27-03-2024
Carlo Scanferla, classe 1982 da Stra (Venezia) è tornato alla guida dei fornelli del Bistrot Cavour nell'hotel Alli Due Buoi Rossi di Alessandria, dove già aveva lavorato a metà degli anni Dieci sotto Andrea Ribaldone
Ci son stati anni, tra il 2015 e il 2017, in cui ad Alessandria (ad Alessandria! Mica a Senigallia o Modena o, in tempi precedenti, a Erbusco) c’era una cucina zeppa zeppa di talenti, che da lì a poco avrebbero spiccato il volo. Era quella del I Due Buoi, al comando un Andrea Ribaldone nel pieno della sua verve, che dimostrava già all’epoca non solo di essere un ottimo chef e un gran imprenditore della ristorazione, ma anche di aver un fiuto incredibile nello scovare giovani di valore. A quei fornelli si trovava Domingo Schingaro, oggi saldo alla guida della corazzata Borgo Egnazia. C’era Gabriele Boffa, ora bistellato in Monferrato con la sua Locanda del Sant’Uffizio. C’era Federico Sgorbini, che dopo aver conquistato il macaron al Lino di Pavia sé appena imbarcato in una nuova avventura al Castello di San Gaudenzio di Cervesina (Pavia), ne parleremo presto. C’era Umberto Del Nobile, attualmente sous chef di Enrico Crippa al Piazza Duomo. C’era Emanuele Anastasi, che è diventato braccio destro del citato Boffa. C’era Marco Mannori, che avremmo ritrovato come executive all’Osteria Arborina e poi allo stesso Lino. Le meglio gioventù.
C’era anche un pasticcere e panificatore veneto, volto barbuto e fare gentile, arrivato piuttosto tardi in questo mondo goloso, dopo gli studi universitari in Storia dell’Arte. Carlo Scanferla, classe 1982 da Stra (Venezia), ha il vantaggio-svantaggio d’essere persona colta, il che significa: s’interroga sulle cose, sui suoi percorsi professionali, elabora idee di cucina, si pone limiti e obiettivi, ha insomma piena consapevolezza di sé e di quello che deve fare, adesso qui al Bistrot Cavour, nuova insegna nello spazio che fu de I Due Buoi – ma sempre nell’hotel Alli Due Buoi Rossi di Alessandria – che non è stato scelto a caso, si è partiti un anno fa dal basso, ossia dall’idea di disegnare un format che funzionasse, non all’inseguimento della stella rossa ma dei cuori dei commensali. (Nota bene: I Due Buoi continua a esistere e fa ottima cucina, ma nella nuova sede fuori città, nel cuore del Monferrato, a Olivola, all'interno della bellissima Villa Guazzo Candiani. Fa parte dello stesso gruppo. Lo chef è Marco Molaro, friulano di Udine, classe 1990, a sua volta ex-Ribaldone).
La sala
Nello stesso filone – ossia, lo Scanferla che nasce panificatore-pasticcere – van iscritti i dolci, raramente ci capita di trovarli così a fuoco in un percorso degustazione di un ristorante. Già Jalapeño e grue di cacao è una sorta di modello di cosa dovrebbe essere un pre-dessert; poi Radicchio caramellato, gelato al topinambur, fava di tonka e croccante al sesamo nero è un capolavoro, a tutti gli effetti un piatto d’alta cucina, che poi s’iscriva al lato dolce e non a quello salato è particolare trascurabile. Il successivo Scorzonera, cioccolato caramellato, gelato di pane e lieviti, crumble di farine integrali e conserva di mirtilli sotto gin, ancor più tecnico, perde un filo d’immediatezza, giusto mezzo gradino sotto il precedente, ma son gusti.
Carlo Scanferla
Tutta la parte vegetale deriva dalla collaborazione con gli orti sinergici rigenerativi realizzati dalla cooperativa La Rapa Bendata di Serravalle Scrivia (Alessandria), guidata da Stefano Bendato «un ragazzo alessandrino che conobbi quando faceva il fonico a Radio Sherwood, a Padova. Si stancò di quel lavoro, è diventato agricoltore in un appezzamento del padre creando così questa cooperativa. Fa anche il custode di vigne vecchie di anziani che non riescono più a curarle». Scanferla, con la sua sensibilità, avrà tante storie come questa da raccontare. Il futuro è suo.
