08-07-2017
All''Arena del vino e non solo abbiamo assaggiato bottiglie firmate Luciano Sandrone, Bibi Graetz, Baglio del Cristo di Campobello e Laurent-Perrier
La prima edizione de L’Arena del vino e non solo, manifestazione organizzata da Giuseppe Arena e che si è svolta negli eleganti saloni di Palazzo Parigi, ha affiancato trentanove aziende vitivinicole - nazionali e non, con la propria storia, le proprie peculiarità ed i propri prodotti - a importanti eccellenze del Made in Italy provenienti dal mondo della moda. Due universi dunque distinti, ma accomunati da identica passione, dedizione, meticolosità e da un medesimo concetto di sartorialità attraverso il quale da una parte l’enologo e dall’altra il sarto danno vita alle proprie creazioni.
In questo contesto e con questa bella idea di comunicare il vino e trasmetterne la cultura, quattro tra le aziende partecipanti all’evento hanno inoltre presentato altrettante etichette in anteprima. Scopriamole quindi in un ideale viaggio che dl Piemonte ci condurrà fino in Sicilia, attraversando la Toscana, con deviazione finale Oltralpe.
Da destra Bibi Graetz, Barbara Sandrone, Carmelo Bonetta, Adriana Melissano
Da sinistra Carmelo e Angelo Bonetta, Dario Indelicato
Lasciato il “dolce scoglio”, come i gigliesi chiamano la loro piccola isola, approdiamo ora ad un'altra stupenda e ben più vasta isola: la Sicilia, “circondata dal mare immenso e geloso”, come Luigi Pirandello scrisse a riguardo “dell’aspra terra natia”. Un’asprezza dalla quale prendono comunque vita eccellenti realtà vitivinicole, come quella di Baglio del Cristo di Campobello, situato in provincia di Agrigento e condotto con energica passione dalla famiglia Bonetta, e del suo Lalùci 2016. Un vino ottenuto da uve Grillo in purezza, provenienti da vitigni impiantati in terreni prevalentemente calcarei. Al naso è intenso e complesso, con profumi iniziali di fiori bianchi ed agrumi che evolvono poi in spiccate note minerali e netti richiami alla pietra focaia: manifestazione emblematica del terreno da cui nasce, dell’origine del Grillo come incrocio tra Zibibbo e Catarratto e del periodo di affinamento sulle fecce fini per circa quattro mesi. Il riscontro gusto-olfattivo non è da meno e rivela un vino altrettanto intenso, complesso con una lunga persistenza aromatica intensa. Notevole anche il potenziale di evoluzione ed invecchiamento, come ha testimoniato la degustazione comparativa del sorprendente Lalùci 2009.
Il salone Lumière di Palazzo Parigi durante l'evento
Il nostro viaggio è quindi giunto al termine. Lasciamo a voi, se vi piace, la decisione di ripartire, non solo con la fantasia, alla volta di questi paesaggi, territori vocati e vigne e alla scoperta di quegli uomini e donne che quotidianamente li governano con passione, sacrificio e rispetto.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
Millesimo 1974, una laurea in Ingegneria civile e un’innata passione per cocktails, distillati e vini, che non si stanca mai di scoprire, conoscere e degustare. Instagram luca.torretta