19-02-2023
La Chianti Classico Collection si è svolta alla Stazione Leopolda di Firenze
Il Chianti Classico è diventato sinonimo di certezze. E anche la Collection di quest’anno ne è stata una piacevole conferma.
Lo dicono i dati delle vendite, la partecipazione alla manifestazione e, non ultima, la qualità dei vini, anche in annate più complesse come la 2021, caratterizzata da una rimarchevole siccità dei mesi estivi.
Il Gallo Nero, simbolo della denominazione
Per le aree di vendita, sono sempre gli Stati Uniti il primo mercato, con il 37% delle bottiglie di Chianti Classico vendute contro il 33% dell’anno precedente (+12%). Il mercato interno italiano si stabilizza al 19%, mentre il Canada è al terzo posto con il 10%.
Giovanni Manetti, presidente del Consorzio
Il ritorno dei banchi dei produttori e del contatto del pubblico, a questa edizione della Chianti Classico Collection, è stato un altro successo: tanti operatori hanno potuto assaggiare le circa 750 etichette portate dagli altre 200 produttori che hanno aderito alla manifestazione, con una notevole attenzione soprattutto sulla Gran Selezione, tipologia in costante ascesa qualitativa e anche quantitativa.
Tanta gente ai banchi dei produttori
Ma i produttori, questa volta, avevano un’arma in più: l’esperienza. Così non c’è stata un’inutile corsa “all’anticipo” della vendemmia, ma c’è stata una gestione più attenta e precisa della vigna, per riuscire a portare in cantina un’uva sana e perfettamente matura, sia da un punto di vista zuccherino, sia da quello polifenolico, legato ai raspi.
In degustazione 750 vini da oltre 200 aziende
La 2020 si presenta come un’annata più da scoprire, con un’ottima eleganza e una buona profondità. Già lo scorso anno questo era un millesimo che ci era piaciuto particolarmente nei vini di annata (leggi qui l’articolo): nelle Riserve assaggiate alla Chianti Classico Collection abbiamo trovato delle splendide conferme.
Aggiungiamo infine qualche Chianti Classico 2020, presentato un anno dopo: La Porta di Vertine di Bertinga, Filetta di Lamole di Fontodi, Badia a Coltibuono, Il Palagio di Panzano, Morino di Mori Concetta, Nardi Viticoltori, Cianfanello di Podere Cianfanelli e Tenuta di Carleone.
Come mai sono citati così tanti vini? Semplice, perché il livello del Chianti Classico è molto alto. E – lo possiamo assicurare – è stata fatta una selezione, perché di vini buoni ce n’erano tantissimi. Il Gallo Nero è in forma, come dimostrato anche dal film a lui dedicato e del quale ne parleremo prossimamente.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose
Emanuele Reolon, estate director di Isole e Olena, cantina a Barberino Tavarnelle (Firenze)
Francesco Mazzei, presidente dell'associazione L'Altra Toscana
Chianti Lovers si è svolta a Firenze (foto da Ufficio Stampa Chianti - Alessandro Fibbi)