12-12-2022

Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia: un patrimonio che si affaccia sul futuro

La Vigna del Gallo dell’Orto Botanico di Palermo e la valorizzazione del germoplasma autoctono siciliano: sono questi alcuni dei progetti di sviluppo portati avanti dal Consorzio di tutela vini a sostegno della Doc Sicilia

Terra generosa e fertile, dotata di una ricchezza morfologica che nutre la varietà dei suoi raccolti, la Sicilia è anche, e soprattutto, un vigneto tra i più estesi d’Italia, con i suoi oltre 97 mila ettari vitati, una dimensione tre volte maggiore rispetto al vigneto della Nuova Zelanda, di pari ampiezza al vigneto del Sud Africa e al vigneto della Germania. Inoltre, è la prima regione in Italia per area vitata dedicata alla coltivazione biologica, con una storia che affonda le sue radici in un tempo lontano, quando la vite era già esistente in forma selvatica. Poi tra l’VIII e il VII secolo a.C. i Fenici hanno introdotto le prime varietà ancestrali di vitis vinifera. Furono questi ultimi, abili navigatori e fini mercanti, ad avviare la commercializzazione del vino siciliano nell’intero bacino del Mediterraneo.

Il Consorzio è stato costituito nel 2012 e riconosciuto dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali con funzioni erga omnes dal 2014. Il Consorzio ha il compito di tutelare un patrimonio vitivinicolo importante in termini di rappresentatività e qualità, fin dalla sua creazione, si è impegnato a valorizzare i vini DOC Sicilia e a promuovere la denominazione con azioni di promozione e comunicazione mirate alla crescita della visibilità di un marchio simbolo del Made in Italy. Il Consorzio promuove progetti d’innovazione, e di studio dell’inestimabile biodiversità della viticoltura dell’isola.

Tra le ultime iniziative intraprese, vi è senz’altro la realizzazione della Vigna del Gallo all’Orto Botanico di Palermo, che nasce da una proficua sinergia tra il Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia e il Sistema Museale dell’Università degli Studi di Palermo, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali. Testimonianza tangibile della biodiversità dell’isola, la Vigna del Gallo è un’area di circa 200 metri quadri che custodisce vitigni autoctoni (tra cui Grillo e Nero D’Avola) e tra questi i vitigni reliquia.

La valorizzazione del germoplasma autoctono siciliano è alla base del progetto “Vigneto Sicilia”, realizzato dalla società Sicilia Sostenibile in partnership con il Dipartimento regionale dell’Agricoltura Regione Siciliana, l’Università degli Studi di Palermo e il Centro regionale per la conservazione della biodiversità viticola e agraria “F.Paulsen” e che il Consorzio segue da vicino. Lo scopo è quello di conservare la biodiversità generata dai 3.000 anni di viticoltura nell’isola e le sue varietà autoctone e di intervenire a monte della filiera vitivinicola, dotando i vivaisti di piante base, da cui ottenere materiale di propagazione certificato da fornire alle aziende. Lavorando con viti di cui è certa l’identità varietale e l'integrità sanitaria, è infatti possibile dare valore e sostegno alla qualità dei vini siciliani.

Antonio Rallo, Presidente del Consorzio Vini DOC Sicilia

Antonio Rallo, Presidente del Consorzio Vini DOC Sicilia

«Nel 2022 abbiamo portato avanti un’approfondita attività di screening delle nostre varietà autoctone siciliane - spiega Antonio Rallo, Presidente del Consorzio Vini DOC Sicilia - ma anche di varietà reliquia quasi dimenticate. Ciò consentirà nel 2023 di impiantare nuovi vigneti e di rifornire i nostri vivaisti con del prezioso materiale relativo alle varietà siciliane. Il progetto a sostegno del “Vigneto Sicilia” diventa quindi per noi centrale per lo sviluppo dell’enologia siciliana».

Nella cornice di questa naturale propensione al futuro, il coinvolgimento e il coordinamento del Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia diventa un punto di forza, uno strumento efficace a veicolare una cultura vitivinicola millenaria. La pluralità e la tipicità microclimatica di ciascuna area della Sicilia incidono sulla qualità del vino, in un territorio che presenta ben 24.683 ettari di vigneto Doc Sicilia, realtà in cui credono e a cui contribuiscono quasi 8 mila viticoltori, che con il loro lavoro mettono a frutto il potenziale di una terra virtuosa.


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