21-10-2021
Da oltre 200 anni l’audacia della vedova Clicquot si esprime attraverso le straordinarie uve a bacca rossa che creano bollicine raffinate come La Grande Dame. In questa cuvée si predilige il Pinot Nero, con cui lo chef de cave genera un equilibrio di forza e armonia, dando vita a una bollicina senza tempo. Oggi la Maison ha deciso di valorizzare una gastronomia d’autore creata attorno a La Grande Dame. Una cucina green, con il vegetale che diventa scelta primaria per i cuochi e clienti per ribaltare il concetto di verdura, non più in accostamento ad un pesce, una carne o un uovo bensì protagonista assoluta, con gli elementi proteici che, viceversa, si gustano come contorno. Un programma volto a recuperare un orto della Maison in Champagne, del Manoir di Verzy, per dare vita a un progetto estetico, umanista e scientifico. Tra i vigneti della Montagna di Reims esiste da un centinaio d’anni un orto ricco di frutta e verdura coltivate con il principio della permacoltura, per entrare in perfetta simbiosi con le vigne circostanti. I due giardinieri Xavier Mathias e Eve Gaignard lo hanno progettato ma non lo coltivano. 2.500 mq con 300 varietà tassonomiche con piccoli frutti come ribes, lamponi oppure sambuco, alberi da frutto, e anche le rose di Madame Clicquot, oltre a una miriade di specie vegetali recuperate e destinate all’estinzione.
Domingo Schingaro
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione
Crediti fotografici@Antinori
La superba e geniale sala con un grande e nuovo tavolo pronto ad accogliere novanta ospiti dell'edizione 2024 di FoodExp a Lecce. Foto Carmen Mitrotta
La Grande Dame Rosé 2015 di Veuve Clicquot e la mise en place al ristorante Orma di Roma. Foto di Stefano Delia