Ricevuti in dono, acquistati, offerti in un dopocena, consigliati al bancone di un bar: i distillati durante le feste natalizie sono in grande spolvero soprattutto bevuti in purezza, magari in abbinamento a del cioccolato, un buon sigaro o, perché no, a conclusione di uno dei tanti momenti di convivialità con amici e familiari.
Per questo abbiamo pensato di regalarvi qualche consiglio da parte dei collaboratori di Identità Golose, che trovano negli spirits un’occasione per scoprire tradizioni, paesi ma anche professionisti che arricchiscono il panorama italiano e internazionale in materia di bere bene.
Il nostro viaggio non può che partire dal Gin, diventato il leader indiscusso non solo per le vendite, ma anche per la varietà delle produzioni e declinazioni in un vero e proprio caleidoscopio di botaniche e territori.
Ecco i nostri suggerimenti:
BRERA - GIN DISTRICT
Annalisa Cavaleri consiglia
Brera di
Gin District, brand appena nato dalla passione di quattro imprenditori lombardi che hanno voluto tracciare una mappa sensoriale di Milano attraverso tre
gin artigianali che raccontano alcuni dei quartieri iconici della città (
Montenapoleone,
Isola e
Brera, appunto). Si tratta di un gin microfiltrato dal colore dorato, perfetto connubio di ginepro e vaniglia. All’assaggio si incontra la nota fresca iniziale delle erbe (menta ed eucalipto
in primis) per poi arrivare alle note calde di vaniglia, mirra e incenso. Il finale di bocca è asciutto e pulito, grazie alla presenza del pepe e della cannella. Perfetto sorso natalizio.
DISTILLERIA UNTERTHURNER
La sorpresa, secondo
Raffaele Foglia, è il nuovo gin della
Distilleria Unterthurner di Marlengo, in provincia di Bolzano. Tutti gli anni viene prodotto un
gin limited edition e il 2022 si rivela davvero straordinario: bacche di ginepro provenienti dai monti del Carso in Friuli-Venezia Giulia, pimento e pepe rosa italiani sono macerati in alcool e poi distillati in singoli lotti con scorze d'arancia biologica dalla Sicilia e fave di cacao da
58Chocolate di Merano.
INVERROCHE AMBER GIN
«Un universo più gentile, a misura di ciascuno. Questo mi sembra - spiega
Marilena Lualdi - E quindi lo scelgo volentieri come auspicio per le feste e l’anno che verrà. Nel 2022 ho incontrato l’affascinante storia di
Inverroche e la tengo stretta per questo scorcio finale dell’anno. Perché il coraggio di
Lorna Scott nello scommettere su questo progetto di gin in Sudafrica è un pegno per il 2023 e gli anni che verranno: racconta della capacità di sfidare i luoghi comuni, i generalismi e condurre nel cuore delle identità, a partire da quelle che offre la natura. Ieri come allora puntiamo su
Inverroche Amber Gin: infuso con fynbos – selezionate specie vegetali della costa sudafricana – di
Cape Floral Kingdom, ha una ricchezza di aromi e un colore ambrato che si stende come un’alba nuova sul futuro. Dentro, si può respirare tutto un mondo solo in arte conosciuto: sì, mele, agrumi, fiori ma anche altri lampi sensoriali di una terra che dalla sua distanza ci può svelare molto. Soprattutto, un finale che invita a non fermarsi mai. Anche nell’impegno per la terra e per l’umanità in cui
Lorna crede moltissimo”.
SOLARO GIN
100% italiano, invece, è il progetto
Solaro Gin che attinge botaniche e agrumi dall’isola di Capri e dalla penisola sorrentina per creare un dry gin morbido e fresco. Il
mirto di Sorrento, la
zagara del Monte Solaro sull’Isola di Capri, il
ginepro rosso del Cilento e l’estratto delle foglie e bucce dei
limoni di Amalfi, sono il bouquet aromatico che racconta un territorio ulteriormente valorizzato nell’utilizzo di bottiglie in ceramica, realizzate da artigiani locali. Parte dei proventi delle vendite, inoltre, verranno devoluti in beneficenza a sostegno di enti e associazioni della penisola Sorrentina.
PRINCIPE GIN
Trovano grande fortuna i
gin sartoriali in grado di esprimere l’identità e la filosofia di miscelazione di bartender, sommelier, chef e appassionati. L’ultimo nato è
Principe Gin, realizzato da
Cillario & Marazzi Spirits per
Daniele Confalonieri, Bar Manager del
Principe Bar all’interno
dell’Hotel Principe di Savoia di Milano Dorchester Collection. Il distillato a base di ginepro si avvale delle inaspettate note di gelso, che apporta una delicatezza accentuata dall’utilizzo di miele di tiglio, ma anche rosmarino e menta; il tutto vivacizzato dal
lemongrass così da renderlo ideale da bere in purezza con un cubetto di ghiaccio oppure in un classico
Martini Cocktail.
PISCO PÒRTON MOSTO VERDE NEGRA CRIOLLA

