03-04-2020

Bele Casel, la rivoluzione del Prosecco che parte da Asolo

Luca Ferraro: abbiamo lavorato per alzare l’asticella di un vino che è spesso considerato come spumante da prezzo

Luca Ferraro Bele Casel Asolo Prosecco

La famiglia Ferraro in vigna: una storia di viticoltori

Non è mai facile parlare di Prosecco. Perché purtroppo il rischio è di banalizzare o di andare incontro a pregiudizi di ogni tipo. 

Non è facile anche perché non esiste “il” Prosecco, ma “i” Prosecco, diverse, anzi diversissime, espressioni per una sola “macrotipologia” di vino. Se parliamo di Prosecco, infatti, andiamo a “scontrarci” con una realtà produttiva complessiva di circa 464 milioni di bottiglie annue per la sola Doc, alla quale si devono poi aggiungere gli oltre 91 milioni di bottiglie della Docg Conegliano Valdobbiadene e i circa 12 milioni dell’Asolo Prosecco Docg

L'azienda Bele Casel si trova nella zona dell'Asolo

L'azienda Bele Casel si trova nella zona dell'Asolo

E poi ci sono i pregiudizi. In Italia, tanti. Troppi. Pensare che esista solo un Prosecco è un errore grave, ma ancora di più è credere che vada bene giusto per lo spritz. O per un aperitivo senza pretese. Insomma, uno spumante da bere senza troppi pensieri. 

Immagini queste che potrebbero far andare “il sangue alla testa” a chi sta spendendo energie e risorse per un altro Prosecco, per chi non vuole vincere la battaglia dei prezzi, che spesso è persa in partenza, ma quella della qualità. 

Un'affascinante immagine dei vigneti, che mostra anche le pendenze

Un'affascinante immagine dei vigneti, che mostra anche le pendenze

Una di queste realtà è sicuramente Bele Casel, azienda che si trova nel cuore pulsante della Docg dell’Asolo. Forse, per capire i prodotti di questa azienda, bisognerebbe prima di tutto dare un’occhiata alle impervie colline di Monfumo, dove i vigneti non sono propriamente pianeggianti e comodi da coltivare.

Ma dove il terroir permette di avere la Glera (e non solo) con un livello qualitativo decisamente molto alto, a dispetto di rese più basse. 

Una prova del Vecchie Uve

Una prova del Vecchie Uve

Più probabilmente, per comprendere il lavoro di Bele Casel, bisogna assaggiare l’ultimo vino (in ordine di tempo) prodotto, che può essere considerato una nuova concezione di Prosecco, facendo però un salto nel passato.

La famiglia Ferraro, il vignaiolo Luca in primis, ne è convintissima, tanto da far uscire il Vecchie Uve Asolo Docg, che attinge a piene mani da quelle uve che erano state dimenticate in passato per lasciare spazio alla Glera.

Le uve storiche della zona

Le uve storiche della zona

Ma prima bisogna osservare nuovamente il territorio: come detto, le vigne dell’azienda Bele Casel si trovano sulle colline di Monfumo. Vigne vecchie, con rese qualitativamente molto alte e quantitativamente molto basse.

«Nella nostra testa – spiega Luca Ferraro – questo progetto parte da lontano, da quando in una vecchissima vigna di Monfumo abbiamo trovato vecchie varietà locali: RabbiosaMarzemina BiancaBianchetta trevigiana e Perera. Le abbiamo lavorate singolarmente cercando inizialmente di capire come farle esprimerle al meglio. Abbiamo sbagliato, provato e riprovato: finalmente con l’annata 2016 abbiamo raggiunto quello che secondo noi è il giusto equilibrio».

Così nasce il viaggio all’incontrario: non una Glera in purezza, con rapida fermentazione in autoclave, bensì RabbiosaMarzemina BiancaBianchetta trevigianaPerera e poi anche Glera che rimangono per un anno sulle fecce fini e per un altro anno lavorano in autoclave, per un metodo Martinotti lunghissimo. E senza residuo zuccherino.

Un percorso lento e complesso per un vino che per chi non è appassionato del mondo del Prosecco, ti fa fare pace con questo prodotto. Ma si tratta di Asolo, non semplicemente Prosecco. Con questo vino, che va a completare la già ottima gamma di Bele Casel, si raggiunge una grande complessità olfattiva, unita a una straordinaria bevibilità. «Di sicuro - racconta Luca Ferraro - abbiamo sempre lavorato per alzare l’asticella della qualità e del valore percepito di un vino che, per troppo tempo, è stato considerato come lo “spumante da prezzo”».

La gamma dei prodotti di Bele Casel

La gamma dei prodotti di Bele Casel

Non possiamo infatti non citare le altre bottiglie di Bele Casel, in particolare il ColFòndo, un vino che per certi versi ha caratterizzato l’azienda in questi anni. Un prodotto che negli anni è diventato molto ricercato proprio per le sue peculiarità: anche in questo caso è Glera con vecchie varietà quali Perera e Bianchetta Trevigiana, che poi semplicemente rifermenta in bottiglia. Un Prosecco come si faceva tanti anni fa, un metodo tradizionale.

Ma per realizzarlo non bisogna affidarsi al caso, ma è necessario sapere scegliere: solo dalle uve migliori può arrivare un rifermentato in bottiglia di livello. E poi c’è una piccola magia: ogni bottiglia è una storia a sé. Il vino cambia, giorno dopo giorno, evolve, si trasforma, può migliorare, poi peggiorare, poi tornare nuovamente a migliorare. E si sa che è il momento giusto di bere quella bottiglia solo dopo averla aperta: prima resta un velo di mistero. 

 


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Raffaele Foglia

giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose

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