24-03-2022
Alla Leopolda di Firenze la Chianti Classico Collection ha presentato 650 etichette di 180 produttori
Per capire come sia andata questa Chianti Classico Collection, che si è tenuta alla stazione Leopolda di Firenze, bastava fare un giro tra i 180 produttori presenti con un banco di assaggio e guardarli in faccia: si potevano notare tanti sorrisi.
Certo, la preoccupazione non manca, soprattutto legata all’andamento delle questioni internazionali legate al conflitto, ma per ora è la speranza che spinge i produttori a guardare al futuro. Il fatto di essere tornati in presenza è un aspetto da non sottovalutare: trovarsi faccia a faccia, confrontarsi, scambiarsi opinioni, aiuta tutti a trovare una strada ben definita.
Ma di sfide per il futuro ce ne sono tante: «Siamo molto soddisfatti dell’affermazione del Chianti Classico sui mercati internazionali – spiega Giovanni Manetti, presidente del Consorzio – e in particolare del trend positivo degli Stati Uniti e del Canada e della tenuta di tutti i mercati storici. Apprezziamo anche il risultato del mercato interno, che premia il lungo lavoro di rilancio della denominazione svolto negli anni che ha visto l’introduzione della tipologia Gran Selezione nel 2014 e ora delle 11 Uga (Unità geografiche aggiuntive) del Chianti Classico».
Sono tornati anche i produttori in presenza
Dalle parole, ai fatti. O meglio, alle bottiglie. Perché tutto questo discorso di unicità e identità deve poi essere tradotto nel bicchiere, puntando soprattutto sul grande autoctono, il Sangiovese. Alla Chianti Classico Collection sono stati 650 i vini in degustazione, dei quali 161 Riserve e 125 Gran Selezione, segno che i produttori puntano sempre di più alla “fascia alta”.
Dal Chianti Classico, alle Riserve fino alle Gran Selezioni
La media qualitativa è complessivamente molto alta: in sostanza, ovunque si vada a “parare”, si beve bene. C’è chi pensa che, a causa del lockdown del 2020, i produttori hanno passato molto più tempo in vigna e per questo anche il prodotto finale è di un livello superiore.
Le degustazioni professionali dei campioni presentate
L'ottimo servizio dell'Ais Toscana
La 2019, in generale, si rivela meno “omogenea”, tra picchi verso l’alto ma anche con cadute “di stile”, anche se per questo aspetto si rivelano numeri abbastanza bassi. Solo 12 le Gran Selezioni presentate (molti preferiscono aspettare almeno un anno in più), tutte piuttosto buone.
Una trentina le Riserve 2019 presentate in degustazione. Non ci ripetiamo sulla valutazione dell’annata, ma segnaliamo Castello di Albola, Castello di Monsanto, “Rancia” di Fèlsina, ancora Riecine (anche se possiamo sembrare ripetitivi) e “Il Grigio” di San Felice.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose
Emanuele Reolon, estate director di Isole e Olena, cantina a Barberino Tavarnelle (Firenze)
Francesco Mazzei, presidente dell'associazione L'Altra Toscana
Chianti Lovers si è svolta a Firenze (foto da Ufficio Stampa Chianti - Alessandro Fibbi)
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo, dando voce a grandi blasoni, insomma delle vere e proprie istituzioni, ma anche a piccole aziende: tutto questo è In cantina.