22-12-2022
Alcune delle referenze in abbinamento ai piatti di Carico
Il fenomeno delle distillerie artigianali si sta affermando in Italia come la più grande novità nel settore spirits degli ultimi cinque anni. Mutuato, o se vogliamo evoluzione naturale, dalla stagione d’oro dei microbirrifici, quello della distilleria nata nel garage un po’ come i primi personal computer, è il successo del home made, della ricerca di qualità, della passione contrapposta alla standardizzazione, all’appiattimento del gusto e alle grandi produzioni delle multinazionali. Piccolo è bello e, soprattutto, piace. In particolare ai bartender che hanno contribuito, in maniera decisiva con le loro scelte per un bere di qualità, all’affermazione dei rinnovati vermouth e amari di nicchia e dei gin italiani. In attesa, e ormai quasi ci siamo, dell’arrivo in commercio di whisky, rhum e vodka Made in Italy.
Carico per Sapiens Spirits
La contenuta dimensione delle distillerie artigianali è garanzia di attenzione al prodotto, originalità, creatività, piccole ed esclusive produzioni. Caratteristiche che, quasi per definizione, si sposano con quantità relativamente limitate di prodotto. Cosi come sono ridotte le potenzialità commerciali. All’estero però la richiesta cresce, i barman e gli intenditori cercano e desiderano i prodotti italiani di nicchia. Ecco perché nasce Sapiens Spirits.
L’idea è di Edoardo Freddi, conoscitore e imprenditore nella commercializzazione del vino italiano nel mondo, che con Sapiens ha voluto creare il primo acceleratore di business per sostenere gli Italian Craft Spirits. Obiettivo curarne la diffusione sui mercati internazionali.
Abbiamo incontrato questa nuova realtà a Milano, nella persona di Gianluca Burani, responsabile commerciale di Sapiens Spirits, comodamente accomodati al banco della raccolta e suggestiva Martini Room di Carico, il locale di Domenica Carella in via Savona.
«Il settore dei superalcolici è monopolizzato dalle grandi aziende e lo spazio per i piccoli produttori è davvero esiguo – spiega Burani – ma il proliferare di microdistillerie dai prodotti ricercati ed eccellenti porta con sé le potenzialità per stare sul mercato insieme ai grandi brand. I clienti apprezzano l’alta qualità e sono curiosi di scoprire le novità. Per questo da un anno è nata Sapiens Spirits. I locali all’estero e i barman sono ambasciatori delle aziende italiane. Un mondo dinamico e in fermento».
Il portfolio commerciale oggi include undici aziende, che producono vermouth, gin, bitter, vodka.
A loro disposizione un team di venditori, già attivi nel settore wine e canali b2b per far arrivare il prodotto sui mercati esteri più interessanti, ricettivi e remunerativi.
«Al momento la forza vendita è la stessa di Edoardo Freddi International - afferma Burani - ma ci auguriamo nei prossimi mesi di avere a disposizione degli agenti dedicati solo per la parte di distilleria, che possano far conoscere queste aziende artigianali sui mercati internazionali, sempre attenti alle eccellenze del made in Italy».
I Paesi attualmente presidiati sono quelli dell’Est Europa, la Spagna e ancora Germania, Austria e Svizzera. Una rete in via di espansione.
La serata da Carico è stata l’occasione per assaggiare alcuni dei prodotti in portfolio di Sapens Spirits, abbinati agli ottimo finger food e piatti usciti dalla cucina del locale di “Dom” Carella. Paring sempre azzeccati con proposte food incantevoli, curiose e sfiziose. Davvero una bella scoperta.
Si è partiti con tre finger abbinati a un twist sul Negroni preparato con bitter la Valdotaine, cordiale alle foglie di Shiso, vermouth dry e soda. La Valdôtaine, distilleria di montagna da 1 milione di bottiglie l’anno, che utilizza vecchi alambicchi in puro rame, è uno dei primi brand a entrare nella famiglia Sapiens. Di proprietà del Gruppo Francoli ha in gamma un ottimo gin, vermouth e bitter e una vodka al farro.
Barbabietola e rognone
Gustosa e sfiziosa la Barbabietola in scapece con rognone con fondo di peperoni a cui Francesco, il barman di Carico dedicato alla serata, ha abbinato un drink a base di gin Ambrosia, brand attento alla sostenibilità che utilizza bottiglie in vetro riciclato, con succo d’arancia chiarificato e mezcal e olio di sesamo tostato.
Il gin Ginepraio è prodotto in Toscana con 7 botaniche fra cui 3 ginepri provenienti da altrettante zone della regione. E’ uno dei prodotti più ricercati della gamma Sapiens e da Carico si è accompagnato con lime nero, sake e acqua di mare per dare vita a uno dei migliori drink della serata, servito insieme a degli Ziti al ragù bianco di agnello, ‘nduja e salsa agli champignon. Piatto e drink davvero super.
Altro gin altro regalo. Questa volta è Impavid Luxury Gin, omaggio al rinascimento italiano attraverso la scelta di bottiglie iconiche come quella dedicata a Michelangelo. Protagonista insieme al marsala e a un’acqua di pomodoro nel cocktail abbinato a un piatto a base di seppia, topinambur e liquirizia che ha retto bene l’acidità e l’impronta decisa del drink.
Il dessert
Per finire una provocazione: il Negroni con il dessert. Quello preparato da Carico ha visto insieme nel mixing glass bitter La Valdotaine, Vermouth Peliti’s, dal 1877 prodotto su specifica richiesta del Principe di Galles Edoardo VII e gin Ginepraio. Il dessert, in realtà come usa il trend contemporaneo non molto dolce, ha richiamato la Ile flottante francese con una zuppa di cachi e agrumi, una dissacrante bottarga spolverizzata e una cialda di caramello al caffè. Abbinamento azzeccato.
Oltre ai protagonisti della serata da Carico Milano, Sapiens Spirits rappresenta all’estero anche altre piccole realtà delle distillazione italiana: Caprisius dalla meravigliosa isola di Capri, la siciliana Giovi, Canarino Cotelli che produce un fantastico limoncello nella zona di Salò, Mercanti di Spirits con i suoi gin e la linea Borbone, Glep con gin, vermouth e bitter l’ossolana Garrone.
ll mondo dei cocktail e dei bartender raccontati da Identità Golose.
di
Giornalista professionista, classe 1966 con una laurea in Fisica e, oggi, docente in IULM e comunicatore. Cultore del bello e del buono, attento osservatore della società e dei suoi cambiamenti, appassionato e commentatore televisivo di golf. Amo e racconto il cibo, quello schietto, vero e senza fronzoli. Scrivo di luoghi, persone, vino, rum e distillati e, quando capita, di politica
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