17-11-2025

Tenute Nicosia, l'elegenza tranquilla dell’Etna e la ricerca sui vitigni-reliquia

L'azienda, alla quinta generazione, s'è concentrata sul versante Sud-Est. L'assaggio (meraviglioso il Monte Gorna Vecchie Viti Etna Bianco Doc) è stato l'occasione per parlare del lavoro sui vitigni a rischio d'estinzione, come il Minnella

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Vendemmia all'alba, alle Tenute Nicosia sull'Etna

La gentilezza ruvida dell’Etna, quell’eleganza che non è mai ostentazione, ma un moto naturale in sintonia con la terra: questo sprigiona la recente degustazione milanese di Tenute Nicosia. Dentro i calici e persino oltre, perché è un ulteriore piacere apprendere da  Graziano Nicosia – quinta generazione in azienda – l’impegno per i cosiddetti "vitigni reliquia". Uno di questi si è già affacciato timidamente in un’etichetta presentata alla Terrazza Maio di Milano: il Minnella che ha completato la potenza cortese del Catarratto. A condurci dal cospetto del Duomo alle pendici dell’Etna è stato però prima di tutto il Carricante con la degustazione guidata da Cristina Mercuri.

«Ci siamo voluti concentrare sul versante Sud-Est, questo spicchio che si affaccia sul mare – spiega Graziano Nicosia, in azienda con il fratello Francesco – Mio padre ha deciso di investire su questa zona». Forti anche di un primato sul fronte del Metodo Classico – sottolinea ancora Graziano - sempre più importante per i viticoltori dell’Etna e capace di trasmettere una propria impronta.  

Graziano Nicosia e Cristina Mercuri

Graziano Nicosia e Cristina Mercuri

Ricordiamo che l’azienda è stata fondata da Francesco Nicosia nel 1898 ed è cresciuta, con un’attenzione costante ai vigneti, completamente ristrutturati, e alla cantina, realizzata ex novo. Le redini oggi sono rette da Carmelo Nicosia con i figli, un affiatato gruppo di giovani collaboratori e l’enologa Maria Carella.

L’amore per il territorio si manifesta attraverso il proprio lavoro premuroso nei confronti dell’ambiente, nel segno della sostenibilità. I vigneti sono gestiti in regime di agricoltura biologica certificata e l’azienda ha intrapreso un percorso di sostenibilità che interessa ogni tassello. Senza contare la Certificazione Viva, l’adesione alla Fondazione SOStain (nata per opera del Consorzio Doc Sicilia e di Assovini Sicilia per coinvolgere in un decalogo di buone pratiche) e la certificazione internazionale rilasciata da Sedex. Al centro, appunto, i vitigni autoctoni dell’Etna, dunque Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio, oltre ai già citati Carricante, Catarratto e piano, piano Minnella.

L'ingresso di Tenute Nicosia con l'Etna sullo sfondo

L'ingresso di Tenute Nicosia con l'Etna sullo sfondo

Il Monte Gorna

Il Monte Gorna

Nei 60 ettari di vigneti, concentrati in particolari nella zona Trecastagni, la partita della qualità si gioca tra due coni vulcanici spenti, il Monte Gorna e il Monte San Nicolò: così vicini, così diversi anche per via dell’altitudine, con un effetto sorprendente sui vini.

Da oltre 15 anni, Tenute Nicosia si dedica appunto anche alla realizzazione di Metodo Classico a base di Nerello Mascalese e Carricante, spingendosi ad affinamenti fino a 60 mesi sui lieviti. 

