25-09-2013

L'identità del Rebelot

In pochi mesi lo spin-off del Pont de Ferr si è conquistato una sua indiscutibile dignità

L'ingresso del Rebelot del Pont in ripa di Porta T

L'ingresso del Rebelot del Pont in ripa di Porta Ticinese 55 sui Navigli a Milano, +39.02.84194720, spinoff del vicino Pont de Ferr, entrambi di proprietà di Maida Mercuri. Aperto in sordina prima dell'estate, il Rebelot sta conquistando i favori del pubblico con la sua formula originale dei piccoli piatti (ma non così piccoli). Lo chef è Mauricio Zillo, brasiliano di 32 anni

Che gran rebelot sui Navigli alla sera! Ma non è una novità. Nuovo è invece il Rebelot del Pont, laddove il Pont in questione è quello su cui brilla la stella di Matias Perdomo. Lui, da ambrosiano acquisito, traduce così un termine ostico ai non-autoctoni: «Rebelot vuol dire confusione. Perché lavoriamo 18 ore al giorno, ci mettiamo l’anima, ma alla fine è sempre un casino». Per chiarirci, trattasi del ristorante fratello minore del Pont de Ferr, figlio più sbarazzino di Maida Mercuri, che dal 1986 presiede le fortune della cucina (e della cantina) di ripa di Porta Ticinese 55. Siamo sempre a Milano, anzi proprio a fianco, stesso numero civico.

Cefalo, mandioquinha (manioca), pomodori verdi e verbena limoniera

Cefalo, mandioquinha (manioca), pomodori verdi e verbena limoniera

Ma cos’è dunque questo Rebelot? Sabino Angiulli, baffuto oste che sovrintende la nuova insegna nei medesimi locali che lo videro titolare di un negozio di stampe, conferma il rebelot d’identità mutevoli: «Secondo me questo sarà sempre meno un bar dove si mangia, sempre più un ristorante dove si beve». Aperto da nemmeno quattro mesi, il Rebelot sta insomma già cambiando fisionomia, diviene approdo per foodies affamati. Merito delle pietanze spadellate senza tregua dal talentuoso 32enne Mauricio Zillo, brasiliano d’origini italiane (terzo chef sudamericano alla corte della Mercuri, dopo Juan Lema, ora al Mirta, e lo stesso Perdomo) dal curriculum che, manco a dirlo, è un rebelot: avanguardia con Atala al Dom, tradizione col compianto Santamaria al Can Fabes, poi tappe in Francia e Dubai, prima di approdare sotto la Madonnina, tre anni fa, come braccio destro dell’uruguagio.

E dunque, il rebelot del Rebelot è anche questo: tapas bar, bodega gastronomica, neobistrot dall’estetica francesizzante (da Oltralpe proviene il bancone) o brasserie? Sfuggiamo dalle definizioni, il posto è bello e accogliente. E la cucina: d’evidente impronta iberica contemporanea, con echi italian-mediterranei e sudamericani, come quando ci viene servito un superbo Matambre d’agnello dei Pirenei con menta e cetrioli (il matambre, letteralmente “ammazzafame”, è il sottile strato di muscolo esistente tra la pelle dei fianchi e le costole).

Maida Mercuri e Mauricio Zillo, patronne e chef del Rebelot

Maida Mercuri e Mauricio Zillo, patronne e chef del Rebelot

Definire questi piatti “tapas” è sminuente. Se parliamo di quantità, in Spagna sarebbero una ración, o una media ración: col menu da 5 assaggi (30 euro) o perlomeno da 7 (45 euro) si cena alla grande. Poi, c’è la questione della qualità: alta. Le materie prime sono all’incirca le stesse del Pont de Ferr, Zillo ai fornelli ci sa fare, tanto nelle proposte d’assemblaggio (buona la Tartare di scamone di vitello, anguilla affumicata e salsa al Jerez) come in quelle cucinate (straordinaria la Lingua di manzo alla piastra, ostrica, spinaci e mezcal). Note stilistiche contingenti: domina un mix ispanofono-creativo con l’evidente regia di Perdomo, felici i crossover terra-mare, sicura la mano dello chef soprattutto sulle carni, da buon brasiliano. Siempre América del Sur… Il signature dish per ora è l’immancabile gazpacho iniziale, superiore a ogni critica.

Si beve bene, sia se optiate per qualche bottiglia, magari su consiglio del pacioso Angiulli - lui pescherà nella cantina del Pont oltre a selezionare qualcosa di originale - sia che vi facciate trascinare dalla bravura di Oscar Quagliarini, barman d’eccezione che disdegna i cocktail classici per proporre mix alcolici speziati e intriganti.

Rebelot del Pont
ripa di Porta Ticinese, 55
Milano
+39.02.84194720
Prezzi: piattini tra 8 e 10 euro l’uno, quattro menu degustazione (3, 5, 7 piattini o “la grande bouffe” con l’intera serie o quasi) rispettivamente a 15, 30, 45 e 70 euro
Chiuso il martedì, aperto solo la sera, la domenica anche a pranzo


Carlo Mangio

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Carlo Passera

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Carlo Passera

classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera

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