Il marketing del buono

Edizioni Lswr ha appena dato alle stampe “Marketing del gusto”. Sottotitolo: “La guida completa per promuovere i prodotti tipici e i servizi di ristorazione e organizzare eventi enogastronomici”. Lo siglano due firme della galassia di Identità Golose: Luciana Squadrilli, autrice della nostra Guida ai Ristoranti, di Identità di Pizza e titolare della rubrica Frantoio Squadrilli e Slawka Scarso, anima del nostro sito inglese, solo per citare una delle tante cose di cui si occupa.

Il saggio ricalca il medesimo modello di “Marketing del Vino”, pubblicato due anni fa dalla stessa Scarso; da un lato applica il marketing classico al suo oggetto (in questo caso i prodotti locali e la ristorazione), dall’altro pone grande attenzione ai social media e ai casi concreti. L’urgenza, spiegano le autrici, «E' nata dalla considerazione che sono così grandi le potenzialità offerte dalle strategie digitali per il settore del food che sarebbe un peccato non sfruttarle, anche perché offrono opportunità non solo alle grande aziende ma anche alle piccole. Per questo abbiamo pensato di includere realtà diverse, dalla micro-azienda a conduzione familiare a quella che fa fatturati importanti in tutto il mondo».

Il punto di forza è lo scheletro dei contenuti: ci si occupa indistintamente di marketing tradizionale e di strategie digitali quando di solito i saggi si focalizzano, spesso in via esclusiva, di uno o dell'altro aspetto «perché sono uno essenziale all’altro», spiegano. E poi ci sono tantissimi esempi pratici e concreti, che forniscono strumenti utili che il ristoratore o il produttore possono applicare subito.

È così che, dopo aver passato in rassegna i concetti di marketing, la matrioska dei contenuti si riduce presto al marketing dei prodotti alimentari, affrontando le strategie di prodotto (packaging, ciclo di vita, eccetera), di prezzo, distribuzione, promozione e comunicazione, con un importante parentesi sul green marketing («Il tentativo di dare di sé un’immagine ecologica senza modificare realmente la propria attività», spiegano Squadrilli e Scarso, «oggi si smaschera facilmente, per questo serve coerenza e una vera strategia sostenibile»).

Dopo la parentesi su "Ristorazione e turismo enogastronomico" (La tesi è che «Il mercato del turismo enogastronomico rappresenta ancora una nicchia, lontana dal turismo di massa e, in quanto tale, ha notevoli prospettive di sviluppo»), le "Strategie di marketing online applicate a prodotti e ristorazione" (le regole di un sito internet ben fatto, come creare e mantenere un blog, le basi del social media marketing per gestire pagine facebook e twitter…), un’ampia parentesi sull’"Organizzazione di eventi gastronomici" (Vecchi e nuovi modelli, Comunicare un evento, durante e dopo), eccoci giunti all’importante aneddotica di case histories.

Sono prese in esame le strategie di brand dai settori più diversi che noi di Identità conosciamo bene: Pastificio dei Campi, Cene Clandestine, i cocktail di Rita a Milano, Mazzo a Roma… Approcci innovativi passati al setaccio con sintesi efficaci, linguaggio semplice e un corredo di ricche tabelle e grafici che fanno scorrere bene l’intera lettura.