07-03-2024

C'è un'Altra Toscana del vino tutta da scoprire. Che sa entusiasmare

L'unione di 13 consorzi e 18 denominazioni nell'ultima tappa delle Anteprime Toscane. Mazzei: «Non siamo fratelli minori di nessuno». E gli assaggi lo confermano

Francesco Mazzei, presidente dell'associazione

Francesco Mazzei, presidente dell'associazione L'Altra Toscana

«Non siamo fratelli minori di nessuno. Questa è l’Altra Toscana». Francesco Mazzei, presidente di A.Vi.To. (Associazione vini toscani Dop e Igp) nonché del Consorzio tutela vini della Maremma, ma soprattutto presidente dell’associazione L’Altra Toscana, non ha dubbi: c’è molto da raccontare (e da assaggiare) in quella parte della Toscana forse meno conosciuta, ma ugualmente interessante, come confermato dall’ultima giornata delle Anteprime.

«Non si tratta di una Toscana secondaria – ribadisce Mazzei – anche perché comunque pesa per il 40% del totale dei vini prodotti in Regione. È una realtà rappresentata in questa Anteprima da 13 consorzi e 18 denominazioni, di cui alcune più importanti da un punto di vista quantitativo, come la Maremma e l’Igt Toscana sopra tutti, e poi altre realtà più ridotte come il Montecucco o il Chianti Rufina, fino a realtà veramente piccole come l’Orcia, il Valdarno o come le Grance Senesi, ultimo arrivato. È molto molto divertente, si ha una varietà di espressioni decisamente ampia».

La degustazione per la stampa

La degustazione per la stampa

Se ingiustamente sono definiti “Consorzi minori”, il risultato nel bicchiere è di tutt’altro spessore: come diceva Mazzei, «non siamo fratelli minori di nessuno». Per la precisione erano in degustazione i vini delle denominazioni Maremma Toscana, Montecucco e Montecucco Sangiovese, Orcia, Cortona, Valdarno di Sopra, Terre di Pisa, Chianti Rufina, Terre di Casole, Grance Senesi, Montescudaio, Suvereto, Val di Cornia e Rosso della Val di Cornia, Carmignano, Barco Reale di Carmignano e Vin Santo di Carmignano e Toscana.

«Ci sono vini molto buoni un po’ dappertutto – ribadisce Mazzei - e c’è grande entusiasmo, e soprattutto c’è grandissima curiosità da parte della stampa che è venuta ad assaggiare, perché è l’elemento innovativo di questa kermesse che si fa da tanti anni».

I banchi d'assaggio

I banchi d'assaggio

La varietà e la diversità è l’arma vincente dell’Altra Toscana. Si può passare da rossi freschi, giovani e beverini, a Sangiovesi in purezza di struttura, fino a vini con vitigni internazionali, dove però esce sempre l’anima toscana. In assaggio c’erano oltre 400 campioni…

Durante l’Anteprima L’Altra Toscana sono stati proposti vari percorsi di degustazione, non strettamente legati ai singoli consorzi, ma indirizzati a seconda della tipologia di prodotto. Tra questi anche un’ottima serie di vini bianchi, una vera “alternativa” ai classici rossi toscani. «L’altro aspetto a supporto proprio dell’Altra Toscana – sottolinea ancora Mazzei - è che ci sono una serie di vini bianchi soprattutto dalla costa, come il Vermentino o l’Ansonica, ma anche il Trebbiano e altri. Quindi senz’altro è un elemento di novità e di curiosità. Noto che c’è un grande interesse di tutti, con stupore e soddisfazione per la qualità dei vini proposti».

Un'immagine simbolica dei vigneti toscani

Un'immagine simbolica dei vigneti toscani

L’Altra Toscana “in bianco” non sfigura affatto. I Vermentini della Maremma, per fare un esempio, stanno avendo un percorso di crescita notevole, uscendo dai canoni del vino fresco e “banale”, da turista straniero in estate in Versilia per intenderci, e cercando di trovare un maggiore spessore, anche cercando (soprattutto nella tipologia Superiore, menzione approvata solo l’anno scorso) un maggiore tempo di affinamento.

Tra questi bianchi segnaliamo il Vermentino Bio Laselva 2023 di Cantina Laselva, il Maremma Toscana Vermentino Lucumone 2023 di Mantellassi, il Maremma Toscana Vermentino Solo 2022 di Tenuta Dodici, il Maremma Toscana Vermentino Superiore Belguardo V 2022 di Belguardo, il Toscana Bianca Obvius Bianco 2022 di Salcheto (75% Trebbiano e 25% Vermentino), il Toscana Bianco Mezzo Braccio 2020 di Marchesi Antinori (Riesling in purezza).

La degustazione dei vini rossi

La degustazione dei vini rossi

Ma all’Altra Toscana c’era un po’ l’imbarazzo della scelta anche sui vini rossi, spaziando dai Sangiovese in purezza, ai blend, fino ai tagli internazionali. Tra questi segnaliamo giusto alcuni vini (ma ripetiamo, non si tratta di una classifica, ma di alcuni tra i tantissimi vini in degustazione): Carmignano Poggilarca 2021 di Tenuta di Artimino, Carmignano Riserva Il Circo Rosso 2021 di Fabrizio Pratesi, Cortona Rosso Syrah Linfa 2021 di Fabrizio Dioniso, Cortona Syrah 2021 di Stefano Amerighi, Montecucco Rosso Riserva Collemassari 2019 di Collemassari, Valdarno di Sopra Sangiovese Vigna dell’Impero 2019 di Tenuta Sette Ponti, Toscana Rosso Scipio 2019 (Cabernet Franc) di Sette Cieli, e Toscana Rosso Concerto 2021 di Castello di Fonterutoli.

Un’Altra Toscana, quindi, che si fa valere. Senza scendere a compromessi, ma con maggiori libertà e apertura di vedute. Armi vincenti anche per il futuro.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Raffaele Foglia

giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose

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