dell’allora più prestigioso locale della città: “Il Colony ha un nuovo maître: è  giovane, elegante e brillante. Se parlasse inglese sarebbe ancora meglio”. Lo avrebbe presto imparato. L'affermazione definitiva fu a partire dal 1974 a Le Cirque, presso il Mayfair Hotel newyorkese: un successo dovuto al grande livello della cucina e all'uso di materie prime che arrivavano direttamente dall'Italia e che all'epoca non era facile trovare negli Usa. Le Cirque chiuse e riaprì al Palace Hotel con l'insegna Le Cirque 2000 nel 1997. Terza apertura, nel 2006 alla Bloomberg Tower.

Con Sofia Loren

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Con Nixon e Reagan...

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...e con un Trump più giovane

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Non solo New York, comunque. Con l'aiuto della moglie Egidiana e dei figli Mario, Marco e Mauro, Maccioni aprì altri locali a Las Vegas (Hotel Bellagio), in India, Abu Dhabi, Repubblica Dominicana. Da grande cuoco a imprenditore internazionale di successo. Nel 2014 Maccioni pubblicò negli Usa la sua autobiografia Sirio: the Story of My Life and Le Cirque insieme al critico gastronomico Peter Elliot

Memorabile fu la recensione che la grande critica Ruth Reichl dedicò a Le Cirque nel 1993. Scrisse: "Nessuno va a Le Cirque solo per mangiare. La gente cerca l'esperienza di essere in un ottimo ristorante. A volte la ottengono; a volte no. Tutto dipende da chi sono”, mettendo così in luce come il trattamento fosse molto diverso a seconda che il cliente fosse vip oppure no, la Reichl divise il pezzo in due parti, "Cena come un commensale sconosciuto" e "Cena come la favorita del patron". La Cirque ha chiuso a fine 2017, il mito di Maccioni rimane.


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Identità Golose