14-11-2021

Mimesi, il nuovo progetto di Tenuta di Ghizzano

Un Vermentino IGT Costa Toscana e un Sangiovese Terre di Pisa che, come indica il nome stesso, tratto dalla letteratura indiana, imitano la natura, riportando nel calice il suo perfetto equilibrio.

Natura incontaminata e luce intesa: i vini di Tenu

Natura incontaminata e luce intesa: i vini di Tenuta di Ghizzano nascono in uno scenario ambientale unico, nel cuore di un borgo che sorge sulle colline pisane, a circa 30 chilometri dal Mar Tirreno

Tenuta di Ghizzano rappresenta il quartier generale di Ginevra Venerosi Pesciolini, nel cuore di un borgo che sorge sulle colline pisane, a circa 30 chilometri dal Mar Tirreno. Ginevra è una donna caparbia che ha sposato il lavoro della terra per supportare il padre Pierfrancesco, direttore amministrativo in un laboratorio farmaceutico, che identificava nella tenuta di famiglia  una risorsa aggiuntiva. Per lui essere agricoltore era un secondo lavoro. Certo le ambizioni genitoriali sono altre per la figlia Ginevra, ma lei non demorde. Una laurea in lingue con il massimo dei voti, vola a Londra per dare seguito ad una carriera manageriale in campo editoriale che, ad un certo punto, le permette di tornare in Italia.

La cantina storica di Tenuta di Ghizzano

La cantina storica di Tenuta di Ghizzano

Nel 1993 la casa editrice finisce in cattive acque. Ginevra non si perde d’ animo mettendosi alla ricerca di un nuovo lavoro anche se a Ghizzano sta per succedere un fatto singolare: la segretaria del padre, deus ex machina della tenuta, chiede un’aspettativa costringendo il genitore di Ginevra a volere la figlia al borgo. Lei accetta e prende in mano la gestione dei lavori d’ ufficio, di campagna e resta in contatto con la natura. Anno dopo anno comprende quanto Ghizzano sia il centro del suo mondo: studia, viaggia, osserva.

Ginevra Venerosi Pesciolini

Ginevra Venerosi Pesciolini

L’agricoltura biologica è il suo mantra supportato da tecnici esperti «Ci tengo molto a precisare- chiosa Ginevra- che il mio obiettivo era di valorizzare Ghizzano e dare una giusta dignità alla mia zona. Diventai così Presidente dell’Associazione Grandi Cru della Costa Toscana, un’associazione di sessantacinque produttori disseminati da nord a sud, dalla provincia di Lucca fino a quella di Grosseto, passando per Pisa e Livorno. Nel 2010 nasce, finalmente, IGT Costa Toscana e nel 2011 la doc Terre di Pisa. A Ghizzano dal 2008 siamo certificati biologici e dal 2018 anche biodinamici DEMETER, l’associazione italiana privata di produttori, trasformatori e distributori di prodotti agricoli e alimentari biodinamici».

I vigneti di Tenuta di Ghizzano

I vigneti di Tenuta di Ghizzano

Oggi Ghizzano produce ottantamila bottiglie l’anno e vanta una superficie di 280 ettari di cui 18 ettari vitati, 15 di uliveti  e il restante impianti boschivi. Ginevra ha due sorelle, Lisa restauratrice a Firenze e Francesca operativa anche lei a Ghizzano, comproprietarie con la mamma Carla, tutte coinvolte nel progetto Tenuta di Ghizzano.  L’occasione di incontro milanese alla tavola di alta cucina vegetariana del genio di Pietro Leeman ha visto la presentazione, in anteprima, del progetto Mimesi. Una nuova era fondata anche sulla scelta dei vasi vinari di Cocciopesto Drunk Turtle e in terracotta Tava per affinare, in purezza, i nuovi vini: un Vermentino IGT Costa Toscana e un  Sangiovese Terre di Pisa. I vigneti di Vermentino hanno dieci anni di vita e le uve sono vinificate con grande semplicità: breve macerazione, fermentazione spontanea in acciaio e sosta in anfora per almeno quattro mesi. Le viti di Sangiovese sono più mature, trent’anni di vita e l’ evoluzione in anfora è di 14 mesi.

Mimesi 2018 di Tenuta di Ghizzano

Mimesi 2018 di Tenuta di Ghizzano

«Con Mimesi – chiosa Ginevra - desidero portare l’attenzione massima sul frutto, una vera esaltazione che si allinea al nome. Mimesi in letteratura classica indica il desiderio di imitare la natura, la sua perfezione e il suo equilibrio. Noi facciamo la pigiatura del Sangiovese con i piedi, preceduta da una selezione maniacale delle uve. Sul Vermentino invece abbiamo voluto misurarci con uno stile bianchista lavorando sull’ eleganza e l’ equilibrio. In realtà la produzione è davvero minima,  poco più di mille bottiglie». Le attenzione per il bello e il naturale non sfuggono a Ginevra e si ripropongono anche per l’etichetta e il packaging di questi nuovi vini: carta di cotone e cartoni riciclati.

Mimesi bianco 2020 di Tenuta di Ghizzano

Mimesi bianco 2020 di Tenuta di Ghizzano

Il Vermentino ci convince per la pulizia e le note di macchia mediterranea, il Sangiovese colpisce per la croccantezza del frutto e la convivialità. Piatti vegetariani paradisiaci dal Risotto con crescenza di anacardo, pistilli di zafferano, tartufo e nasturzio, L’Ombelico del Mondo per lo chef Leeman, fino a Umami un trittico di verdure, topinambur, rapa e cavolini di Bruxelles cotte nel coccio e trasformate in un tempeh brasato lentamente con caprino di mandorla e salsa al vino rosso. Divertente la provocazione del sommelier del Joia di non fare un abbinamento rigido piatto vino ma lasciare a tutti i commensali sia il Vermentino Igt Costa Toscana Mimesi 2020 sia il Sangiovese Doc Terre di Pisa Mimesi 2018. Il risultato: versatilità che rima con naturalità.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Cinzia Benzi

laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione

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