Tante nuove aperture, spostamenti, cambi chef in questi giorni nella Penisola. Troppi, per non raccontarveli in questa carrellata generale.
MILANO - Nel prossimo weekend s'accendono di nuovo i fornelli in via Victor Hugo 4, nei locali che ospitavano il vecchio ristorante Cracco-Peck. Sarà lo stesso Carlo Cracco ad animarli, la sua idea è un bistrot, «la forma più attuale di cucina, intesa come divertimento, come esperienza più accessibile - ha detto a Tgcom24 in occasione di Identità Milano - Vi declineremo il ristorante in maniera più facile, comprensibile, accessibile e sotto certi aspetti anche più divertente. Un modo per far rivivere sotto un’altra pelle quella che è stata una vecchia gloria a pochi passi da piazza Duomo». Sbarcano in città anche i fratelli Alajmo, con il loro nuovo Amor di corso Como, focus sulla pizza al vapore, ve l'abbiamo già raccontato qui: Ufficiale, Alajmo apre a Milano il prossimo 10 aprile. Nuovo indirizzo - il terzo in città, oltre a Venezia, San Vincenzo in Toscana e Porto Cervo e La Maddalena in Sardegna, per Basara, originale format di sushi&pasticceria di qualità: ora è anche in via Washington 70. Ha aperto da pochi giorni anche l'insegna meneghina numero tre della pizzeria Berberè, a poca distanza dalla Stazione Centrale, in attesa di un raddoppio anche a Torino. E in città arriva anche Gennaro Esposito, con il suo It, formula già presente a Ibiza: cucina mediterranea in chiave gourmet nel quartiere di Brera, più precisamente in via Fiori Chiari, all’interno dell’ex Palazzo Gondrand. L’executive chef sarà Aldo Ritrovato.

NORD - Movimenti nel team di
Andrea Ribaldone, che ha cambiato la guida della cucina al suo stellato
Osteria Arborina di La Morra, nelle Langhe: nuovi chef sono
Marco Mannori e
Simone Maurelli. Erano in un altro ristorante seguito da
Ribaldone, il
Lino di Pavia, dove approda al loro posto
Federico Sgorbini, che già aveva lavorato con
Riba ad Alessandria ed era reduce dall'esperienza al
Villa Naj della vicina Stradella, dove ora c'è
Alessandro Proietti Refrigeri, ex
Berberè. Per rimanere nelle Langhe,
Fabrizio Tesse - già al
Caffè Groppi di
Fabio Barbaglini, ai
Balzi Rossi, e per sette anni sous-chef di
Antonino Cannavacciuolo al
Villa Crespi - è il nuovo executive chef al
La Rei del Boscareto Resort di Serralunga d'Alba, suo pastry chef sarà
Marco Sforza. A
La Rei Tesse succede a
Pasquale Laera (che era succeduto a sua volta a
Tesse come sous chef da
Cannavacciuolo: corsi e ricorsi storici), che sempre in zona sta per aprire un proprio ristorante.
Tornando in Lombardia, il pasticcere
Andrea Tortora ha lasciato la brigata di
Norbert Niederkofler al
Rosa Alpina e aprirà una pasticceria tutta sua a Salò (Brescia), «un atelier basato sul capitale umano». Il posto, che gestirà con la socia
Ilaria Zacchetti (in sala al
Lido 84) partirà da un concetto di “pasticceria espressa”, con dessert creati al momento. E a partire dal 2021 alla pasticceria si aggiungeranno 15 suite, per un vero e proprio turismo gastronomico
dessert oriented. Non lontano anche
Giacomo Sacchetto, già a lungo sous chef di
Giancarlo Perbellini, sta lavorando a una propria insegna, ma non se ne parlerà ancora per un po', mentre più a Sud
Agostino Iacobucci inaugurerà nei prossimi giorni il proprio nuovo ristorante, che aprirà ufficialmente al pubblico il prossimo 8 aprile a
Villa Zarri, nel Comune di Castel Maggiore (Bologna). In Liguria la notizia più importante viene da Chiavari (Genova): è lì che
Lucia De Prai - miglior pasticcere per la
Guida Identità Golose 2019 - e
Marco Primiceri hanno deciso di sbarcare con il loro primo locale, dopo aver lasciato il
The Cook al Cavo di
Ivano Ricchebono.

