Corrado Sanelli
Melanzane alla Parmigianadi Andrea Berton
In cantina 20 anni di Triple A, il progetto ideato da Luca Gargano, presidente Velier
La locandina di Sicilia en Primeur 2019
Sicilia en Primeur è giunta alla XVI edizione, ed è organizzata da Assovini Sicilia, un’associazione che raccoglie oltre 90 realtà vitivinicole della regione. Questo appuntamento, che si è svolto tra il 6 e il 10 maggio, ha permesso a un centinaio di giornalisti specializzati di degustare in anteprima il millesimo 2018, di visitare diversi monumenti patrimonio dell’Unesco e di radunarsi infine a Siracusa, dove il 10 maggio dalle ore 18, l'evento sarà aperto al pubblico dei winelovers.
Quest’anno abbiamo visitato la zona di Marsala e Mazara del Vallo, cercando di scoprire, attraverso i calici e con un contatto diretto con i produttori, come evolvono i microclimi, i suoli, gli stili e soprattutto la longevità di alcuni vitigni autoctoni che spesso vengono ricordati per versioni più commerciali, o addirittura inesistenti perché identificano bevande dubbie.
E’ il caso del Marsala, doc Siciliana che prende il nome dalla città e viene supportata dalla storia con la monumentale cantina Florio che presenta oggi una veste più modernista del vino Marsala. 100% Grillo, uno stile impareggiabile proprio come le vecchie annate: abbiamo fatto un vero viaggio nel tempo con la degustazione del millesimo 1964 spillato dalla botte.
La cantina Florio
Sempre a Marsala c’è la Caruso & Minini, una realtà più recente, che si è evoluta dopo l’incontro tra due imprenditori, il siciliano Caruso con il bresciano Minini, entrambi convinti di coltivare a Marsala e dintorni le vigne Giummarella e Cuttaia per un totale di 120 ettari di vigneti in collina. Hanno piantato vitigni autoctoni Grillo, Catarrato, Nero D’Avola e Perricone, oltre a quelli internazionali con una produzione che supera le 20 etichette.
Nei dintorni, elevandoci a qualche metro sopra il livello del mare, si raggiunge il baglio della famiglia Fina, un panorama mozzafiato. Bruno Fina fu un allievo di Tachis e solo nel 2005 decise, con l’ausilio dei figli, di creare una sua linea di bottiglie.
Del millesimo 2018 è davvero interessante Kiké, che nasce da un blend di Traminer (vigne piantate a Erice a 500 metri slm) e una piccola percentuale di Sauvignon Blanc; viene ben affiancato dallo Zibibbo Taif, denominazione che riconduce alla capitale agricola dell’Arabia Saudita. Svela un vino schietto che affascina per la persistenza della carica aromatica.
Clara e Annamaria Sala
Uno scorcio della riserva naturale
Il Grilloro è frutto di vendemmia tardiva di uve surmature selezionate acino per acino. Le sorelle Sala poi sfidano il territorio con uno Zibibbo secco in due versioni, una più comune e immediata e l’altra un vero cru. Il 2018 si presenta come un millesimo più austero del 2017, annata da ricordare per vini raffinati e longevi. Last but not least, il loro Frappato 2018 offre piacevolezza assoluta con sentori di lampone e frutti rossi.
laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo