«Solo qui si può mangiare questa confettura - mi spiega Rosa - È una crema spalmabile fatta con carruba, nocciola e fava di cacao senza zucchero». Oltre a questa, il cestino del breakfast offre confettura di limone, uva Negroamaro, miele millefiori, mele cotogne, pere, arance, mandarini, albicocche, fragole e frutti di bosco. E poi c’è il ricchissimo buffet con i prodotti del territorio: fiordilatte, burrata, ricotta di pecora, giuncata, caciofiore. Intanto Rosa mi porta il caffè come piace a me ancor prima che io lo chieda, sa già che ne avrei ordinato un secondo, le è bastato un attimo per "inquadrarmi" e rendere perfetto il mio risveglio con attenzione e discrezione.
La prima colazione al ristorante La Frasca di Borgo Egnazia mi ricorda la prima volta - era il 10 maggio 2010, esattamente 15 anni fa - che ho varcato il "cancello di casa" di Camilla e Aldo Melpignano, custodi di questo magico angolo di Puglia a Savelletri di Fasano, in provincia di Brindisi, insieme a oltre 700 collaboratori.

Nato dalla visione di Aldo Melpignano, proprietario e managing director, negli anni Borgo Egnazia si è distinto come destination hotel, diventando un’icona dell’ospitalità pugliese d’eccellenza in tutto il mondo
Tante le novità della stagione 2025, a cominciare dal ristorante
Due Camini guidato dall’executive chef
Domingo Schingaro, fautore di un progetto che guarda al futuro riscoprendo il valore originario della terra, attraverso la cura dei semi antichi, la tutela della biodiversità e il rispetto dei tempi naturali (leggi
Una "Casa delle Sementi" per la Puglia: «Salverò antichi vegetali dimenticati»). Nuova anche la cantina coordinata da
Giuseppe Cupertino, wine experience manager. Tra i tanti outlet ristorativi, è stato rinnovato in riva al mare
Cala Masciola, dove gustare pesce appena pescato, da scegliere freschissimo al banco e assaporare cucinato a proprio gusto o ancor meglio crudo, come vuole la tradizione pugliese.

Nel 2025 Borgo Egnazia compie 15 anni, ma conserva intatta l’atmosfera sospesa tra sogno e memoria, tra design contemporaneo e tradizione rurale
Nato dalla visione di
Aldo Melpignano, proprietario e managing director, che negli anni l’ha trasformato in un
destination hotel, il Borgo è un’icona dell’ospitalità pugliese d’eccellenza in tutto il mondo, una dichiarazione d’amore verso la terra che lo ospita. Quest’anno compie 15 anni: tanto è cambiato nel frattempo, ma non quell’atmosfera sospesa tra sogno e memoria, tra design contemporaneo e tradizione rurale. Architettonicamente ispirato ai paesi pugliesi dell’entroterra, è stato costruito utilizzando materiali locali, dalla pietra calcarea al tufo chiaro che riflette la luce in modo quasi magico. I suoi vicoli sembrano scolpiti nella luce del Sud, le lanterne appese, le porte in legno sbiancato e le nicchie con i vasi colmi di fiori selvatici.

Al Borgo vicoli sembrano scolpiti nella luce del Sud, le lanterne appese, le porte in legno sbiancato e le nicchie con i vasi colmi di fiori selvatici
Inserito nel circuito dei
Leading Hotel of the World, Borgo è parte di
Egnazia Ospitalità Italiana, gruppo di gestione alberghiera fondato da
Aldo Melpignano con l’obiettivo di essere punto di riferimento degli imprenditori e delle realtà alberghiere che intendono lo sviluppo turistico come un’opportunità per valorizzare territori e tradizioni. È inoltre una delle strutture nostrane più premiate: tra i
Top 10 European destinations, già nella classifica dei
The World’s 50 Best Hotels, è recente il riconoscimento di
Great Place to Work® per la capacità di creare un ambiente di lavoro positivo, inclusivo e motivante. E la cura che hanno i 720 collaboratori per i clienti (tanti repeaters) ne è la dimostrazione, al punto che qui il vero lusso è proprio l’attenzione: un sorriso spontaneo, un gesto premuroso, un profumo che ricorda l’infanzia.

