27-02-2019
Alain Ducasse, 62 anni. Sarà omaggiato a Identità Milano domenica 24 marzo (foto ducasse-paris.com)
Domenica 24 marzo, alle ore 13, celebreremo un momento importante a Identità Milano: gli ex allievi Andrea Berton, Massimo Bottura, Carlo Cracco, Gennaro Esposito e Davide Oldani saliranno sul palco per omaggiare tutti assieme un cuoco francese, Alain Ducasse. «È la prima volta in 15 anni che tributiamo un omaggio a un non italiano», spiega Paolo Marchi, «Lo facciamo perché, con Ferran Adrià, Ducasse è il cuoco che più di tutti ha lasciato un segno importante sulla ristorazione mondiale degli ultimi 30 anni. E poi ammira tremendamente l’Italia, la nostra cucina e i nostri prodotti, un ottimo motivo per rendergli grazie». Difficile esaurire in un singolo post il valore del cuoco più iconico dei nostri tempi. La Generazione Ducasse non racchiude, infatti, solo i cuochi che sono passati da lui, ma pure quelli che lo ammirano indirettamente e da lontano. Come Niko Romito, forse l’italiano che più di tutti ha ereditato il modello imprenditoriale dell’aquitano, fondato sulla formazione e la diversificazione. O Rene Redzepi, che ha sempre ammesso di esser cresciuto sospirando davanti ai suoi libri di cucina. Tanto occorrerebbe aggiungere sui suoi numerosissimi epigoni, italiani e non. Oggi ci accontentiamo di fotografare i meriti dell’aquitano, ricucendo i passaggi essenziali della sua incredibile biografia, elencando tutti i ristoranti che oggi cadono sotto il suo controllo e selezionando una collezione di frasi celebri. LA BIOGRAFIA 1956 Figlio di contadini, Alain Ducasse nasce il 13 settembre 1956 a Castel-Sarrazin, un villaggio di neanche mille abitanti in Nuova Aquitania, a 100 km dal confine con la Spagna. 1972 Sordo al parere negativo dei genitori, a 16 anni dà inizio alla carriera in cucina. Primo impiego: apprendista al Pavillon Landais di Souston, sull’Oceano Atlantico, a pochi chilometri dal villaggio natio. 1975 Compiuta la maggiore età, impara il mestiere da Michel Guérard, 85 anni oggi, mostro sacro della cucina francese e della Nouvelle Cuisine, all’epoca 2 stelle Michelin nella località termale di Eugénie-les-Bains (prenderà la terza 2 anni dopo, nel 1977). Dal primo maestro, apprende teoria e pratica della cuisine minceur, filosofia che mira ad alleggerire i classici dell’alta cucina francese post-Escoffier. Negli inverni degli stessi anni, l’ambizione lo conduce anche in Normandia, a spiare il mestiere del leggendario pasticciere Gaston Lenôtre (1920-2009), fondatore dell’omonimo impero e inventore del gâteau opéra, iconico dessert al cioccolato, caffè e mandorla.
A 31 anni (foto Éric Préau)
Con Massimo Bottura in una foto d'archivio
1987 Assume la direzione del Louis XV di Montecarlo, che otterrà 3 stelle Michelin 33 mesi dopo, numero fortunato: coincide anche con l'età di Ducasse. In cucina c’è uno dei delfini di sempre, Franck Cerutti. 1995 Apre il suo primo albergo, La Bastide des Moustiers, una locanda di campagna nell’amata Provenza. L’anno dopo ne aprirà una seconda, l'Abbaye de la Celle. Le due dimore sono ancora attive. 1995 Nello stesso anno sbarca per la prima volta a Parigi: rileva il ristorante di uno stanco Joël Robuchon nell’hotel du Parc in rue Poincarè. «Siccome non ho niente da fare a metà settimana perché a Monaco sono chiuso», scherzò, «ho deciso di aprire pure nella Ville Lumière». Vinto lo scetticismo generale, 8 mesi dopo conquista diretto le 3 stelle Michelin. In cucina c’è il suo enfant prodige Jean-François Piège. Come contrappasso, gli tolgono però la terza stella a Monaco.
TITANI. Con il collega Joël Robuchon, scomparso il 6 agosto scorso. "Amavo molto", spiegherà Ducasse "il suo misto di libertà e rigore" (foto lechef.com)
VIVE LA FRANCE. Con Paul Bocuse e Jean-Pierre Troisgros (foto Gérard Collomb)
Con Carlo Cracco e Massimo Bottura, l'11 dicembre scorso alla cena di Identità Golose Milano, in occasione della raccolta fondi per Food for Soul (foto OnStage Studio)
TI OSSERVO. Nella cucina di via Romagnosi (foto OnStage Studio)
Capesante delle isole Chausey, cavolfiore in crosta di brioche, kimchi di foglie vegetali, piatto cucinato da Alain Ducasse e Romain Meder a Identità Milano nel dicembre scorso (foto OnStage Studio)
La Cookpot, piatto simbolo nella virata sempre più vegetale del Ducasse di oggi (foto ducasse-paris.com)
Gli appuntamenti da non perdere e tutto ciò che è attuale nel pianeta gola
a cura di
classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. instagram @gabrielezanatt