15-05-2022
La bellezza del Monferrato: affascinanti paesaggi si sposano a buoni vini
«Benvenuti a casa nostra, benvenuti nel Monferrato». L’invito a visitare questo splendido angolo di Piemonte arriva direttamente dal Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato: un invito che è sostenuto da un progetto, Welcome to my place, per cercare di promuovere questo territorio tanto affascinante e ricco di storia, quanto poco conosciuto.
A presentare l’iniziativa è proprio il presidente del Consorzio, Filippo Mobrici: «Si tratta della continuazione di My name is Barbera, progetto avviato negli anni scorsi con lo scopo di presentarci. Dopo le presentazioni, come dei buoni amici, vi invitiamo a casa nostra, per conoscere non solo il nostro vino, ma tutto il nostro territorio».
Il presidente del Consorzio, Filippo Mobrici, al centro, brinda al progetto Welcome to my place
Un concetto condiviso anche da Fabio Carosso, vicepresidente della Regione Piemonte: «Noi dobbiamo convincere il mondo a venire nel Monferrato. Un bicchiere di vino a New York ha un valore, ma questo diventa 20 volte superiore se assaggiato ad Asti».
La Barbera è il simbolo dei vini del territorio
Il Monferrato, quindi, diventa una terra da scoprire, non solo per la bellezza dei territori e per la qualità dei vini, ma anche per le tante storie da raccontare, sia da chi qui ci vive da sempre, sia da parte di chi è venuto in questo angolo di Piemonte per scelta di vita.
Anna De Backer, dal Belgio al Monferrato grazie all'azienda iDivini
Un viaggio dal Belgio per amore dell’Italia: «Prima di tutto c’era la passione per il vino – spiegano – Così abbiamo scoperto il Piemonte. E poi abbiamo scoperto il Monferrato e ce ne siamo innamorati». Come dice il progetto, Welcome to my place.
Pietro Brillado è l’enologo di Terre Astesane
«Il nostro focus è la Barbera, che abbiamo migliorato sia in vigna che in cantina. In vigneto non bisogna produrre molto, si devono limitare le rese, e vendemmiare al punto giusto di maturazione. In cantina facciamo attenzione alla fermentazione malolattica e all’affinamento in legno, per smussare le acidità della Barbera». Un esempio arriva dal Nizza 2019, che parte da rese basse (60 quintali ettaro) e una fermentazione lenta, per arrivare a un affinamento di 18 mesi tra barriques e tonneaux nuovi: un vino ricco e piacevole, che mostra la potenzialità della Barbera.
Simone Venturino racconta i vini dell'azienda di famiglia
La Barbera d’Asti 2020 Ceresa è l’espressione giovane, fresca e immediata di questo splendida uva.
Luca Cantamessa non nasconde il suo entusiasmo
Più della metà dei vigneti è a Barbera: «Ma la nostra nuova sfida è il Nebbiolo, soprattutto dopo che la denominazione Monferrato ha permesso, a partire dal 2019, di scrivere il vitigno sull’etichetta. Così è più riconoscibile, anche se non vogliamo metterci in competizione con le Langhe. Passaggio in barriques di quarto passaggio». La Vocata è la Barbera d’Asti 2020 lavorata solo in acciaio, che dimostra di essere molto identitaria e con una splendida bevibilità. Un vino moderno, giovane. La Barbera d’Asti superiore Ciòt 2017, invece, che affina 20 mesi in botti da 25 ettolitri, evidenzia la potenzialità del vigneto: è un vino molto elegante e complesso.
Il progetto vuole invitare gli appassionati a visitare il Monferrato
Per i bianchi ottimo lo Chardonnay, con permanenza di 40 giorni sulle fecce fini; interessante la Barbera d’Asti La Fea 2017, dove affina a lungo in cemento vetrificato: «Un’eredità del nonno».
Paesaggi incantevoli anche con le nuvole
Dopo tale presentazione, non resta che l’assaggio del vino, annata 2000: colore più scarico, ma poi ottima eleganza e delicatezza.
Franco e Giorgio Ivaldi, di padre in figlio
Prodotti che si rivelano molto interessanti: un Acqui rosato, dove il brachetto riesce a esprimersi nella sua frangranza e aromaticità. Ma anche l’Albarossa, che nasce come incrocio tra Nebbiolo e Barbera, che è poco conosciuto ai più, ma che sa offrire una complessità e una profondità notevole.
Queste sono solo alcune storie di cantine, ma soprattutto di famiglie, a dimostrazione di quanto il Monferrato possa offrire. Ce ne sono molte altre: è su questo che si basa il Consorzio, che con Welcome to my place invita a scoprire i tanti tesori di questo territorio. E che si trasforma anche in un invito alle aziende: aprite le vostre porte.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose
Curtis Frasca e Matteo Gerbi
Giuseppe ed Emanuele Visconti
Davide Canina e Monica Pedrotto