Ogni ambiente è inoldato di luce, che accarezza i muri e le piscine, filtra tra gli ulivi e dà pienezza a ogni spazio
Passeggiare per il borgo, al tramonto, con il profumo del rosmarino nell’aria e il rumore ovattato delle cicale è un’esperienza che riconnette all’essenziale. Ogni casa, ogni suite, ogni dimora, che siano nella zona della
Corte, del
Borgo o nelle
Ville immerse nella campagna, è pensata per custodire il silenzio e il tempo lento. I colori sono quelli della terra e del mare: beige sabbia, grigi calcarei, bianchi accecanti. Nulla disturba, tutto accoglie. E poi quella luce che accarezza i muri, che filtra tra gli ulivi, che fa vibrare l’orizzonte di una malinconia dolce e ancestrale. È una luce che cura, che placa, che racconta. E forse è proprio questa la magia più grande di Borgo Egnazia: saper unire l’eleganza all’autenticità, il design alla poesia, elemento che lo ha reso meta prediletta di artisti, scrittori, registi, principi e celebrità internazionali. Ma qui, anche la fama si fa discreta, il lusso è sussurrato.

Architettonicamente Borgo Egnazia è ispirato ai paesi pugliesi dell’entroterra ed è stato costruito utilizzando materiali locali, dalla pietra calcarea al tufo chiaro
Sostenibilità e territorio tornano anche a tavola: qui il cibo non è solo nutrimento, è racconto, identità, rito. È rispetto e conservazione della natura, come al ristorante
Due Camini, una stella Michelin, orchestrato dall’executive chef
Domingo Schingaro, che oggi propone una cucina vegetale, ispirata alla biodiversità, ricercando varietà antiche e sostenendo un’agricoltura organica e responsabile. Fiori, radici, selvatico, asparago, cicoria, cavolfiore, verza, piselli. Il menu segue il ritmo delle stagioni e valorizza ogni ortaggio con tre piatti, pensati per esaltarne il sapore, con diverse cotture e consistenze, sottolineando il legame con il territorio.

Ogni casa, ogni suite, ogni dimora, che sia nella zona della Corte, del Borgo o nelle Ville immerse nella campagna, è pensata per custodire il silenzio e il tempo lento. I colori sono quelli della terra e del mare: beige sabbia, grigi calcarei, bianco accecante
Trasmettono quel calore sincero che è proprio della tavola meridionale
La Frasca o
Il Cortile, mentre da
A’ Pizzeri’, si gustano all’aperto pizze a base di ingredienti
Slow Food del territorio e diversi tipi di impasto con lievito madre. È incorniciato dagli archi in tufo bianco e illuminato dal sole tutto il giorno
Il Porticato, il ristorante affacciato sulle piscine de La Corte, che propone ricette tradizionali pugliesi in un menu che cambia giornalmente in base al pescato del giorno e alle verdure di stagione. Si pranza in riva al mare a
Cala Masciola Ristorante, dove gustare in un ambiente luminoso, curato e appena rinnovato pesce di alta qualità appena pescato, da scegliere freschissimo al banco e assaporare cucinato a proprio gusto o “crudo”, come vuole la tradizione pugliese.
Nuovo il progetto della cantina, curata da Giuseppe Cupertino, wine experience manager: «È un progetto lungo 15 anni, durante i quali abbiamo collezionato il meglio della produzione locale, arrivando a circa 3.600 etichette, che includono anche vini di tutto il mondo», spiega. Non solo vino, ma anche olio e prodotti degli orti della proprietà: «Supportando i piccoli produttori locali e portando in tavola il meglio che offre questa terra, vogliamo essere portavoce della Puglia, promuovendo un turismo legato alla conoscenza dei prodotti locali». La cantina sarà aperta al pubblico, per degustazioni ed eventi privati, ma sarà soprattutto un luogo dove raccontare tutta la passione per il nettare degli dèi.

La magia più grande di Borgo Egnazia è saper unire l’eleganza all’autenticità, il design alla poesia, elemento che lo ha reso meta prediletta di artisti, scrittori, registi, principi e celebrità internazionali
Il profumo dell’olio di mandorle, il suono dei grilli in sottofondo, le campane che ricordano la domenica del villaggio. Tutto è ispirato alla Puglia, al mare, al ritmo della natura anche nei 2.700 mq della
Vair Spa, divisi tra cabine, zona umida e palestra, seguita da 13 terapiste e collaborazioni eccellenti con maestri qualifica di yoga, personal trainer e programmi settimanali di attività.
Vair in dialetto pugliese significa “vero” e lo è, un autentico santuario dell’anima, dove ogni trattamento viene personalizzato e costruito intorno alla persona, con rituali che si ispirano alla natura, alla filosofia del sud, alle tradizioni olistiche reinterpretate in chiave contemporanea.
L’ambiente è caldo ed essenziale. I toni sono neutri, materici: il bianco del calcare, il beige della sabbia, il legno chiaro. Ogni gesto, ogni momento invita a disconnettersi e tornare al "qui e ora", a rilassarsi, a sentire il proprio respiro. Camminare scalzi sui pavimenti in pietra, ascoltare la voce sommessa del vento tra gli ulivi, immergersi in una piscina sotterranea scavata nella roccia. La filosofia di fondo è quella del “benessere vero”, quello che non si ferma alla superficie, ma entra in profondità, tocca le emozioni, le libera. Non si esce solo più rilassati, ma cambiati. Ci si riscopre, ci si emoziona.