Allora torniamo a Terrazza Maio, lasciando parlare protagonisti e vini, partendo proprio da un Metodo Classico, il Sosta Tre Santi Carricante Brut Millesimato Sicilia Doc. Da selezionate uve Carricante, coltivate ad alta quota (qui non si teme il cambiamento climatico, viene rimarcato) su terreni vulcanici, nasce questo Brut, rimasto in affinamento sui lieviti in bottiglia per circa 36 mesi: di una semplicità piacevole, con note floreali e di miele, suggerito anche per vivere pienamente un’esperienza siciliana con le panelle a base di farina di ceci. Saliamo nell’affinamento, a 60 mesi, con la bottiglia successiva. Blanc de blanc, Carricante 100%, quindi con 5 anni di maturazione sui lieviti in bottiglia, che offrono una complessità incantevole alla freschezza di questo vino. Ci sono profonde sensazioni di Sicilia che avvolgono, dagli agrumi e in particolare dal cedro candito al miele di zagara, ma anche una piacevole nota sulfurea che ci sussurra di Etna. La prima annata risale al 2019 e il tempo è un ottimo compagno.

Il Sosta Tre Santi Carricante Brut Millesimato Sicilia Doc

Il Sosta Tre Santi Carricante Brut Millesimato Sicilia Doc

Il “match” tra le altitudini siciliane prosegue. Ecco Monte Gorna Etna Bianco Biologico Doc, che unisce Carricante e Catarratto, rispettivamente al 90% e al 10%, annata 2021. Siamo a  circa 700 metri sul già citato versante Sud-Est e si viene accolti da note fruttate quali mela e pompelmo, senza perdere le sensazioni di biancospino e miele. La mineralità accompagna la freschezza.

Cambiando altezza e scenario, ci si sposta a Monte San Nicolò, a un’altezza lievemente inferiore, pari a 550-600 metri, per un altro Etna Bianco Biologico Doc, tutto Carricante tranne per un 5% di Minnella. Annata 2024, anche qui percepiamo quella nota affumicata (il suolo è composto per lo più da sabbie vulcaniche, ricche di minerali) che ci parla del vulcano all’interno di un bouquet veramente ricco tra agrumi, pera, zenzero.

Barricaia di Tenute Nicosia

Barricaia di Tenute Nicosia

Uno spettacolo poi il Monte Gorna Vecchie Viti Etna Bianco Doc, 100% Carricante. Qui ci troviamo di fronte a un’eleganza speciale, al naso con note floreali e di camomilla, di pera e mela cotogna, con ancora la carezza del miele e poi al palato con l’armonia tra acidità e sapidità. Gli ingredienti non troppo segreti di questo stato di grazia sono subito rivelati: sono l’età delle viti, le basse rese, la selezione estremamente accurata delle uve, la raccolta a mano nelle cassette. Il suo cammino comprende quattro anni di maturazione in cantina, quindi un passaggio di 12 mesi in barrique di rovere francese. Con una promessa, che diventa prova sul campo: il tempo alimenta ulteriormente questa eleganza. Ecco che dal 2020 ci spingiamo indietro fino al 2011, non senza sorprese di fronte alle personalità di questa etichetta che cambia abito, non raffinatezza.

La famiglia Nicosia

La famiglia Nicosia

Un Metodo Classico di Tenute Nicosia e, sullo sfondo, il Monte Gorna

Un Metodo Classico di Tenute Nicosia e, sullo sfondo, il Monte Gorna

Il congedo con il light lunch ci permette di misurare infine (dopo un brindisi con Sosta Tre Santi Etna Doc Rosato Metodo Classico), la sfida tra Monte San Nicolò e Monte Gorna su un altro fronte: quello dell’Etna rosso Doc. Entrambi biologici, il primo 100% Nerello Mascalese, il secondo con un 10% di Nerello Cappuccio. Intanto Graziano Nicosia ci racconta altri particolari della ricerca sui "vitigni reliquia", che rischiavano l’estinzione: gli brillano gli occhi mentre parla di questo lavoro avviato nell’ambito del progetto dell'Università degli Studi di Catania e con la professoressa Elisabetta Nicolosi del Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente. Da questo impegno della famiglia, si traccia un futuro che dal passato e dall’identità possa ricevere efficace nutrimento, con una Banca del Germoplasma.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

Marilena Lualdi

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Marilena Lualdi

responsabile de l'Informazioneonline e giornalista di Frontiera - inserto de La Provincia, scrittrice e blogger, si occupa di economia, natura e umanità: ama i sapori che fanno gustare la terra e le sue storie, nonché – da grande appassionata della Scozia – il mondo del whisky

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