11-05-2023
Foto di gruppo al pass di Identità Golose Milano, con le brigate dell'Hub e del ristorante Forme, guidato dalla chef Arianna Gatti
E' stato un incontro ricco di gusto, di cultura gastronomica e di territorio quello che ha unito, nelle sale di Identità Golose Milano, la chef Arianna Gatti e la cantina Ca' Maiol, storica tenuta situata nel cuore della Lugana, a Desenzano del Garda. Un menu degustazione che ci ha portato a spasso tra le idee dinamiche e golose di una giovane chef, a cui si sono accostati i vini di un'azienda che interpreta il proprio territorio con fedeltà alle sue tradizioni, ma anche con uno sguardo contemporaneo.
Arianna Gatti, come aveva raccontato Annalisa Cavaleri in questo articolo, ha inaugurato a Brescia a inzio 2023 il suo primo ristorante, dopo nove anni passati al fianco di Philippe Leveille, come sous chef al Miramonti l'Altro: si chiama Forme la nuova avventura di Gatti, ospitato nella grande cascina ristrutturata Atena Multiforme, e comprende anche un bistrot, due giardini per eventi e aperitivi, spazio per banchetti e qualche suite per chi vuole fermarsi a dormire.
Arianna Gatti con il resident chef di Identità Golose Milano, Edoardo Traverso
In abbinamento, il Brut Lugana DOC Metodo Classico 2017, espressione dell’esperienza spumantistica di Ca' Maiol. Nasce da una selezione di uve Turbiana raccolte anticipatamente, per ottenere un mosto con più acidità e garantire così maggiore freschezza e fragranza, che si percepiscono vivacissime anche dopo qualche anno di invecchiamento.
Ad accompagnare il piatto, Prestige Lugana DOC 2022, che riassume nel suo nome il prestigioso mix di elementi che lo caratterizzano: un terreno unico nel suo genere, ricco di argilla; il microclima mite del Lago di Garda; il nobile vitigno autoctono del Turbiana che regala uve a bacca bianca di singolare tipicità. La selezione vendemmiale per la produzione del Prestige avviene esclusivamente dai vigneti di Turbiana, di età media della tenuta Maiolo, sede principale dell’Azienda Agricola Cà Maiol.
Nel calice, Roseri Valtènesi Riviera del Garda Classico DOC Chiaretto 2022: il nome Roseri richiama le qualità floreali che emergono immediatamente al naso, per un vino ottenuto dalle quattro uve gardesane a bacca rossa: Groppello, Marzemino, Sangiovese e Barbera. Una volta raccolte e lasciate a criomacerare a bassa temperatura, queste uve regalano un mosto ricco di eleganza e corposità. Dalle terre argillose del basso Garda prende il gusto sapido e l’aroma floreale che trovano felice abbinamento con i piatti lacustri.
L'ultimo brindisi ha avuto come protagonista Soldorè Passito Benaco Bresciano IGT 2020, che racconta dalla tradizione bresciana per i vini dolci. Le migliori uve vengono raccolte a mano per poi essere adagiate in piccole casse per raggiungere un naturale appassimento. Dalla spremitura soffice delle uve appassite si ottiene un mosto che fermenta e matura in barrique francesi per alcuni mesi.
Arianna Gatti al lavoro al pass
Michele Gatti - che condivide il medesimo cognome della chef di Forme, senza esserne però parente - è brand ambassador e marketing assistant di Ca' Maiol, e ha raccontato così le scelte fatte per questa cena speciale: «Ca' Maiol è un'azienda molto legata al territorio, al Lago di Garda, volendolo celebrare con ogni nostra produzione. Anche per celebrare questo legame abbiamo voluto con noi per questa serata la chef Arianna Gatti, un giovane talento dalle potenzialità notevolissime. Il 2023 è stato per noi una stagione di rebranding, che vuole dare all'azienda un'immagine più dinamica, giovane, contemporanea. In Ca' Maiol convivono dunque due anime: una legata a una interpretazione rigorosa del Lugana, una che invece parla un linguaggio fresco e immediato».
Racconti, storie e immagini dal primo Hub Internazionale della Gastronomia, in via Romagnosi 3 a Milano
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Giornalista milanese. A 8 anni gli hanno regalato un disco di Springsteen e non si è più ripreso. Musica e gastronomia sono le sue passioni. Fa parte della redazione di Identità Golose dal 2014, dal 1997 è voce di Radio Popolare Instagram: @NiccoloVecchia
Stefano Zanini, chef del ristorante Mos a Desenzano del Garda, Brescia. Tra le esperienze più rilevanti nel suo curriculum, il St. Hubertus dell'Hotel Rosa Alpina con Norbert Niederkofler, il Signum di Salina con Martina Caruso, la Parigi di Alain Ducasse, e poi ancora Copenaghen, fino alla scelta di ritornare a pochi km dal suo paese d'origine, Peschiera del Garda, e aprire il suo ristorante
‘Nduja di carpa (peperone crusco croccante farcito di ‘nduja di carpa e crema di chorizo, filetto di carpa, chorizo, peperone, paprika, nervetti di vitello, peperoncino, polvere di peperone e paprika): piatto sorprendente e buonissimo, fa parte del menu Garda 100% dello chef Andrea Costantini al Regio Patio di Garda (Verona)
I Cannelloni, il passaggio più delizioso del menu dedicato a Gabriele D'Annunzio del ristorante Peter Brunel di Arco (Trento). A destra, il pizzino con cui lo scittore esortava la sua cuoca Albina e tenere cannelloni pronti "a ogni ora del giorno e della notte"