Fabrizio Marino
Animelle e spugnole in timballo di pasta, salsa di foie grasdi Yannick Alléno
Primo piano Su Identità Digitali, sette piccole rivoluzioni e un unico comune denominatore: la pasta
Alfonso Caputo , chef della Taverna del Capitano, una stella Michelin a Marina del Cantone in Penisola Sorrentina, è protagonista ancora questa sera, giovedì 11 giugno, a Identità Golose Milano, per prenotazioni cliccare qui
«Cos'è l'eleganza? Una forma di piacere, di bellezza che colpisce perché è selettiva, rara da trovare. Non si presta facilmente a essere replicata troppe volte, perché così finisce con lo smarrire la propria essenza, la propria unicità. Pensiamo allora alla cucina: se uno chef è bravo a preparare un piatto, che senso ha distruggere il suo talento per fare soldi, per puntare ai grandi numeri? Diventi una fabbrica, annulli il tuo tocco e perdi l'anima». C'è l'elogio della lentezza e l'idea di un modello più rilassato di ristorazione, nelle parole di Alfonso Caputo al termine di una bellissima cena, ieri sera a Identità Golose Milano (seconda e ultima replica stasera, doppio turno ore 19,30 oppure 21, sempre al primo hub internazionale della gastronomia, per prenotare clicca qui).
Si parlava di coperti e di clienti. I primi son stati ridotti dallo chef della Taverna del Capitano, «ma già da prima della pandemia. Siamo scesi da 40-50 a un massimo di 35», perché un'esperienza gastronomica piena riesce meglio quando un ristorante può concedere più attenzioni e il personale non è travolto dalla frenesia. «Lo stop forzato dovuto al Covid-19 è stato un momento di riflessione importante, che non va perduto. Noi abbiamo ripreso il primo giugno, con ottimi riscontri per fortuna. E siamo felici nel vedere i clienti felici, che poi si è cuochi proprio per questa ragione. Doppi turni? No grazie. È complicato, bisogna impostare orari lunghissimi: c'è la professione ma c'è anche la vita, occorre certo lavorare bene ma sempre con dignità».
Alfonso Caputo a Identità Golose Milano
L'antipasto: Il pane e lo sgombro, briciole di crostini agliati, burrata di bufala, alici e olive nere. In abbinamento Berlucchi ‘61 Nature DOCG o Ruinart Blanc de Blancs AOC
Primo piatto: i mitici Spaghetti alla Nerano. In abbinamento Verdicchio di Matelica Vertis Bio DOC - Borgo Paglianeto. «Sono 35 anni che li propongo, chissà quanti ne ho preparati! Una volta a un evento a Milano quasi 700 piatti in una sola sera. A volte mi dispiace pure, abbiamo tante altre proposte interessanti... Ma mi chiedono gli spaghetti ancora e ancora». Intramontabili
Secondo piatto: Triglia in crosta di mandorle, mirto selvatico e asparagi. In abbinamento Pinot Grigio delle Venezie DOC - Corte Giara. Molto buona, interessante il rametto di mirto croccante, da mangiare, che conferisce una piacevole variazione gustativa. «Sto lavorando molto su questo aspetto, penso alla cottura con foglie di limone. O di fico: le uso col tonno, loro rilasciano il latticello, il piatto prende un gusto quasi di cocco»
Il dolce: Il limone della Costiera, il soffiato, il gelato e la sua salsa. In abbinamento il cocktail Torna a Surriento (vodka Belvedere, spremuta di limone, bergamotto). «Sembra un dessert gigantesco, ma il sorbetto contiene solo 20 g di zucchero, s'affonda il cucchiaio e la salsa è ariosa. "Chi se lo mangia?", si chiedono alcuni, anche quando lo propongo nel mio ristorante. Poi iniziano e la bocca rimane pulita». È una proposta ideata nell'estate 2019
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it Instagram: carlopassera
Foto di gruppo a fine servizio per Alessandro Tormolino, i suoi collaboratori e la brigata di cucina dell'Hub
Alessandro Tormolino, executive chef del ristorante Sensi di Amalfi, sarà a Identità Golose Milano mercoledì 24 maggio: per prenotare il vostro tavolo, visitate la pagina dedicata sul sito dell'Hub
Racconti, storie e immagini dal primo Hub Internazionale della Gastronomia, in via Romagnosi 3 a Milano