«Di vigna in vigna, di camera con vigna in camera con vigna, mai frettolosamente, con puntatine mirate anche dove c'è fruibilità immediata di prodotti DOP, fai viaggio lieto, caro lettore. Una considerazione mai ci abbandoni: abbiamo la fortuna di vivere in quello che è proprio un Bel Paese».
Sono le parole introduttive dell'autore Vincenzo D'Antonio, giornalista e scrittore nel settore dell'enogastronomia e del viaggio. Proprio in quest'ultimo lavoro edito da Youcanprint, mette insieme i suoi settori dei quali scrive con entusiasmo e puntualità da molti anni.
D'Antonio ha colto quello che non è solo un trend crescente, ma anche, e soprattutto, uno dei modi migliori per conoscere l'Italia autentica, la sua infinita bellezza fatta di cultura, storia e paesaggi mozzafiato, custodita molto spesso tra le vigne e le cantine che la percorrono tutta, da nord a sud, da est ad ovest. Ogni territorio, a sua volta diramato in altri piccoli micro areali, contrade, villaggi, è attraversato dai vigneti - ognuno ha il proprio stile di allevamento della vite, caratterizzando così il paesaggio che diviene riconoscibile già a distanza.
Sono sempre storie di famiglia a condurre le cantine e a incidere sulla storia del territorio, sulle caratteristiche dei suoi vini che spesso fanno il giro del mondo. L'enoturismo è un motore potente che attira numeri importanti, fino a diventare una delle principali fonti di sostentamento per il mondo del vino.
Una recente indagine della CNA rileva che il vino si conferma un rilevante veicolo del turismo in Italia. A fine 2025, sono stimati in venti milioni i pernottamenti collegati direttamente a questo comparto, coinvolgendo tredici milioni di cosiddetti wine lovers.
Viaggiare attraverso vigne e cantine piace moltissimo, sia agli italiani che agli stranieri, ecco che si va alla ricerca spasmodica di aziende vinicole che siano bene organizzate per l'accoglienza, dalle visite guidate, alle camere per il soggiorno, fino alle
food and wine experience. Inoltre, nel libro sono menzionati quei prodotti di eccellenza che, per acclarato recente vissuto, mostrano attenzione particolare al Turismo DOP.
Il Turismo DOP è la nuova frontiera del viaggio enogastronomico che ci porta nei luoghi dove nascono i prodotti di origine protetta.
Quindi il turista goloso nella lietezza della pianificazione del suo viaggio, oltre che a visitare le cantine, ha il pensiero rivolto al Vitellone Bianco dell'Appennino centrale IGP e alle forme di Parmigiano Reggiano DOP, per scoprire dove e come si producono. E ancora, al Fungo IGP di Borgotaro, e all'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP. Che poi ciò accada sovente (e mica per caso) nei territori del nostro Bel Paese, può fare solo bene.
In questo suo libro, Vincenzo D'Antonio si è dato poche regole, rendendole però rigide, perché altrimenti avrebbe smarrito il senso stesso del lavoro. Fondamentalmente i cut-off del numero delle dimore, case e/o appartamenti: criterio quantitativo, guidato da numeri. Non meno di due e non più di dodici.
E poi c'è un criterio che l'autore definisce qualitativo. Nell'ambito del suddetto range 2 – 12, l'autore ha contattato one-to-one tutte le aziende vitivinicole chiedendo loro di validare e se necessario correggere, le cosiddette useful information. Non ha osato includere chi non ha risposto.