Andrea Graziano
Zafferano, oro e riso
Zanattamente buono Amelia di Paulo Airaudo, un ristorante programmato per far godere (e tenere i conti in ordine)
Pio Boffa al centro, con Cesare e Federica
Lo sguardo sul domani di una casa vinicola fondata 140 anni fa ha gli occhi vispi, il sorriso sincero, l’eloquio spedito e le idee chiare di una ragazza che rivela amore per la sua terra ad ogni parola.
Federica Rosy Boffa, quinta generazione del capostipite Cesare Pio, parla di vitigni, affinamenti, cantina, marketing e nuove iniziative come se fosse in azienda da una vita.
Il vigneto di Treiso della Pio Cesare
Insieme al cugino Cesare rappresenta il futuro di una delle più longeve e note aziende vinicole del Piemonte che dal 1881 lavora l’uva nel segno della tradizione. Come dice il papà di Federica, Pio Boffa, oggi alla guida dell’azienda dove entrò, anche lui, giovanissimo dopo un’esperienza in California da Robert Mondavi: «Rimaniamo fedeli allo stile di famiglia, anno dopo anno, vendemmia dopo vendemmia».
Le bottiglie storica nella cantina dell'azienda
Gente abituata a badare al sodo - uno dei loro motti è: «Lasciati vedere e non farti vedere» - a correre sempre: «Perché non si sa mai se ci sarà il tempo per fare tutto» e a produrre tanta qualità.
I vini in degustazione
Pio Boffa li definisce “classici”, non base: «Perché riconducono e valorizzano nel bicchiere le caratteristiche dei terroir di ciascuna zona». Ecco allora provenire da Serralunga, Monforte, Grinzane Cavour, La Morra e Novello le uve di Nebbiolo del Barolo Pio Cesare e da Treiso e San Rocco Seno d’Elvio quelle del Barbaresco.
Un'altra bella immagine della famiglia Boffa
Ma Pio Cesare è anche cru. Come il Barolo Mosconi, appezzamento di 10 ettari con viti impiantante nel 1947 e nel 1961 nel comune di Monforte d’Alba, acquistato nel gennaio di 6 anni fa, proprio il giorno del 60° compleanno di Pio Boffa. Limitrofo al più noto e blasonato Ornato, questo cru assaggiato nell’annata 2016, è una promessa. Un rosso dal grandissimo potenziale di invecchiamento, con bassa acidità e tannini assai morbidi.
La cantina storica di affinamento
Dalla cantina di Alba di Pio Cesare non escono solo grandi rossi. Al celebrato e apprezzato PiediLei, Chardonnay in purezza nato 30 anni fa per replicare lo stile della casa e la capacità di restare a lungo in cantina, si affiancherà presto il Timorasso. Un’esplorazione fatta in 5 ettari nella zona di Tortona a Vho, dove cresce un’uva adatta a produrre un bianco con grandi capacità di invecchiamento.
giornalista, classe 1966 con una laurea in Fisica e oggi un lavoro da comunicatore. Ha raccontato due Olimpiadi e 5 Mondiali di atletica leggera su Eurosport. Super appassionato di buona cucina, rhum caraibici e golf
I produttori piemontesi Walter Massa e Sergio Germano, rispettivamente di Vigneti Massa e dell’azienda Ettore Germano, insieme per parlare d'eccellenza e rivoluzione a sorsi di Barolo Docg e Timorasso Derthona Doc
Appuntamento alla Fondazione delle Stelline
Le sei annate di Riserva Cannubi 1752 prodotte da Damilano: sono state le protagoniste della prima degustazione ospitata dal Ristorante Andrea Aprea di Milano (Tutte le foto sono di Gabriele Zanon)
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo