18-04-2021
Siam tutti un po' stufi del delivery, come di tutte le cose che ci sono state imposte in questi ultimi mesi. Vale anche per chi scrive queste righe. Eppure è stato interessante raccontare lo sviluppo del settore "consegne a casa", con la nascita e la strutturazione di una fascia alta e la messa a punto del modello, in mille sfaccettature diverse. Un mondo nuovo, che resterà anche quando il Covid sarà un ricordo. Così abbiamo tra le altre cose imparato come vi siano stili di cucina maggiormente vocati a subire il trasporto dal ristorante alla casa del cliente per giungervi mediamente senza danni significativi; sono perlopiù i delivery di tradizione asiatica, come quelli cinesi e giapponesi.
Insomma: la pizza fa la parte del leone nel comparto, a livello di fatturato; ma in realtà il cibo più adatto al trasporto a domicilio è quello che viene da Oriente. Oppure parte dello street food regionale italiano. E i burger, certamente. Ecco: a voler pensare una formula che a Milano unisca insieme questi tre ambiti, e nello stesso tempo assicuri totale qualità, ci viene in mente DeliverOtto.
DeliverOtto è il delivery pensato e voluto da Lorenzo Lavezzari, estroso architetto dei sapori. Voglio dire: che affronti la cucina regionale italiana, lo street food o le suggestioni giapponesi a lui famigliari (spesso le incrocia con la nostra radici culinarie), sa sempre arrivare al risultato, perché maneggia con disinvoltura i mattoncini del gusto, sa come costruire un piatto, è capace di donargli fondamenta solide ma una struttura leggera, elegante. È insomma, per noi, molto bravo.
Lorenzo Lavezzari, a destra, con Alan Sanarica
Otto Ebi Stick. Lo foto dei piatti sono di Tanio Liotta
Supplì con ragù di maialino, guanciale, provola e maionese al Parmigiano Reggiano
Pork Soba
Bao con costine cotte a bt, tzatziki e cipollotto
Prawn Burger
«Per la realizzazione dell'hamburger partiamo da una base di mazzancolle private di carapace e filo intestinale, leggermente battute al coltello e lavorate in planetaria insieme a scorza di lime, cipollotto tritato, patate lessate e patè di olive taggiasche. Una volta ottenuto un impasto saporito e non troppo appiccicoso lo facciamo riposare in frigorifero per un paio d'ore e poi passiamo alla formazione e all'abbattimento degli hamburger.
Per la salsa tartara partiamo da una base di tuorli d'uova sodi e li lavoriamo con cetrioli, capperi canditi e gambi di prezzemolo, il tutto tritato accuratamente. Ottenuto un composto liscio uniamo delle uova intere e montiamo l'emulsione con olio di semi neutro. Una volta ottenuta una maionese spumosa aggiustiamo il sapore con sale e olio profumato al prezzemolo.
I carciofi vengono mondati accuratamente, tagliati a julienne e conditi con una citronette a base di succo di bergamotto. Il bacon viene reso croccante in forno. Una volta piastrato l'hamburger verrà messo in forno tiepido con il bacon e la mozzarella di bufala privata dell'acqua in eccesso a terminare la cottura insaporendosi ulteriormente. Per il pane ci affidiamo a un panificio (Buccelli) limitrofo al ristorante, con cui collaboriamo da tempo».
Comunque è un peccato non andare sul classico. Noi ordineremmo sempre il Sushi Otto Box (32 pezzi a 50 euro).
Crostatina pere, cioccolato e caramello
Cremoso al bergamotto, marmellata di arance e wasabi
Insomma ha personalità e stile da vendere, Lavezzari.
Gita fuoriporta o viaggio dall'altra parte del mondo? La meta è comunque golosa, per Carlo Passera
a cura di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera
Crema di latte e gelatina di melissa: il dolce che chiude il menu in delivery di Antonia a Casa
Il Croque monsieur con pastrami di lingua di vitello, ciauscolo, crema di Grana Padano Dop e giardiniera artigianale del nuovo Bowie, una meraviglia in delivery firmata Cristina Bowerman. Le foto dei piatti sono di Tanio Liotta