28-11-2019
Giorgio Servetto e Francesca Ricci, rispettivamente chef e restaurant manager del Nove di Villa Della Pergola ad Alassio
Noi giriamo in lungo e in largo l'Italia; eppure troviamo sorprendente, quasi unica, e certamente encomiabile, l'opera che Giorgio Servetto sta portando avanti nella riscoperta, nello sdoganamento e nella valorizzazione della cucina della sua regione, la Liguria, al ristorante Nove di Villa Della Pergola, ad Alassio. Ripetiamo: sorprendente, unica, encomiabile. Spieghiamo.
Villa Della Pergola domina Alassio, affacciata sul mar Ligure
Giorgio Servetto fa parte degli Ambasciatori del Gusto
Classe 1975, nato a Savona, inizia ad approcciarsi alla cucina fin da piccolo, in quella cascina a Palo dove scopre i sapori autentici e genuini della sua terra, lembo ligure a due passi dalle località piemontesi. Frequenta l’alberghiero e muove i primi passi nel mondo della ristorazione, scalando pian piano la strada del successo grazie alla sua dedizione al lavoro. Negli anni ’90 sono diversi i corsi di cucina che segue, che gli aprono nuove prospettive di sperimentazione fra tendenze gourmet e tradizioni francesi. Le esperienze continuano nel suo primo ristorante, ‘U sciarattü ad Alassio, e ai fornelli de La Locanda dell’Asino. Un approccio più moderno gli viene impartito nelle settimane trascorse al Devero insieme a Bartolini. Da marzo 2016 è executive chef del ristorante Nove.
Tolto Enrico Bartolini (ma solo poche settimane...) nessun grande nome. Eppure, che bravo Servetto, e che bravi i patron del Nove a selezionarlo per la loro avventura...
Il parco della villa
Altre immagini del magnifico parco della villa
Villa Della Pergola
Tavoli al Nove
E ora il nostro pranzo, raccontato dalle foto di Tanio Liotta.
Piscialandrea, ossia la pizza ligure, «l'impasto è quello della focaccia, il condimento di pomodoro cotto, cipolle e acciughe sotto sale. Noi prepariamo un boccone con alla base la focaccia di cipolle bruciate, poi concentrato di pomodoro datterino, bagniamo nel burro di cacao all'aglio. Poi maionese di acciughe salate, le stesse acciughe e una foglia di origano fresco»
Sancrau, vale a dire crauti alla genovese. Rivisti, però: salsiccia ligure in tacos con tartare di nasello, maionese di limone, olive taggiasche, cavolo agrodolce e d erba cipollina. Molto buono
Barbagiovanni con crema di zucca e brùsso. Il barbagiuai è una sorta di cannolo, il brùsso una ricotta di capra
Caramelle di toma brigasca, pellicola di pere
Finto tartufo di patata quarantina bianca genovese, montata con burro acido e tartufo bianco come una tartrà, con parmigiano reggiano 36 mesi, salvia e terra di tartufo nero
Totano alla ligure: polpetta fritta di totano al nero di calamaro con patata essiccata, pomodoro aromatizzato alla senape, foglie di carota
Raviolino fritto con olive taggiasche e santoreggia
Ricordo d'estate: concentrato di datterino e basilico coppato con gel di pomodoro, sale Maldon. Alla base c'è un gel di verbena
Culurgiones come un wonton: raviolo bollito e piastrato ripieno di pancia di castrato in umido. A parte un brodo di funghi e tartufo bianco, dal bel gusto terroso, torbato
Cappuccino di funghi porcini, sanguinelli e cicalotti saltati, citrico di sanguinelli, baccello di rafano, spuma di porcini, polvere di alloro, patate quarantina e vitellotte. I baccelli sono forniti da quel gran agricoltore che è Harald Gasser; il citrico di sanguinelli è realizzato cuocendo questi funghi, tassonomicamente Lactarius deliciosus, con dell'aceto di Josko Sirk
Meraviglioso e buonissimo questo Carciofo di Albenga cotto in forno, nepitella, pino marittimo, cremoso dello stesso carciofo con aglio di Vessalico, maionese di carciofo e nocciole
Altro ottimo piatto è questo Rape e tartufo: rape di Caprauna, rape candy, rape gialle, rape bianche, fonduta di Comté e fontina, tartufo nero. Le rape sono sia crude che cotte, in quest'ultimo caso prima in forno e poi sottovuoto con rosmarino, santoreggia, timo. Viene realizzato un ristretto al tartufo nero con scalogno, rape e Madeira. La pellicola che chiude la cocotte è di rapa bianca
Piadina di salamella di ventresca di tonno e verbena, cime di rapa con aglio e peperoncino e fondo di Pata Negra
Biella come una buridda. "Biella" è il budello di un pesce; "Buridda" una sorta di zuppa ligure di pesce, tradizionale. Dunque: budella di stoccafisso stracotte con fondo di cottura di acqua dell'ammollo dello stesso stoccafisso e l'acqua di cottura delle sue budella, con coste sbianchite
Stringhettoni Regina dei Sibillini, acciughe locali, burro, acciughe salate, aneto dell’orto, pane abbruscato, bergamotto del giardino. Un piatto mezzo ligure e mezzo siciliano, «in onore di Pino Cuttaia»
Bottoni al nero, ricci di mare, emulsione di vongole veraci, vongole, limone del nostro giardino, crema prezzemolo e aneto
Ravioli di prebuggiún al tocco. Il prebuggiún è una miscela di erbe spontaneee (7 mangerecce e 6 aromatiche). Il tocco è una salsa di pomodoro stracotta con reale di Fassona. I ravioli sono glassati con salsa spagnola e conditi con punte di maggiorana
Lumache alla ligure (al verde, con timo selvatico, menta, prezzemolo, crema di sedano rapa)
Coniglio di Piampaludo, il suo fondo, olive taggiasche, pinoli, ortaggi invernali. Una rivisitazione del Coniglio alla ligure: il carré farcito con erbe aromatiche, la crepinette al forno, la coscia confit a bassa temperatura, un hamburger di spalla, guancia e lingua, poi fegato, rognone, cuore e animella. Con purè al burro acido, rape, carote, zucchine trombetta
Sorbetto alla verbena e zucchine trombetta con zucchine marinate in limone e verbena, crumble
Purea di frutti rossi, crumble di liquirizia, gelato alla viola, gel ai frutti rossi. Eccellente
Castagne di Calizzano, latte del Sassello, vin brulée: cialda caramellata alla spezie dolci, mousse di castagne alla brace, crema di latte di vacca rossa di Sassello, gel di vin brulée e anice
Limone del giardino, menta dell’orto. Bavarese di limone e burro di cacao aromatizzato al limone, cuore di limone, basilico e menta
Gita fuoriporta o viaggio dall'altra parte del mondo? La meta è comunque golosa, per Carlo Passera
di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera
La terrazza di Vignamare, Andora (Savona)
Particolare de La Lucerna di Ferro, Ameglia (La Spezia)
Gita fuoriporta o viaggio all’estero? La meta è comunque golosa. Lo è perlomeno per il nostro Carlo Passera, alias Carlo Mangio. Un cibo succulento le sue parole, che stimolano curiosità e salivazione, pensieri limpidi, tanta sostanza per una delle penne più interessanti del panorama gastronomico nazionale