Pietra calcarea e tufo chiaro plasmano gli edifici dove trovano spazio le camere e le ville, ispirati ai paesi pugliesi dell’entroterra
In carta, i rituali si ispirano alla terra pugliese, come il
Fùre, che utilizza olio d’oliva e movimenti profondi per sciogliere tensioni e far fluire l’energia. Altri, come
Tarant, sono vere e proprie performance sensoriali che si rifanno alla tradizione della pizzica, trasformando l’antico rito di guarigione in un momento catartico. Uno dei percorsi più emblematici è
Amano, che rievoca la cura antica delle mani delle nonne, fatte di impacchi, carezze e infusi di erbe. Oppure
Rituale dell’Acqua, un’immersione quasi spirituale nella piscina ipogea, tra vapori, suoni ovattati e gesti che riportano al grembo materno.
E poi ci sono le attività da fare direttamente all’aria aperta come Natura e Mindfullness, un momento di profonda riconnessione con sé stessi a contatto con la natura, per entrare in simbiosi con ogni suo elemento e risvegliare i sensi. In silenzio, circondati dai suoni della natura pugliese, una classe di mindfulness e slow walk tra gli ulivi permette di mettersi in ascolto dell’ambiente circostante e riscoprire la natura delle proprie emozioni. A queste si aggiungono tante attività e tour: dalla raccolta delle olive alle lezioni di cucina con le massaie, dalle passeggiate in bicicletta fino al mare alle escursioni tra i trulli di Alberobello o le scogliere di Polignano, tutte pensate per far sentire l’ospite parte viva di questa terra.

Tornano ogni anno, da giugno a ottobre, le Feste del Borgo, con lo stesso spirito, alcuni temi ricorrono come riti attesi, ma ogni edizione è diversa
Ma forse il
sense of place si coglie ancor più in occasione delle
Feste del Borgo, che tornano come ogni anno, da giugno a ottobre, con lo stesso spirito, alcuni temi ricorrono come riti attesi, ma ogni edizione è diversa: si evolve insieme a chi partecipa, cambia con le persone, con le storie e con l’energia che ognuno porta con sé. Ad ogni appuntamento partecipa anche l’
Associazione Clara, presente con i suoi artigiani e i suoi artisti, custodi di saperi antichi e tradizioni locali che si tramandano con passione.
L’anteprima è stata il 10 maggio, per celebrare il compleanno della struttura, protagoniste le danze tipiche, perché la terra comunica attraverso il corpo, e la danza ne è la voce. Un linguaggio universale, evocativo e liberatorio. Una festa che rende omaggio ai ritmi ancestrali della Puglia: la pizzica, la taranta, la quadriglia, la danza delle spade e quella del corteggiamento. La danza sì, ma anche la cucina, la musica e il piacere di stare insieme: artigiani, cuochi e musicisti riportano in scena gesti, sapori e suoni della tradizione. Il primo di un ciclo di appuntamenti pensati per celebrare la Puglia attraverso ciò che la rende speciale ogni giorno, in un’atmosfera informale, coinvolgente e calorosa.

Imperdibili, le Feste del Borgo sono un ciclo di appuntamenti che rendono omaggio alla Puglia attraverso ciò che la rende speciale ogni giorno, in un’atmosfera informale, coinvolgente e calorosa
Il 7 giugno è stata la volta della
Festa della Ciliegia: la Piazza del Borgo si è tinta del rosso caldo e intenso di questo frutto simbolo dell’estate, protagonista di ricette tradizionali e creazioni artigianali realizzate a mano. Un momento di allegria e spensieratezza, in cui dalle campagne limitrofe alle tavole imbandite a festa, la ciliegia diventa un invito a danzare, ridere, gustare e divertirsi. Tra le novità in calendario, il 12 luglio è stata la volta dellla
Scamiciata, uno degli eventi più suggestivi della storia fasanese che prende vita tra i vicoli del Borgo, mentre il 26 luglio è in programma il
Palio delle Botti, festa tipica di Gioia del Colle in cui squadre di bottai si sfidano spingendo botti lungo le strade del Borgo. Per una festa che sembra non finire mai. Bentornati a casa.