19-01-2014

Una vita piena

Dalla Colombia a chef di un ristorante di sole donne in Umbria. Maria De La Paz si racconta

Un primo piano di Maria De La Paz, chef colombiana

Un primo piano di Maria De La Paz, chef colombiana. A 18 anni vince il concorso di migliore chef giovane del suo paese, approda in Italia nel 1999, al seguito di Casa Vissani a Baschi (Terni). Dopo una numerosa serie di esperienze in Europa, oggi guida una cucina di sole donne nel ristorante La Locanda a Montecchio (Terni), +39.0744.951017

La mia vita di donna chef è impegnativa quanto quella di un uomo che fa lo stesso mestiere. E' un lavoro che impegna mente, corpo, anima e tempo. Una vita privata ridotta, dalla quale si impara a prendere solo il meglio e a sfruttare con zelo ogni cosa che fai nel tempo libero. Un mestiere che ti consuma gli anni, lasciandoti giusto il tempo di assaggiare il brivido di una famiglia, di una festa, di un viaggio. Quello che facciamo e il perché lo facciamo lo possiamo capire solo noi addetti ai lavori, uomini o donne. Siamo a contatto con la magia della trasformazione tutti i giorni, creiamo sensazioni. Scelte di vita. La mia è cominciata in adolescenza, con una domanda di mio padre: "A te cosa piacerebbe fare? Cosa ti fa sentire bene e felice?". "Amo cucinare", risposi. 

Sono nata e cresciuta in Colombia, nella zona montuosa delle Ande, in una famiglia che ha sempre dato molta importanza all'affermazione di sè. Avevo già sperimentato qualcosa a casa giocando a preparare la cena e, ancor più piccola, a casa dei nonni, dove si passavano le ferie in mezzo alla campagna. Si faceva una grandissima cucina, con il latte appena munto, il cacao da macinare, le galline vive appese a testa in giù, completamente ubriache prima di essere ammazzate... C'era un'anziana cuoca di nome Lilli. Silenziosa, musona, preparava cose speciali che emozionavano. Come dicevo io, "erano magiche".

Essere donna non mi ha mai creato grandi difficoltà. Anzi, direi che il non-essere-uomo è addirittura un privilegio. Questo perché vengo da una terra matriarcale, in cui sono le donne a guidare la società. Vengo da un'educazione femminista: sono cresciuta solo con donne in casa, una madre brillante in carriera, una sorella creativa e intelligente. E poi c'ero io, la piccola di casa: vedevo in questi due esempi la tenacia e la fortuna dell'essere nate donne. Sensibili, sognatrici, guerriere. Dai primi stage in grandi cucine piene di uomini, il mio essere una ragazza mi ha portato a staccarmi proprio per la diversità.

Poi, 15 anni fa sono arrivata in Italia, un Paese in cui le donne sono semplicemente amate. Ho conosciuto culture in cui il sesso debole non è altro che un mezzo per procreare. Ho conosciuto cucine in terre non tanto lontane - Francia, Spagna, Grecia, Turchia - in cui l'essere stranieri o, peggio ancora, l'essere donne limita l'accesso in cucina. Relegano volentieri le tue capacità al lavaggio delle stoviglie. Ho scelto di vivere in Italia perché, da nord a sud, se sei donna e in più dimostri delle capacità, vieni apprezzata e riconosciuta senza discriminazioni. Anzi, oserei dire che sono tutti molto attenti se si tratta di una donna.

Oggi ho il comando di una piccola cucina, piena di donne che ammiro. Siamo un gruppo affiatato e, se siamo donne, non è una scelta o un gesto discriminatorio nei confronti dei maschietti. E' un caso, un caso fortunato perché le donne, non solo fanno parte di una squadra, ma fanno sì che questa diventi parte della loro vita, adottano le cause di madri e sposano il lavoro come mogli dedicate.

Da che mondo è mondo, sono le femmine a incaricarsi dell'alimentazione della propria specie, e pensare questo mi fa credere di far parte di qualcosa di più grande. Ho la fortuna di fare per mestiere qualcosa di prestabilito dalla natura, quindi faccio solo qualcosa che fa parte del mio essere. Amo la mia professione, è la cosa che mi da felicità. Amo svegliarmi la mattina e tirare la pasta, alimentare il lievito, bollire il brodo... Una vita difficile? Meglio chiamarla una vita piena.

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Storie di cuoche

Donne che abbandonano per un attimo mestoli e padelle per raccontare le proprie esperienze e punti di vista

di

Maria De La Paz

Nata e cresciuta in Colombia, a 18 anni vince il concorso di migliore chef giovane del suo paese, approda in Italia nel 1999 al seguito di Casa Vissani a Baschi. Oggi guida una cucina di sole donne nel ristorante La Locanda a Montecchio (Terni)

 

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