20-10-2021
Le Riserve di Brunello di Montalcino di Biondi-Santi: simbolo di eleganza
Quella scrivania con tanto di giacca appoggiata alla sedia ancora presente tra le botti della Tenuta Greppo a Montalcino, non è un semplice “pezzo da museo”. Guardandola, chi lavora alla Biondi-Santi sa che non deve deludere chi, quella scrivania, l’ha occupata: il dottor Franco Biondi-Santi.
Il sentimento deve essere una dirompente combinazione tra orgoglio, responsabilità e stimolo a fare sempre meglio.
Giampiero Bertolini, amministratore delegato della Biondi-Santi
«Noi ci sentiamo la responsabilità molto grossa di andare avanti – spiega Bertolini, durante un incontro avvenuto a Milano su una splendida terrazza affacciata su Santa Maria delle Grazie – e per questo continuiamo a fare evoluzione e non rivoluzione».
Prime magnum della storia per la Biondi-Santi: qui la Riserva 2013
L’eleganza del Brunello di Montalcino. «La risposta della clientela è stata ottima – sottolinea Giampiero Bertolini - abbiamo avuto un aumento sopra le aspettative. Vuol dire che stiamo facendo le cose giuste. Con i nostri vini usciamo a marzo, ma a fine luglio avevamo allocato il 94% delle bottiglie. Questo significa che c’è la voglia dei consumatori di ritrovare Biondi-Santi».
Giampiero Bertolini durante l'incontro a Milano
Con un pensiero che va proprio a chi ha permesso questa “ripartenza” della Biondi-Santi. «Siamo fortunati: la proprietà di Biondi-Santi non è un fondo di investimento, ma una famiglia che crede nel mondo del vino e ha una visione di lungo periodo. E questo è un messaggio positivo per noi, ma anche per il cliente. Il dottor Descours è voluto venire alla Tenuta Greppo per vedere l’andamento della vendemmia, con grande entusiasmo e passione. Inoltre, per il futuro, ha in mente di realizzare una nuova cantina».
Una immagine storica: Franco Biondi Santi con una bottiglia di Riserva del 1888
Ricordiamo che la produzione della Biondi-Santi si attesta attorno alle 95mila bottiglie annue, con la possibilità, ogni vendemmia, di poter scegliere tra la produzione dei suoi 47 ettari. «Le vigne? Noi pensiamo che debbano vivere 70 anni, e non 35 come la media della zona».
Il Rosso di Montalcino, un vino da non sottovalutare
Ovviamente meno complesso e strutturato del Brunello, si tratta di un’espressione di Sangiovese netta e pulita, che trova proprio nella facilità di beva e di abbinamento al cibo il suo punto di forza.
Emozioni con la Riserva Storica 1983
E per l’occasione è stato lo chef Paolo Griffa del Petit Royal del Grand Hotel Royal a proporre i suoi piatti, convincendo con le sue idee innovative.
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a cura di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose
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