11-06-2019

Zeni e la FeF Collection: ecco i vini firmati dalla famiglia

L'azienda con sedi a Bardolino e Fumane punta a valorizzare i vitigni autoctoni veneti. Sempre con eleganza

«Vogliamo valorizzare il nostro brand, in modo tale che chi acquista una bottiglia Zeni sa a prescindere che sta portando a casa una bottiglia di qualità».

La filosofia della famiglia Zeni è ben chiara: valorizzare il proprio lavoro al di là delle denominazioni, oltre gli schemi. E lo ha dimostrato anche con una linea di prodotti, la FeF Collection, che cerca di esaltare la produzione dei migliori vitigni dell’azienda.

Elena, Federica, mamma Maria Rosa e Fausto Zeni

Elena, Federica, mamma Maria Rosa e Fausto Zeni

La Zeni1870, che ha origine appunto nel 1870, è un’azienda che nasce a Bardolino, dove sorge la cantina storica, ma che poi, dal 1970, ha espanso la propria attività arrivando nella Valpolicella con un’altra sede produttiva nel Comune di Fumane. Al momento può contare su 60 ettari di vigneti, con i quali produce circa un milione e mezzo di bottiglie all’anno.

La Collection FeF è una linea di prodotti legati proprio alla famiglia: FeF è infatti l’acronimo di Fausto, Elena e Federica (Zeni, per l’appunto), che seguendo l’esempio del padre Gaetano (ma da tutti chiamato Nino) stanno cercando di dare la propria impronta ai vini, legati tutti da una precisa ricerca dell’eleganza a scapito di strutture troppo complesse.

Le anfore per il Chiaretto

Le anfore per il Chiaretto

Il primo esempio arriva dal Chiaretto 2017 inAnfora che, come dice il nome, dopo una fermentazione in acciaio, ha un affinamento di un anno in anfore. Realizzato con Corvina, Corvinone e Rondinella, è il vino di Elena Zeni: non si tratta del classico Chiaretto “leggerino”, ma di un vino che unisce la finezza a un’ottima profondità, e a una bella complessità olfattiva che unisce le note fruttate, a una parte di erbe aromatiche e a un accenno di speziatura dolce.

Il secondo esempio è la Corvina in purezza, che rappresenta il vino di Federica Zeni: realizzata per la prima volta nel 2016, dopo una pausa forzata per l’annata 2017 a causa della gelata, la 2018 è da poco uscita al mercato.

"I filari del Nino", vino simbolo della Zeni

"I filari del Nino", vino simbolo della Zeni

«Non esce con il nome di Bardolino – spiegano dalla famiglia Zeni – perché purtroppo esiste ancora un problema legato al nome stesso del Bardolino, che viene spesso sottovalutato. A nostro parere, a livello politico, la denominazione Bardolino è stata abbandonata a se stessa un po’  frettolosamente, per dedicarsi maggiormenta al Chiaretto. E questo è stato un errore». La Corvina in purezza riesce sicuramente a convincere: profumi netti e precisi fin da subito, e grande bevibilità.

Il terzo vino, quello di Fausto Zeni, è il Bardolino Classico “I filari del Nino”, dedicato ovviamente a Gaetano Nino Zeni: si tratta di uno dei vini maggiormente rappresentativi dell’azienda, realizzato dai classici Corvina, Corvinone e Rondinella, che dopo la vendemmia a mano, vengono vinificati in acciaio. L’affinamento è sempre in acciaio, per cercare di mantenere il più possibile le caratteristiche dei vitigni.

Un vino che, oltretutto, non utilizza solfiti aggiunti: l’annata 2017 dimostra un grande carattere, con una splendida verticalità, con ottima intensità da frutta rossa, una leggera nota erbacea, un inizio di speziatura e una buona lunghezza in bocca.

Uscendo dalla Collection Fef, abbiamo assaggiato anche il Cruino 2013. Cruino è l’antico nome della Corvina ed esce come Igt Rosso Veronese: un vino molto complesso e ricco, ma che segue  il “fil rouge” aziendale, quello dell’eleganza.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Raffaele Foglia

giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose

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