18-06-2023

Verticale dell’Amarone di Bertani, quando la storia racconta lo stile

Al Vinitaly in scena una straordinaria degustazione di sei annate (dal 1962 al 2012). All’interno della cantina veneta si trova la più prestigiosa libreria enologica di tutta la denominazione

Lo stand di Bertani a Vinitaly. Chi, invece, avrà

Lo stand di Bertani a Vinitaly. Chi, invece, avrà la fortuna di visitare la cantina di persona potrà scoprire ben 45 annate diverse (a partire dalla prima del 1958)

Avere una continuità di stile vuol dire essere contemporanei, poche parole per raccontare il passato, il presente e probabilmente il futuro di un’azienda storica del vino italiano: Bertani. Nata nel 1857 e dal 2011 di proprietà della famiglia Angelini, si è affermata in italia e nel mondo con il suo Amarone. Una storia ed una credibilità internazionale data anche dallo straordinario patrimonio enologico ancora oggi presente nella cantina di Grezzana: il vino migliora con il tempo, lo sappiamo, ma sono davvero poche le cantine del Belpaese che possono permettersi una verticalità come quella di Bertani. Quello che vi raccontiamo è un vero e proprio viaggio nel tempo attraverso sei annate dal 1962 al 2013 ma, grazie al progetto The Library, ogni anno può essere raccontato attraverso il vino (qui l’articolo di Cinzia Benzi che ripercorre bene la storica degustazione in contemporanea di 43 annate diverse).

Lo stile di Bertani in sei annate

Lo stile di Bertani in sei annate

Ritorniamo al Vinitaly e alla degustazione guidata da Andrea Lonardi (direttore operativo di Angelini Wines & Estates) e Asa Johansonn e proviamo a raccontarvi, a parole, questo piccolo viaggio nel cuore di Bertani.

Amarone della Valpolicella Classico, 1962

Una stagione agronomica piuttosto regolare. Al naso è maturo ed elegante, con profumi terziari dovuti all’evoluzione in un equilibrio da manuale. Al palato il tannino è ben presente ed emergono potenti sensazioni di frutta a pezzi con una densità sorprendente. Continuerà ad evolversi ancora. Imbottigliato nel 1984.

Amarone della Valpolicella Classico, 1972

Agosto molto caldo e settembre con poca pioggia. Probabilmente il migliore della batteria (se proprio dobbiamo trovarne uno) per un equilibrio generale davvero impressionante. Naso evoluto con predominanti note di arance rosse e cioccolato, al palato struttura e corpo reggono in maniera ottimale con un tannino concentrato ed elegante. Imbottigliato nel 1982.

Amarone della Valpolicella Classico, 1980

Luglio e agosto caldi; un raccolto ridotto ma di alta qualità. Profumi ematici danno un senso di pienezza all’olfatto. Al palato è rotondo,con un frutto che avvolge completamente il palato e una spalla acida ancora importante che rinnova il sorso. Imbottigliato nel 1991.

Amarone della Valpolicella Classico, 1998

Le precipitazioni di inizio settembre sono state un vantaggio piuttosto che un ostacolo per la produzione di uve di alta qualità. Ottimo approccio che con forza ed eleganza si presenta nel calice. Naso ampio con evidenti note di tabacco. Al gusto è intenso con ricordi di cedro e frutti scuri. Imbottigliato nel 2005.

Amarone della Valpolicella Classico, 2001

Le ottime condizioni di settembre e ottobre hanno assicurato un’annata di successo. Ancora giovanissimo con un naso stracarico di frutto ed una parte alcolica ben integrata. Manca un po’ di struttura al palato, ma la concentrazione del frutto è impressionante e di grande bevibilità. Imbottigliato nel 2008.

Amarone della Valpolicella Classico, 2013

Un inverno e primavera piovosi seguiti da un’estate calda con positive conseguenze sulla maturazione dei frutti. Certamente il più giovane ma senza dubbio già di grande complessità e piacevolezza di beva. Naso ampio ed elegante, al gusto si distingue per la grande concentrazione e dalle linee espressive nette. Imbottigliato nel 2022,


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

Salvo Ognibene

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Salvo Ognibene

nato in Toscana ma cresciuto a Menfi (Agrigento), ama la pasta, la bici e la Sicilia. È laureato in Giurisprudenza all’Università di Bologna ed ha conseguito due master di cui uno in Marketing digitale alla LUMSA. Sommelier e giornalista, si occupa di comunicazione con attività di ufficio stampa e pr. Degustatore e collaboratore di guide enogastronomiche, è autore di 5 libri

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