02-12-2022
La versione del Mandolara per aiutare il Gruppo Missioni Africa
Questa volta sarà il vino che si trasformerà in acqua, per dare una mano ai bambini dell’Africa.
L’iniziativa di solidarietà è dell’azienda Le Morette, che ha trasformato il suo Lugana Mandolara in un vino doppiamente buono: buono da un punto di vista puramente gustativo, e buono perché le vendite contribuiscono a realizzare un progetto legato all’Etiopia.
L’azienda non è nuova a questo tipo di iniziative di solidarietà, come spiega il titolare Fabio Zenato: «Il tema di quest’anno è legato al Gruppo Missioni Africa, con la collaborazione di Giakomo, l’artista che ha realizzato un’etichetta speciale. Sono elementi tangibili di una solidarietà concreta. A questo si aggiunge la serata dello scambio degli auguri dove raccontiamo il nostro progetto e raccogliamo fondi. Quest’anno ci rivolgiamo all’Etiopia».
L'artista Giakomo che ha realizzato le etichette
E l’artista Giakomo (nome d’arte di Giacomo Tosato) ha realizzato l’etichetta del vino: «Ho cercato di tradurre nella grafica il concetto del vino che, in questo caso, diventa acqua. Ho fatto così un tubo nero, un tratto scuro, che sembra estrarre l’acqua dal terreno e che dà l’idea dello sporco. Ma poi c’è un rubinetto che ha due occhi, uno razionale e uno a forma di cuore, che produce una grande goccia azzurra».
Fabio Zenato, titolare de Le Morette
Il Lugana Mandolara è il vino più rappresentativo dell’azienda Le Morette, che viene lavorato solo in acciaio, e dove in vitigno Turbiana può esprimersi nella sua immediatezza. «La 2021 è stata una buona annata- racconta Fabio Zenato - anche se leggermente alcolica, ma con buona acidità e sapidità». Molto agrumato, pompelmo e mandarino, e con note erbacee, è un vino dall’ottima beva. Ne vengono prodotte 320mila bottiglie.
Le tre declinazioni di Lugana di Le Morette: Mandolara, Benedictus e Riserva
Del Lugana Riserva 2019 ne sono state prodotte invece 8.800 bottiglie. «È una selezione delle vasche che provengono dai migliori vigneti – spiega Fabio Zenato - In questo caso la Turbiana viene “riletta” nel suo potenziale di invecchiamento. Un terzo del vino fa affinamento di 6 mesi in legno, quindi viene passato in cemento, prima di riposare almeno un anno in bottiglia». In questo caso è un vino per certi versi più trattenuto al naso, compatto, ma che poi esce alla distanza. In bocca ha una notevole persistenza, con quella salinità che contraddistingue i vini delle Morette che torna con prepotenza. Un vino da attendere: fra qualche tempo, probabilmente, sarà ancora migliore.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose
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