Pisco Pòrton mosto verde Negra Criolla
Efficace in miscelazione tanto quanto il Gin, bensì meno conosciuto è il
Pisco che sembra trovare nuova vita nella miscelazione attuale in ottimi
twist sui classici, quali un
Pisco Sour (Pisco, sciroppo di zucchero, succo di limone, albume, angostura bitter) o un
Chilcano (Pisco, succo di limone, angostura, ginger ale e zucchero). In realtà, la morbidezza del
distillato peruviano da mosto d’uva “pisquera” lo rende un assaggio ideale bevuto come una classica acquavite; in particolare,
Pisco Pòrton mosto verde Negra Criolla è un magnifico viatico per iniziare un viaggio nel mondo del Pisco grazie alle note di mela cotogna, anice e olive verdi.
ATOPIA
Cosa c’è di nuovo? Il 2022 porta con sé una new entry anche per chi non ama i gradi alcolici, ma vuole comunque godersi un aperitivo o un cocktail.
Atopia è la fresca creazione della
Master Distiller di Hendrick’s Gin,
Lesley Gracie, che ha creato una
bevanda alcohol free per il gruppo scozzese
William Grant&Sons (premiata come
Distiller of the Year dall’Internationals Spirits Challenge).
Atopia Citrus, Atopia Rhubarb e
Ginger,
Atopia Hedgerow Berry sono tutti spirits analcolici a base di erbe, agrumi e spezie distillate in un
Post Still di rame, tutti ingredienti perfetti per grandi classici della miscelazione alcohol free.
ARDELIO
Ma di nuovo ce n’è anche per gli amanti
dell’amaro a fine pasto: la giovanissima distilleria
Green Heart Distillery ha realizzato
Ardelio con botaniche umbre autoctone quali
elicriso, foglie di ulivo, ginepro, ortica, finocchietto e timo selvatico. Al naso sono inconfondibili menta ed eucalipto, mentre al palato rimane la piacevolezza di
rabarbaro, angelica e
assenzio che lo rendono ideale bevuto sia freddo, che a temperatura ambiente a chiusura del pasto.
AMARA BARK
Dall'Umbria alla Sicilia, dove fa spesa
Carlo Passera per assicurarsi una delle bottiglie limited edition (sono in tutto 2.800, numerate) di
Amara Bark, una versione da collezione dell'amaro ormai divenuto iconico, realizzato da scorze di arancia rossa di Sicilia Igp. Prevede in questo caso l'infusione per sei lunghi mesi della corteccia ottenuta dalle potature degli alberi di arancio in alcool ed erbe spontanee dell'Etna. Praticamente «un amaro che gioca a fare il whisky», come afferma
Edoardo Strano, fondatore e ideatore del brand
Amara.
CORDUSIO