Andrea Mattei (in bianco), nuovo chef del ristorante Bistrot a Forte dei Marmi, tra i fratelli David e Marco Vaiani, titolari del locale, e il giornalista Claudio Mollo (in camicia), cui dobbiamo questa foto
CENTRO E SUD - Più tranquilla la scena nell'Italia Centrale e Meridionale. D'altra parte, la Toscana era stata già caratterizzata da grandi cambiamenti pochi mesi fa, ve li avevamo raccontati:
Enrico Marmo a
Castel Monastero al posto di
Stylianos Sakalis, passato al
Castello di Spaltenna orfano di
Vincenzo Guarino, che già firma il menu del nuovo
Mandarin Oriental, Lago di Como; a
l Borgo San Felice, con
Fabrizio Borraccino volato al
Four Seasons di Milano, ecco il team di
Enrico Bartolini, con resident chef
Juan Camilo Quintero, già alla guida dell'
Osteria Volpaia dove approda
Marco Lagrimino con la compagna
Nadia Möller, entrambi reduci dal fiorentino
Momio; al
Bistrot di Forte dei Marmi
Andrea Mattei, che ha lasciato il
Borgo Santo Pietro; così come il
Borgo San Jacopo di Firenze dovrà fare a meno di
Peter Brunel, tornato in Trentino, la sua regione d’origine, dove aprirà un suo ristorante.

Maicol Izzo al lavoro al Piazzetta Milù
In Umbria
Emanuele Mazzella, ex del
Vespasia a Norcia dove oggi lavora
Valentino Palmisano, ha sposato il progetto del
Nun di Assisi. A Roma anche l'
Epiro ha cambiato formula tornando al bistrot, come già
Marzapane; mentre
Andrea Fusco ha detto addio, col suo
Giuda Ballerino, al
Sina Bernini Bristol di piazza Barberini, il cui ristorante cambia nome -
The Flair Rooftop Restaurant - e chef,
Alessandro Caputo. Trasferimento nell'Agro Pontino:
Simone Nardoni, patron chef di
Essenza, si è spostato da Pontinia a Terracina, sul litorale in provincia di Latina. In Campania trasferimento anche per la
Taverna Vesuviana di chef
Alfonso Crisci, da San Gennaro Vesuviano a Nola. Il
Piazzetta Milu della famiglia
Izzo ha trovato il nuovo chef in casa, si tratta del giovane
Maicol Izzo, che sostituisce
Luigi Salomone a sua volta in predicato di aprire un locale tutto suo.
ISOLE - Tante novità in Sicilia. Lo chef
Peppe Barone e
Stefania Lattuca lanciano il loro nuovo progetto di ristorazione, che li vede soci. Sarà a Sampieri (Ragusa), sulla riva di un suggestivo borgo di marinai, e si chiamerà
Ammare, cucina di tradizione marinara contemporanea. Al fianco di
Barone una brigata capitanata da
Ninni Radicini, apertura prevista sabato 6 aprile. È a Catania, invece, che rivedremo all'opera il giovane e talentuoso
Davide Guidara, reduce dall'
Eolian di Milazzo: dagli inizi di giugno firmerà la carta del gastronomico al
Romano Palace, unico cinque stelle cittadino: ristorante con 7 tavoli con «un nuovo concetto di Mediterraneo, 2-3 ingredienti principali spingendo al massimo sul gusto». E mentre poco più a Nord ci sono brutte notizie per
Massimo Mantarro, nessuna riapertura 2019 per il suo
Principe Cerami, i lavori in corso al
San Domenico Palace la rendono impossibile, è invece fertile la scena a Palermo.
Massimiliano Mandozzi ed
Elnava De Rosa approdano in città dopo quasi dieci anni alla cucina del
Casta Diva, hotel di lusso sul lago di Como, passato alla gestione del
Mandarin Oriental dallo scorso anno (e che ora vanta come chef
Vincenzo Guarino, come abbiamo visto), e firmano già da questi giorni la carta del
Gagini, dopo la separazione tra patron
Franco Virga e il precedente chef,
Gioacchino Gaglio. E sempre a Palermo lavori in corso per il nuovo locale di
Mario Peqini, lo stimatissimo pastry chef albanese già al milanese
Il Luogo di Aimo e Nadia. Nell'isola si muove - per ora con delle consulenze - anche
Paolo Barrale, che ha lasciato nei mesi scorsi il
Marennà di Sorbo Serpico, in Irpinia.
In Sardegna s'è divisa la coppia del
Cucina.eat di Cagliari: nel locale di
Alessandra Meddi rimane
Francesco Vitale, mentre
Mauro Ladu sta lavorando a un progetto che ci racconta così: «Ritorno al mio paese natale, Mamoiada; voglio crearvi un'osteria che parli di territorio, dove la tradizione incontra un pensiero nuovo di cucina. Il
fattore umano e
costruire nuove memorie - per citare i temi del nostro congresso,
ndr - sarà di assoluta importanza. Al progetto è abbinata anche la coltivazione di un orto con verdure ed erbe aromatiche, per il resto andrò alla ricerca delle migliori eccellenze regionali. Un grande sprone l'ho avuto proprio da
Identità: il tema di quest'anno era quello sul quale è basato il mio progetto!». E allora, buona fortuna.
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