16-08-2021
Bottiglie firmate Marco De Bartoli, cantina a Marsala (Trapani), e Cos, azienda vitivinicola di Vittoria (Ragusa)
Il vino, il tempo e gli uomini. Tre chiavi di volta per una serata di qualche giorno fa alle falde dell’Etna, organizzata al ristorante Zash di Riposto (Ct) da Carla Maugeri, architetto e titolare della struttura, e Rocco Pugliese, referente in Sicilia orientale di diversi gruppi di distribuzione vini e appassionato intenditore di etichette dalla grande anima.
Vino, tempo e uomini da raccontare e da celebrare con palato, testa e cuore. Si sono ritrovati Vis-à-vis, questo il titolo della serata, i capitani arditi di due brand in evidenza del vino siciliano e nazionale, pionieri di buone idee e di nuovi stili, tenaci difensori del territorio, della vigna e dei suoi frutti, legati da ricordi e passioni: Giusto Occhipinti, patron dell’azienda Cos di Vittoria, e Renato De Bartoli, figlio di Marco, scomparso nel 2011, oggi con Sebastiano e Josephine, fratello e sorella, a capo dell’azienda Marco De Bartoli fondata a Marsala dal padre nel 1980.
Vis-à-vis due modi di fare vino diversi, due stili personalissimi, due territori, oriente e occidente di Trinacria, vocati - con le dovute eccezioni - uno per i vini rossi e l’altro per i bianchi. Vini differenti, uomini dagli stessi valori: «Ero molto amico di Marco De Bartoli, trascorrevamo bellissime giornate insieme e conosco Renato da quando aveva otto anni» ricorda Occhipinti con affetto.
Lo Zash di Riposto (Catania)
Inizio effervescente a bordo piscina con il Terzavia 2017 Magnum: «È il nostro metodo classico – ha spiegato De Bartoli – Il nome è dovuto al fatto che per noi è la “terza via” per vinificare le uve Grillo, utilizzate da due secoli per produrre Marsala, vinificate a secco dal 1990 da mio padre, e dal 2008, la terza via, la spumantizzazione con rifermentazione in bottiglia». Abbinato a una Capasanta con zucchine verdi, salsa Bernese e caviale un fresco cocktail ideato da Alberto Paternò, bartender di Zash, a base di Terzavia e di Marsala Vigna la Miccia.
Capasanta con zucchine verdi, salsa Bernese e caviale
Renato De Bartoli
L’azienda Cos si trova a Vittoria (Ragusa), nel Sud-Est dell’isola, nella zona del Cerasuolo di Vittoria, unica Docg siciliana. Si tratta decisamente di un terroir d’elezione per i vini rossi, ma lo Zibibbo in Pithos 2018 ha altra provenienza: «Quella per il Moscato d’Alessandria, più noto come Zibibbo, è una passione nata recentemente – dichiara Giusto Occhipinti – Nel 2014 abbiamo preso in affitto una vigna a Marsala, un ettaro e mezzo coltivata a Grecanico e un ettaro e mezzo a Zibibbo, inizialmente volevamo solo il Grecanico, poi una volta ho raccolto anche lo Zibibbo, l’ho “abbondonato” in anfora sulle bucce per 11 mesi, l’ho svinato e da lì è nato un amore incredibile. Oggi ne produciamo 8mila bottiglie, ma resta in anfora per 9 mesi. Amo la complessità che gli conferisce il tempo, i profumi tipici del vitigno e del territorio. La salinità e la memoria del mare». Questo vino con la sua memoria del mare è stato abbinato ad un superbo Crudo di gambero rosso con mango, latte di cocco e lime.
Crudo di gambero rosso con mango, latte di cocco e lime
Giusto Occhipinti
Tortello ripieno di patata con frutti di mare, pesci di scoglio e anice stellato
Tonno con amarena, foie gras e tartufo
In degustazione con il Marsala, il cioccolato 100 e Lode, vincitore della Tavoletta d’Oro 2021 come “Miglior Cioccolato 100%”, dell’azienda Sabadì di Modica, descritto dal produttore Simone Sabaini: «È un cioccolato fatto con il rarissimo Cacao Criollo Ocumare dell’Hacienda Cata in Venezuela, che lavoriamo a freddo in purezza senza l’aggiunta di zucchero per preservare al massimo le sue componenti aromatiche. Il risultato è un cioccolato dalla straordinaria morbidezza e persistenza».
Pesca, mandorla e basilico
Jean Jaurès, filosofo e politico francese di inizio ‘900, scrisse: “La tradizione non consiste nel conservare le ceneri ma nel mantenere viva una fiamma”. Il vino, il tempo e gli uomini illuminati sanno che sarà migliore la vita di colui che preferirà la suggestione all’esattezza.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
classe 1974, sommelier, assaggiatore di caffè e verace uomo del Sud, è alla costante ricerca di sole e cieli azzurri. Nato a Vico Equense e cresciuto a Castellammare di Stabia, ama la cucina quando è innovativa e ha solide basi. Epicureo di cuore e palato, vive e scrive a Palermo, ma mangia e beve ovunque. Collabora con Identità Golose dal 2016
Bruno Fina, il fondatore di Cantine Fina
Plin Sicilia-Giappone è il Piatto dell'estate 2023 di Giuseppe Geraci, chef del ristorante Modì a Torregrotta (Messina)
Photo credits | Benedetto Tarantino
Nino Ferreri e Nicola Bandi