22-08-2024
Vini in Maremma: la Toscana non è solo Sangiovese
«Nessun altro territorio in Toscana può offrirne una scelta così variegata, grazie anche all'apporto fondamentale dei vitigni qui coltivati».
Parlare dei vini della Maremma non è affatto facile. E la frase che introduce questo articolo, presente sul sito internet dello stesso Consorzio di Tutela, già rappresenta un quadro di questa realtà Toscana.
Il variegato territorio della Maremma
La Maremma è quell’area vitivinicola della Toscana meno Sangiovesizzata (scusate il neologismo). Infatti qui convivono diversi vitigni autoctoni, come Ciliegiolo, Canaiolo nero, Alicante, Sangiovese, Pugnitello, Aleatico, Vermentino, Trebbiano, Ansonica, Malvasia, Grechetto, con varietà internazionali appare a dagli anni '90, come Cabernet Sauvignon, Cabernet franc, Merlot, Syrah, Viognier, Sauvignon, Chardonnay, Petit Verdot, per le quali la Maremma si è rilevata un “terreno fertile”.
Un momento della vendemmia
Se potessimo scommettere per il futuro, le nostre puntate andrebbero decisamente su Ciliegiolo e Vermentino. Un rosso e un bianco.
Il direttore del consorzio Luca Pollini con alcui campioni di Ciliegiolo
Nell’ultimo periodo c’è stata una riscoperta del Ciliegiolo. «In passato – continua Pollini – veniva spesso tagliato con il Sangiovese. Negli ultimi tempi in molti hanno puntato sulla sua vinificazione in purezza».
«Le caratteristiche sono abbastanza semplici – prosegue – Il sentore principale richiama la ciliegia, ma anche il chicco d’uva assomiglia molto alla ciliegia. In bocca ha una certa rotondità, magari senza acidità elevate, e tannini molto morbidi. È un prodotto moderno, molto adatto ai giovani che si avvicinano al vino».
“L’altra metà del cielo” della Maremma è sicuramente l’anima bianchista, che si esprime sempre di più con il Vermentino. E il Consorzio della Maremma crede molto in questo vitigno, tanto da aver promosso la scorsa primavera la quinta edizione del Vermentino Grand Prix, il particolare concorso che va a identificare le dieci migliori etichette prodotte in Maremma, senza però farne una classifica. Questo diventa un ulteriore stimolo per i produttori, al fine di entrare in questa Top Ten.
I vini vincitori del Vermentino Grand Prix
«Il Vermentino si conferma certamente un vitigno di grande carattere e in continua crescita sul nostro territorio, tanto che in Maremma si trovano il 50% degli ettari coltivati in Toscana con questa varietà – sottolinea Luca Pollini – Degli oltre 970 ettari presenti sul nostro territorio, quasi il 60% ha meno di 13 anni e oltre il 40% non arriva a otto anni, quindi si tratta di impianti relativamente giovani. Una varietà affascinante non solo nella sua versione giovane e fresca, ma anche nella sua evoluzione più complessa dove ha rilevato un’ottima struttura e longevità. È sempre emozionante metterlo alla prova grazie all’iniziativa del Vermentino Grand Prix».
Il direttore Luca Pollini e il presidente Francesco Mazzei del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana
Anche durante i nostri personali assaggi abbiamo riscontrato la tendenza a favorire vini più “facili” e immediati - di indubbia qualità, sia chiaro - anche se non sono mancate alcune piacevoli eccezioni che ci hanno convinto maggiormente, dove il Vermentino ha avuto più tempo per sviluppare la sua gamma aromatica.
I vini in degustazione
Inoltre il presidente del Consorzio Francesco Mazzei, appena riconfermato alla guida dell’ente, aveva spiegato come con questa scelta si era “alzata l’asticella”. Non è quindi impossibile vedere un Vermentino che prende due strade diverse.
Però non si deve nemmeno perdere di vista l’obiettivo di valorizzare, anche tramite il Ciliegiolo, il meraviglioso e variegato territorio della Maremma.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose
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