14-08-2020
La realtà di Scuppoz: un liquorificio che punta tutto sulla massima qualità e sui prodotti d'Abruzzo
Altro che cin cin… Scuppoz! Il nome di questo liquorificio abruzzese racchiude in sé l’anima gioiosa ma anche estremamente legata alla propria terra di una famiglia che ha puntato tutto su una produzione che punta alla massima qualità, senza compromessi.
Scuppoz è, in dialetto, il brindisi, riprendendo proprio il rumore fragoroso e festoso delle coppe piene di vino che si scontravano per i brindisi dei giorni felici. Era lo “schioppo”.
Anna Iannetti mostra i prodotti Scuppoz
«Ha iniziato tutto mio suocero – spiega Anna Iannetti, che con il marito e titolare Adriano Cicconi sta portando avanti questa impresa artigiana – Lui era orfano di guerra, con 9 fratelli. La madre andava di notte nei boschi sui Monti della Laga a cercare funghi ed erbe. Era diventata una mastra fungaia. Lui quindi aveva ereditato le conoscenze della madre e le aveva poi trasportate nella sua bottega, dove aveva solo prodotti di qualità. Ma non gli bastava. Voleva creare qualcosa di suo, con un proprio marchio identificativo, che nessuno potesse scordare».
Alcuni dei prodotti dell'azienda
Ma non un liquorificio qualsiasi, ma un laboratorio che potesse valorizzare davvero le tradizioni di una meravigliosa terra, con lo splendido Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.
La Genziana delle Pecore è legata a un'antica storia sui pastori
Ma torniamo alla genziana. «Si racconta che i pastori avevano visto le pecore che, dopo mangiato, andavano a leccare le radici di genziana. Avevano poi capito che serviva per digerire». Gli studi successivi hanno poi confermato che questa intuizione dei pastori era in realtà una scoperta, in quanto la genziana ha vari principi attivi che favoriscono la digestione.
Le radici di genziana in infusione
Altro liquore tipico è la Ratafià. E anche qui c’è una storia da raccontare: «Si chiama così – sottolinea Anna Iannetti - perché prende il nome dall’espressione “Ut rata fiat” aggiunta a una stretta di mano, davanti al notaio, che serviva per sancire un accordo per sempre. E si concludeva bevendo un liquore che doveva essere rosso scuro, perché rappresentasse la ratifica di un patto di sangue: da qui la scelta di quel colore».
La Ratafià in primo piano
Con le radici e le erbe della zona, Scuppoz produce anche un amaro, anche questo di altissima qualità.
I prodotti sono particolarmente indicati anche in miscelazione
«Eravamo ripartiti con le tanichette dell’olio. Ma ora ci siamo ripresi» racconta Anna Iannetti. Con un sorriso che nasconde la tenacia di una famiglia che, grazie a questi liquori apprezzati molto anche nell’alta ristorazione, sta iniziando a raccogliere i frutti di tanti sacrifici. E allora brindiamo, con un sonoro Scuppoz.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose
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