13-01-2023
Il progetto di Luca Gargano: Triple A, che significa Agricoltori, Artigiani, Artisti
«Io la rivoluzione l’ho fatta oltre vent’anni fa. Ora dobbiamo pensare a una Re-evoluzione, passare dalle immagini alle cose concrete».
Luca Gargano, patron di Velier, non ha alcun dubbio: bisogna tornare all’agricoltura, alla terra, alla concretezza. E non lo pensa da oggi, bensì è un concetto che è sempre stato una sua bandiera. Lo dimostra il progetto Triple A, che significa Agricoltori, Artigiani, Artisti: vini più che naturali, che rispettano un protocollo di produzione che elimina la chimica in ogni fase della produzione, e che cerca di valorizzare la materia prima al massimo. E che saranno protagonisti anche al Congresso di Identità Milano.
Un protocollo (che si può leggere sulla pagina internet del progetto, cliccando qui), con un decalogo, che arriva da lontano, quando i vini naturali non erano ancora una moda. «Il progetto Triple A – spiega Luca Gargano - inizia nel 2001, sono più di vent’anni. Quando sono partito, è stata una rivoluzione, tanto che sono stato attaccato da tutta la borghesia del vino. Non si rendevano conto che i Triple A nascevano proprio per salvare il Nebbiolo, per fare un esempio. All’inizio è stata una battaglia contro la lobby del vino».
Luca Gargano racconta la sua visione del mondo del vino
Ma Gargano lancia anche una provocazione: «Io credo che il vino naturale dovrebbe chiamarsi semplicemente vino, mentre tutto il resto dovrebbe essere chiamato vino industriale o standard. La moda c’è, lo ripeto, ma tra 100 che bevono questi vini ci sono 5 o 6 che si avvicinano a questo mondo con consapevolezza».
«Il concetto di Triple A è in un certo senso egoistico: nasce per permettere a chi degusta di poter scegliere la migliore espressione del terroir. Noi abbiamo un palato culturale che si evolve in base alla propria esperienza. Ma abbiamo anche un palato subconscio che riconosce tutte le lunghezze d’onda del gusto. E quando assaggiamo un vino Triple A, ci fa dire: “Questo è diverso”».
Una suggestiva immagine di un vigneto nelle Cinque Terre
Velier punta molto anche sul mondo degli spirits
Per Velier è un ritorno a Identità Milano, quest’anno in veste di Main Sponsor: «Ricordo il primo viaggio a San Sebastian – conclude Gargano - quando portai tra il 2002 e il 2003 i primi Triple A, e c’era anche Paolo Marchi. Dopo quell’incontro decidemmo di promuovere un premio Triple A per le prime due edizioni di Identità Golose. Ora… siamo tornati». E il mondo Velier è tutto da scoprire.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose
Antoine Roland-Billecart con Gil Grigliatti di Velier e Francesca Barberini. Tutte le foto sono di Brambilla-Serrani
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo, dando voce a grandi blasoni, insomma delle vere e proprie istituzioni, ma anche a piccole aziende: tutto questo è In cantina.