23-09-2024
Il Musa Hotel è incastonato nel piccolo paese di Sala Comacina (Como), affiancato da ville e con un pontile privato per l'attracco di abitazioni. Inoltre, l'hotel ha una villa privata a disposizione degli ospiti, che desiderano maggiore riservatezza, e con accesso ai servizi di F&B della sede centrale.
Un’incantevole scoperta sulle rive del lago di Como, di fronte all’Isola Comacina, è il Musa Como, un boutique hotel 5 stelle con cocktail bar e villa privata.
Incantevole per la posizione e la struttura ma, in particolar modo, per il cuore e l’entusiasmo dell’ospitalità di tutto il team che anima la struttura. Inaugurato nel giugno 2022, il Musa si fa notare sia per Roteo, il ristorante gourmet affidato ai giovani chef emergenti Robert Moretti e Matteo Corridori sia per la gestione innovativa e sensibile alla tutela del fattore umano della famiglia Gray, imprenditori da 37 anni nel settore del turismo.
Il Bar Gaia vive, in estate e in inverno, sia di una parte interna fronte bancone sia di una parte esterna affacciata sul lago e che può essere opportunamente chiusa, da vetrate che lasciano intatta l'incantevole vista sull'Isola Comacina.
Il boutique hotel diventa la destinazione prediletta di australiani, inglesi, arabi… e di tutti coloro che cercano un angolo riservato e riparato, dove godersi la bellezza e tranquillità del lago. Nel contempo, il forte radicamento degli chef e di parte del team al territorio, ha permesso lo sviluppo di una ristorazione rivolta anche ai locali aprendo un bistrot e una piccola terrazza affacciata sulle acque lacustri dove vengono preparate pizze golose da un forno montato su una piccola ape car.
Luca Salvioli, prima Assistant Bar Manager del Bar Gaia, e oggi a dirigere un team composto da 4 bartender e 7 elementi dedicati al servizio. Tutti collaborano alla nascita della drinklist e hanno occasione di vivere un'esperienza dietro al bancone insieme a lui. Non mancano inoltre, corsi di formazione organizzati dalla direzione per promuovere la coesione e l'affiatamento di tutto il personale dell'hotel.
Non solo, ma anche il momento dell’aperitivo è ulteriormente valorizzato con l’apertura del Bar Gaia, affidato da pochi mesi, al giovane barman campano Luca Salvioli. Con una spiccata vocazione per l’ospitalità e il desiderio di regalare una coccola in un contesto esclusivo, Salvioli mette a frutto un’esperienza decennale nel mondo della mixology e una carriera iniziata da piccoli bar fino ad arrivare a prestigiosi hotel e alla ristorazione d’autore come assistente bar manager di Kosmo Taste the mountain a Livigno. I cocktail bar e ristorante in collaborazione con lo chef Norbert Niederkofler ha arricchito professionalmente il giovane portandolo a scoprire nuovi temi come l’ecosostenibilità e il no waste, oltre all’importanza che hanno gli elementi edibili nella costruzione di un drink e tutte quelle preparazioni che solitamente sono appannaggio della cucina.
Oggi tutti questi stimoli confluiscono in una drinklist dedicata a dodici figure femminili, che sono state protagoniste della storia e da cui hanno preso ispirazione le stesse suite del Musa.
Rita Levi Montalcini ha ispirato un drink, che prevede una distillazione di un Negroni con l'aggiunta di bitter e polline. Ciò che rimane della distillazione diventa un gelè accompagnato da una cialda al miele.
Dodici drink, dodici personalità che vengono esplorate attraverso ingredienti e tecniche contemporanee che sono in grado di evidenziare il carattere e le conquiste di ciascuna donna. Un lavoro che ha impegnato Salvioli e il suo team, per più di tre mesi, per catturare e racchiudere le varie sfaccettature di un personaggio in un bicchiere.
Al di là delle preferenze personali, ciò che rimane di questo menu e della sua genesi è il desiderio di mostrare quanto appreso nel corso del proprio percorso di formazione e di trasmettere la passione che anima un professionista nell’ideare un drink così come nell’accogliere un ospite. Il vero fulcro è infatti poter regalare un’esperienza e, allo stesso tempo, articolare una narrazione che non sia fine a sé stessa ma che abbia, sempre e comunque, un approfondimento culturale.
I cocktail diventano inoltre, lo specchio degli obiettivi di un giovane bar manager che aspira a far conoscere il locale e il suo lavoro alla bar industry nazionale in primis.
Tra i drink che abbiamo provato Marie Curie, ad esempio, è l’occasione per parlare di scienza e quindi di tecniche di lavorazione, sempre più al centro della miscelazione contemporanea, realizzando una “marmellata” di prugne alla cannella, che viene lasciata in macerazione con la vodka. Il drink viene poi bilanciato nelle acidità e sostenuto da una parte di cognac, mentre il suo colore viola, che richiama il camice della Curie e la scienza, viene ottenuto dal passaggio in butterfly pea.
Amelia Earhart è uno dei best seller dell'attuale drinklist, un twist sul Tommy's Margarita con Espolon Blanco, Montelobos mezcal, Ancho Reyes, mais, cajun, aria di sale.
Differente è invece, l’approccio ad Amelia Earhart. Più semplice nella preparazione, ma orientato nell’esprimere il coraggio della prima donna aviatore, che ha attraversato l’Atlantico in solitaria nel 1932, nel realizzare i suoi sogni. Nel bicchiere scopriamo quindi ingredienti decisi e complessi nel loro spettro aromatico con spezie, mais e cajun cotti a bassa temperatura in mezcal e tequila. La dolcezza data dal mais si amalgama in un unicum con l’affumicato, il piccante e viene completato da un’aria di sale che richiama l’oceano e la straordinarietà dell’impresa della Earhart.
Emmeline Pankhurst – Campari Cask Tales, Appleton Estate 15 y.o., kiwi, cocco e more – è un drink dalle note più acide date dalla frutta, ma bilanciante dalla dolcezza del rum e dall'amaricante del bitter.
Già protagonista dell’ultima Como Cocktail Week e con appuntamenti importanti come la dinner experience organizzata con il tapas bar, ristorante sperimentale e cocktail bar Moebius di Milano, il Bar Gaia ha dato il via a una stagione di eventi, che non mancherà di animare anche il prossimo autunno e inverno.
ll mondo dei cocktail e dei bartender raccontati da Identità Golose.
di
sceneggiatrice e scrittrice, dalla scuola di giornalismo enogastronomico del Gambero Rosso è approdata a Identità Golose