Ora tutta la nostra cena, le foto sono di Tanio Liotta.
Si parte con appetizer che richiamano "i gusti degli alessandrini". Ad esempio, van pazzi per la bagna cauda, che qui viene riletta (nella foto) con una puntarella condita da una salsina deliziosa, di nocciole di Lu Monferrato, «sostituiamo le noci, che sarebbero troppo amaricanti» e al posto dell'aglio forte una più dolce persillade di scalogno e aglio. Non acciughe, ma la loro colatura maison. Si continua con Tacos di verza con pasta di maiale, che riprende il capunet, e Agnolotto croccante
Scanferla è grandissimo panificatore (ottimo il suo pane idratato al 90%, con polvere di mirtilli. E i suoi grissini), lo dimostra con questa Focaccia con salsa di ostrica, pancetta cotta di Barabino, agretti saltati. Perfetta combinazione di sapori, questo non è un appetizer, va venduto
Battuta di fassona adulta, praline di nocciole, velo di barbabietola agrodolce, tagete, aneto e olio d'aneto. Piatto goloso, rotondo, la carne è un po' sacrificata al palato
Baccalà al vapore, crema di patate allo yuzu, verza, pil-pil e salsa orientale (soia, miele, cipollotto)
Bottoni di daikon, salme crudo del Mandrogno, salsa rossa. «Per realizzare quest'ultima abbiamo stalkerizzato molte nonne: l'acciughina, il cappero, il peperone, il pomodoro... Invece il salame del Mandrogno è la nostra risposta cafona alla salsiccia di Bra»
Il mondo del rabaton. «Pura tradizione locale - il rabaton è uno gnocco alessandrino di bietole, ricotta, uova e parmigiano, insaporito con prezzemolo e noce moscata - che abbiamo cercato di sviscerare. Sotto c'è una sorta di prato, sopra le ricotte di pecora e capra di Luca Montaldo, le lumache, le perle di brodo di fungo. Il rabaton è tutta la biosfera che lo circonda». Ottimo e bellissimo
Plin: «Siamo stati piuttosto classici. Ma la speziatura è stata messa nel fondo»
Risotto, midollo, bergamotto e prezzemolo. «Riso Buono mantecato col midollo, ossia i filoni di fassona cotti con vino bianco, scalogno e pepe fino a ridurli a un burro di midollo». Il bergamotto si sente un po' troppo
Castagne e maialino brado. Sotto una conserva di castagne affumicate, poi kumquat e lampone ghiacciato. Il maialino è dei Colli Tortonesi
Costato di manzetta cotto al sale, verdure dell'orto rigenerativo
Dopo il predessert (Jalapeño e grue di cacao, molto fresco ed elegante), ecco Radicchio caramellato, gelato al topinambur, fava di tonka e croccante al sesamo nero
Scorzonera, cioccolato caramellato, gelato di pane e lieviti, crumble di farine integrali e conserva di mirtilli sotto gin. La scorzonera perde la sua parte amara cuocendola lentamente, sulla stufa, col latte, «diventa come una crema pasticcera»
Bistrot Cavour via Cavour 32 - Alessandria tel. +39 0131 517105 bistrotcavour.it Aperto a pranzo e cena, chiuso la domenica Prezzi medi: antipasti 18 euro, primi 18, secondi 25, dolci 8
Gita fuoriporta o viaggio dall'altra parte del mondo? La meta è comunque golosa, per Carlo Passera
di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera
Guala Closures presidia la produzione di chiusure del vino, acqua, spirits, olio e il settore prestige con le chiusure di lusso. Ha sede a Spinetta Maregno in provincia di Alessandria
Il maestro francese Yannick Alléno firma (con il suo resident Francesco Marchese) la carta del ristorante Fre, al Réva Resort di Monforte d’Alba, provincia di Cuneo. Ovviamente - siamo in Langa - questo è il periodo ideale anche per il tartufo...
Gita fuoriporta o viaggio all’estero? La meta è comunque golosa. Lo è perlomeno per il nostro Carlo Passera, alias Carlo Mangio. Un cibo succulento le sue parole, che stimolano curiosità e salivazione, pensieri limpidi, tanta sostanza per una delle penne più interessanti del panorama gastronomico nazionale