12-10-2024
Il team di Dry Milano ha festeggiato l'undicesimo compleanno con una settimana ricca di appuntamenti: ogni giorno un bar di caratura internazionale è stato ospite con una drinklist creata per l'occasione.
Undici anni e non sentirli. Dry Milano non cede il passo a nuove aperture e nuovi format e rimane uno dei punti di riferimento nel panorama dei locali che propongono il binomio pizza e cocktail, così come il trend del momento nella ristorazione.
Aperto nel 2013, è il 2018 l’anno della svolta con l’ingresso di Lorenzo Sirabella ed Edris Al Malat. Due professionisti che hanno saputo trovare l’accordo perfetto per dare a Dry l’impronta che ha oggi. Il primo ha voluto trovare nella tradizione la fonte di ispirazione, affiancandola a un rinnovamento della tecnica nel pieno rispetto della materia prima. Al Malat ha trovato il suo equilibrio, con la consapevolezza di chi sa osare là dove è necessario farlo e dando allo stesso tempo al collega pizzaiolo quell’abbinamento in grado di esaltare le caratteristiche delle sue pizze e mai dominarle.
Le pizze di Lorenzo Sirabella sono un inno alla tradizione, ma in chiave contemporanea, e agli ingredienti della sua Campania. Dopo aver studiato l'arte della panificazione, la sua formazione parte dai maestri della pizza napoletana come Enzo Coccia, per poi approdare a Milano e portare la sua visione che mette al centro l'impasto, le cotture e il procedimento di lievitazione.
“In termini di evoluzione, possiamo immaginare”, ci raccontano Sirabella e Al Malat,” alcuni sviluppi sia sul fronte della pizza che dei cocktail influenzati da diverse tendenze gastronomiche e culturali”. Sicuramente per il mondo pizza ci sarà sempre più un’attenzione alla cucina sostenibile e ad ingredienti biologici a km0, così da ridurre gli sprechi alimentari. Mentre nel mondo cocktail il bar manager di Dry vede un futuro di semplificazione e un ritorno a drink più essenziali. Ingredienti naturali e freschi, ricerca di distillati artigianali di qualità così come l’attenzione alla purezza dei sapori, senza però abbandonare un utilizzo sapiente e puntuale della tecnica.
“L’abbinamento pizza – cocktail è una sfida sempre più interessante” concordano entrambi, “e richiederà cocktail studiati appositamente per esaltare i sapori della pizza. Probabilmente assisteremo alla nascita di drink personalizzati secondi i gusti dell’ospite e il piatto scelto. I bartender e i pizzaioli lavoreranno insieme per creare pairing unici, puntando su sapori complementari o contrastanti”.
Edris Al Malat, bar manager di Dry Milano, muove i primi passi nei locali di Verona per poi arrivare a Milano entrando da Drinc.Different, il progetto di Luca Marcellini. Da Dry Milano sperimenta e utilizza diverse tecniche tra cucina e bar, ingredienti inusuali per arrivare a consistenze che ricordano la filosofia molecolare.
I primi ad aver fatto da apripista a un filone che ha spopolato poi in tutta Italia, il compleanno di Dry Milano non vuole essere un momento di autocelebrazione, bensì il ritrovarsi con amici e colleghi per festeggiare una ristorazione che, spesso, deve lottare per resistere contro le mode che cambiano e le crisi che si alternano.
Ancor più significativo del decennale, questo compleanno ha trasmesso lo spirito di tutti quei professionisti che non smettono di guardare al futuro come quel territorio in grado di fornire ancora più ispirazioni ma anche obiettivi da raggiungere. Si guarda al presente con la consapevolezza di ciò che si è costruito e si propone, ma con le intenzioni di chi sa già quali saranno le opportunità di un domani tra sperimentazione e ritorno alle origini.
Hibiscus Margarita, uno dei drink di Edris Al Malat e in carta da Dry Milano, a base di tequila, mezcal e un cordiale di ibisco e lemongras
È questa la chiave di lettura per osservare quanto hanno proposto dietro al bancone e in cucina tutti i grandissimi ospiti di una settimana di festeggiamenti.
Al bancone si sono alternati grandi professionisti come Abi El Attoui del Ceresio 7, Alberto Corvi di Casa Tobago, Francesco Bonazzi di Tripstillery, Umberto Oliva di Nik’s&Co, Giovanni Allario del Moebius, Alessia Bellafante di Gesto, ma anche a ospiti internazionali come Alexandra Purcaru di Selva a Oaxaca con l’energia e la vivacità del Messico; e gli innovativi e mai scontati Lucky Schumcks e Two Schmucks di Barcellona con una drinklist a base di frutta e vegetali divertente e insolita.
Federico Della Vecchia, chef di Casa Bì, è stato uno degli ospiti della serata di apertura con il suo Tacos croccante, peperone arrosto, pollo alla diavola
A Sirabella invece, il piacere di condividere forno e cucina con colleghi e amici come Antonio e Vincenzo Lebano di Terrazza Gallia che hanno presentato la pasta Vesuvio allo scarpariello, Paolo De Simone di Modus con mulegnana mbuttunata e Stefano Guizzetti di Ciacco con gelato cioccolato&barbabietola, zabaione, foglia di fico, albedo.
Soraya è il drink presentato da Abi El Attoui, bar manager di Ceresio 7, a base di Appleton 12, Russel Bourbon, coffee, passion fruit, vanilla, soya whey
Appuntamento al prossimo anno, certi che Back to Dry diventerà l’evento di apertura del settembre milanese.
ll mondo dei cocktail e dei bartender raccontati da Identità Golose.
di
sceneggiatrice e scrittrice, dalla scuola di giornalismo enogastronomico del Gambero Rosso è approdata a Identità Golose
Giuseppe Mancino, (Il Piccolo Principe del Principe di Piemonte, Viareggio) e Lorenzo Sirabella (Dry, Milano) con il team di Identità Golose Milano, giovedì 6 giugno scorso per la cena del ciclo "I Maestri del Gusto"
Giuseppe Mancino, (Il Piccolo Principe del Principe di Piemonte, Viareggio, 2 stelle Michelin) e Lorenzo Sirabella (Dry, Milano), protagonisti della cena del ciclo "I Maestri del Gusto" aIdentità Golose Milano, giovedì 6 giugno