L'aperitivo Cordusio. Photo credits@Martino Dini
Segnatevi pure, una novità assoluta nel mondo degli spirits, ovvero quanto realizzato dal brand
Cordusio, il primo aperitivo a base di
frutti a bacca rossa, 100% naturale e realizzato con prodotti italiani. Il progetto prende il nome dalla piazza di Milano che, a fine XIX secolo, era il luogo di commercio e innovazione per tutto ciò che riguardava i distillati e la loro produzione. Il fondatore di
Cordusio,
Chris Tanca, da sempre coltiva l’amore per il
bartending e per la miscelazione da farne quasi una professione, e ha creato un distillato che portasse in equilibrio dolce e amaro, versatile sia in miscelazione, che bevuto in purezza.
SECHA DE SILVA

Secha De La Silva della Maestra de Ron Pamela Anderson
Dalle gradazioni alcoliche più importanti, sono gli spirits
da meditazione: sorseggiati lisci raccontano di storiche distillerie, paesi lontani e di culture diverse; sono ideali nel periodo invernale, merito delle lunghe stagionature in botte che regalano spettri aromatici spesso unici. Parliamo di rum e whisky, dal
made in Italy a una selezione oltre confine: ci hanno sedotto e ne consigliamo un intenso assaggio. Prima tappa in Guatemala con
Secha de la Silva, un premium rum per scelta delle materie prime e per il lavoro della Maestra de Ron
Pamela Anderson. La canna da zucchero viene coltivata ai piedi del
vulcano Atitlàn e viene lavorata entro 48 ore dalla sua raccolta. Distillata nella zona centrale del Paese, in cui i giorni caldi e le notti fredde favoriscono la maturazione, intervengono in seconda battuta chicchi di caffè e granella di fave di cacao che vengono infusi per 2 o 3 giorni, filtrati e aggiunti al rum per riposare 24 ore prima dell’imbottigliamento.
WHISTLEPIG 15 YEARS OLD
E ora, essendo che è pur sempre Natale, invitiamo a festa le spezie: per
Annalisa Cavaleri la bottiglia che mancare non può è il
WhistlePig 15 Years Old, un prezioso rye whiskey 100% segale affinato in botti di rovere (da legno raccolto in modo sostenibile) del Vermont, che regalano sentori singolari in fase di maturazione. Ha un profumo ricco di caramello e vaniglia, con tocco di spezie e un finale di scorza d’arancia. Al palato è cremoso con sentori di cuoio e tabacco. Finale persistente: per veri intenditori.
IL SEGRETARIO DI STATO

Il Segretario di Stato delle Distillerie Poli
Altra tip è la bottiglia del 2022 secondo il nostro
Raffaele Foglia: parliamo de
Il Segretario di Stato, il whisky realizzato dalla
Poli di Schiavon, in provincia di Vicenza. Prodotto con una leggera torbatura, l'invecchiamento (minimo tre anni) si conclude con un periodo in botti di Amarone, per amplificare l'anima veneta. La prima "release" è arrivata proprio quest'anno.
KOMAGATAKE MARS

Komagatake, single malt Japanese whisky
Dal Giappone ritorna
Mars, una distilleria storica, pioniera nella produzione di Whisky, che vanta due siti produttivi, a cui si aggiunge uno dedicato esclusivamente all’invecchiamento (
Shinsu, Tsukuni e Yakushimi). Consigliamo la limited edition
Komagatake, una serie di
single malt distillati nella Shinsu Distillery e qui invecchiati in barili che hanno contenuto Bourbon e Sherry.
ATELIER DREAM
Dagli imbottigliatori indipendenti di
Dream Whisky, alias
Federico Mazzieri e
Marco Maltagliati, arriva la nuova collezione
Atelier: il riferimento alla moda è quanto mai rispondente all’approccio del brand nel creare delle bottiglie, che sono sempre un lavoro dedicato e
su misura sia nell’affinamento che nei profili aromatici ottenuti.
Dafne, Donatella e
Giorgia sono whisky dall’identità ad alta definizione:
Dafne più minerale e avvolgente, lascia spazio a
Donatella un esperimento, ossia il whisky viene affinato in botti di rum e si caratterizza per le sue note floreali e fruttate, mentre
Giorgia, con l’affinamento in
Hogshead ex-Pedro Ximenez, parte con sentori di banana e ananas che aprono la strada a profumi di
ciliegia sotto spirito e carruba.