22-08-2022

Inverroche, il gin sudafricano dalla forte impronta femminile

L'imprenditrice Lorna Scott e Pernod Ricard Italia hanno presentato il distillato prodotto da una rara specie floreale autoctona. Tre varietà, un'identità comune

Lorna Scott, responsabile della distilleria sudafr

Lorna Scott, responsabile della distilleria sudafricana di Inverroche

Con naturalezza, si può contribuire a costruire un futuro diverso. Naturalezza è proprio la parola che ci viene da accostare a Lorna Scott di Inverroche quando ci conduce al suo gin.

C’è qualcosa di unico, estremamente territoriale, in questo brand sudafricano: porta il nome di fynbos, una specie floreale che cresce nella Costa Sud e da nessun’altra parte del pianeta. È come un tesoro esclusivo consegnato dalla natura, eppure quello che si percepisce dalla creazione di questi gin è anche la spinta verso il mondo e la bellezza di condividere, l’esclusività che si trasforma in inclusione. Sì, è questo, Inverroche, per Lorna: la gioia di unire le persone in un’esperienza e in una conversazione, senza confini. Del resto, se questa storia parla profondamente di Sudafrica, c’è un filo che conduce in Scozia e oltre ancora. Proprio in scozzese, Inver significa "flusso d’acqua" e roche in francese vuol dire "roccia": un incontro di elementi che si veste di metafora. «Ho voluto creare un brand globale di qualità eccezionale – spiega la fondatrice della distilleria – Abbiamo una storia di brand notevole con un appeal universale. Con una profonda considerazione delle persone e dell’ambiente, senza ingredienti artificiali».

Appare come una donna forte e gentile, Lorna Scott, mentre presenta i tre gin alla Pernod Ricard Italia di Milano. Ha deciso di dedicarsi a questa impresa con la famiglia dopo aver avuto altre esperienze – nel marketing e nella politica – perché la sentiva dentro, nonostante gli ostacoli non mancassero. È naturale per una donna mettersi a produrre gin in Sudafrica. Naturale, perché – racconta – sono state le donne le prime a rivolgere la dovuta attenzione alle erbe, a scoprirle, valorizzarle in ogni loro peculiarità e utilità. Non è facile però in un’industria dominata dai maschi. Ciononostante, è riuscita anche a dare un’impronta femminile netta in azienda, raggiungendo quasi il 70% di collaboratrici tra la popolazione locale. Dando opportunità a coloro che ne avevano molte meno.

Classic, Verdant e Amber

Classic, Verdant e Amber

Il quartiere generale sulla Old Riversdale road a Still Bay, Sudafrica

Il quartiere generale sulla Old Riversdale road a Still Bay, Sudafrica

Allora, ecco questa trilogia che racconta anime appartenenti a un unico sogno. La sostenibilità è sguardo rivolto all’essere umano, da chi lavora al prodotto a chi lo vivrà e tesserà conversazioni con un bicchiere di Inverroche in mano, unito ad altre persone, altre storie.

Una connessione che a maggio ragione vale per l’ambiente: i tre gin vengono distillati in piccola quantità in un alambicco realizzato su misura. Occorre un anno almeno per crearli: le botaniche sono raccolte in diversi momenti e ognuna è imbevuta in alcol neutro per mesi, in modo da estrarre il sapore naturale che ne è cardine. Quindi, si unisce il liquido a botaniche fresche ed essiccate, prima di essere ridistillato. Il processo richiede un passaggio finale: un’altra infusione con le botaniche più delicate. È così che si riesce a imprimere il profilo aromatico del gin. Tutto ciò nella magnifica regione di Still Bay, tra colline, montagne e l’oceano. I fynbos crescono in questo incantevole contesto e le piante sono raccolte a mano, nella stagione giusta per assicurarne la ricrescita.

Tre gin, tre personalità da un’identità comune: Classic, Verdant e Amber. Il primo è infuso con fynbos provenienti dalle colline e dalla scogliera; Citrus Buchu, la botanica principale e colpisce quel suo essere esotico ed equilibrato allo stesso tempo. Verdant ci parla con il linguaggio della roccia e della montagna (botanica principale, Salvia Africana), ma ciò si traduce rapidamente nel dialogare dei fiori, in una delicata esplosione estiva che unisce il sambuco allo stuzzicare della liquirizia.

A guadagnarsi un posto particolare nel nostro gusto, è però, Amber: infuso con il fynbos delle dune e più misterioso, perché ha una ricchezza di aromi che induce a una continua esplorazione. Botanica principale il Fico di mare, Amber sembra proprio frugare nella diversità di questa regione costiera del Sud Africa per condividere ogni pegno offerto dalla natura. Sharing, quella parola che Lorna Scott ama pronunciare e vivere. Assieme a una garbata convinzione che sì, ci sarà sempre qualcuno o qualcosa che ostacolerà un sogno, ma che bisogna andare avanti, per la propria strada per realizzarlo e offrire così il proprio contributo per rendere questo mondo migliore.

LA PROPOSTA DI INVERROCHE

Classic: 50ml Inverroche Classic
Scorza di limone e/o limone essiccato + semi di melograno Acqua tonica
Cubetti di ghiaccio

Verdant: 50ml Inverroche Verdant
Scorza di lime e/o lime essiccato + fiori di gypsofilia Acqua tonica aromatica/rosa
Cubetti di ghiaccio

Amber: 50ml Inverroche Amber
Scorza di arancia e/o arancia essiccata o fragola Acqua tonica.
Cubetti di ghiaccio


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Marilena Lualdi

responsabile de l'Informazioneonline e giornalista di Frontiera - inserto de La Provincia, scrittrice e blogger, si occupa di economia, natura e umanità: ama i sapori che fanno gustare la terra e le sue storie, nonché – da grande appassionata della Scozia – il mondo del whisky

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