24-02-2021
Un tavolo dell'Immorale a Milano con il libro che ha ispirato l'insegna, le Ricette immorali di Manuel Vázquez Montalbán
Avevamo conosciuto lo chef Luca Leone Zampa nella primavera 2018, il ristorante si chiamava (e si chiama tuttora, anche se il cuoco è cambiato) Sulle Nuvole, in zona Isola, a Milano. Ci aveva colpito la cucina di Zampa, diversa dal solito, alla ricerca di suggestioni... Come definirle? Fusion? «Siamo viaggiatori, tentiamo di proporre piatti figli delle nostre esplorazioni», ci avevano spiegato lui e la proprietaria Chiara Formigoni, che continua l'attività con il fratello Francesco ai fornelli. Ricordiamo, di quell'esperienza, soprattutto una Zuppa Thai con gamberoni, ricca di latte di cocco, zenzero, curry verde, paprika affumicata, melanzane, fagiolini. Deliziosa.
Abbiamo ritrovato qualche settimana or sono Zampa, come chef-patron, al suo Immorale, in via Lecco, proprio là dove c'era il Forno Collettivo, zona Lazzaretto, tra Porta Venezia e Stazione Centrale per chi è poco pratico della città. Ha aperto l'insegna nel settembre 2019, e dunque non è stato particolarmente fortunato, visto quel che sarebbe successo da lì a pochi mesi. Ma intanto adesso ha ripreso la navigazione, tra gli stop&go: ovviamente solo a pranzo, con una carta leggermente più snella ma di poco. Vale la pena parlarne: intanto perché torneranno tempi migliori per tutti; poi perché l'indirizzo si è ben radicato nella scena un po' etnico-bohémienne dell'area, con tante iniziative lodevoli; e soprattutto perché la mano di Luca è di quelle giuste, e le scelte sono intelligenti.
Luca Leone Zampa
Zampa conferma l'ispirazione di base: «La mia esperienza nasce dalla perlustrazione, che effettuo sia viaggiando sia per il mondo - almeno finché era possibile - ma soprattutto studiando e ricercando continuamente. Prima di aprire Immorale ho osservato molto l'estero, i nuovi concept della bistronomia francese o anglosassone. Cosa cercavo? Il giusto mix tra attitudine easy e grande expertise nell'esecuzione dei piatti e nella conoscenza della materia prima, a Milano guardavo a Tipografia Alimentare, più informale, o a Exit, più formale. Volevamo qualcosa di simile ma insieme differente».
L'esito a Immorale regala piatti che sono frutto innanzitutto dagli imput offetti dal mercato e dai fornitori di qualità: «Oggi sono meno "girovago" rispetto al passato», c'è una ferma impronta italiana, «ma in fondo è anche un'apparenza: in realtà ci sono molti abbinamenti che sono fuori dall'identità della tavola della Penisola».
La sala
Aggiunge il patron: «Siamo legati al territorio, alla sostenibilità, all'etica sul lavoro, al km 0. Usiamo prodotti biologici e Presidi Slow Food. Ma non ci piace raccontarcela troppo, che brutto fare le maestrine dalla penna rossa! I nostri sono valori contemporanei che bisogna dare per assodati in un indirizzo nuovo, nella Milano del 2021. Non vogliamo fare la morale a nessuno, e dunque ecco Immorale. Qui si viene per divertirsi. E per godere». Approfittando anche della bella carta dei vini, una selezione curata dalla sommelier Cristina Aromando: l'indirizzo vive tranquillamente dalle 12 alle 18, anche solo per un calice&spuntino, sette giorni su sette.
Seconda annotazione: presto Immorale proporrà un nuovo privée "segreto", Rifugio Immorale, in un appartamento attiguo, dove poter organizzare eventi o cene private anche a cena, con menu concordato.
Terza e ultima: Zampa non lavora più in cucina ma in sala, ai fornelli invece sono Simone Torchetti e Riccardo Muscianisi. «È stata una scelta che abbiamo fatto fin dall'inizio. Ma la creatività è tutta mia». E si conferma di livello, lui è un professionista da seguire con attenzione.
E ora quello che abbiamo assaggiato, le foto sono di Tanio Liotta.
Sfoglia, piselli, rucola, ricci di mare
Sgombro, misticanza, yogurt, albicocche secche, paccasassi
Millefoglie di patate, tartufo nero, alga nori e funghi trombette
Fettuccine di Campofilone al ragù dell'aia
Piccione al sangue con fichi senapati. Il petto è lasciato appunto meravigliosamente al sangue, la coscia è confit, poi del pepe cubebe e una salsa al prezzemolo
Insalata di porcini, varietà di pomodori maturi e fichi, aglio e nepitella (con un po' troppo aglio, peccato)
Salva cremasco e stravecchio, uva fragola, mosto di Lacrima di Morro d'Alba
Panna cotta, salsa al cioccolato demi sel, torta di grano saraceno e nocciola Tonda e Gentile
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di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera
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