26-06-2020

Didier Mariotti di Veuve Clicquot: ritorno alle origini

Conosciamo il nuovo chef de cave (l'undicesimo) della celebre maison di Champagne. Tra Grand Dame e Yellow Label

Didier Mariotti, nuovo chef de cave di Veuve Clicq

Didier Mariotti, nuovo chef de cave di Veuve Clicquot. Lo conosceremo di persona al congresso di Identità Golose a fine ottobre, per Identità di Champagne

Che calice incantevole il Grande Dame 2008 di Maison Veuve Clicquot. Lo abbiamo degustato online con la guida di Didier Mariotti, nuovo chef de cave, in azienda fin dai primi passi della carriera. «Il mio primo lavoro», ci spiega, «è stato proprio in Moët&Chandon, dove ho trascorso cinque anni. Poi ho avuto la fortuna di lavorare per alcune aziende di Champagne dagli stili molto diversi. Essere l’undicesimo chef de cave nella storia di questo marchio è un piacere e uno stimolo a imparare, fare domande, non smettere mai di essere curiosi».

Com’è approdato in Champagne?
Sono nato nel 1971 e provengo da una famiglia di viticoltori. Mio nonno aveva origine corse e mia nonna borgognone. Mi sono appassionato alla vinificazione da piccolo. Un destino, una scelta naturale. Studiavo a Nancy quando decisi di trasferirmi a Reims, come stagista, da Moët&Chandon. Uno stage semestrale in veste di agronomo. Lì ho incontrato Dominique Foulon e Richard Geoffroy, celebri chef de cave di Moët&Chandon e Dom Pérignon. Una squadra enologica che, senza dubbio, mi ha fatto vivere una grande esperienza lavorativa. Restai al loro fianco per 9 mesi. Un arrivo casuale in Champagne. Ci sono rimasto e so di essere stato fortunato per gli incontri e l’evoluzione che ha preso la mia carriera.

Le due versioni del Grande Dame 2008

Le due versioni del Grande Dame 2008

Come pensa di operare rispetto ai suoi predecessori?
Sono letteralmente impressionato dal lavoro svolto dai miei colleghi. Con Dominique Demarville abbiamo trascorso quattro mesi insieme: prima, durante e dopo il raccolto 2019. Occorre conoscere la storia, il patrimonio e la vera anima della maison a cui ti stai unendo. Massima importanza a questo aspetto. Veuve Clicquot possiede una ricchezza enologica che presenta una, anzi, mi correggo, forse la più vasta gamma di Vini di Riserva.

Quali sono, secondo lei, i vini simbolo della Maison?
Per me ce ne sono due che spiegano davvero il valore di Veuve Clicquot. Uno è lo champagne Yellow Label, espressione solare che sottolinea il prestigio della tavolozza dei vini di riserva e l’arte dell’assemblaggio. Il secondo è La Grande Dame, la ricerca dell’equilibrio, una vetrina d’eccellenza per la Maison. Vera esaltazione, senza tempo, del suo vitigno più prezioso: il Pinot Nero.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Cinzia Benzi

laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione

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