27-11-2024

Presentate le Guide ai Ristoranti e Vini d'Italia dell'Espresso: potere ai giovani

Pienone a Milano per le edizioni 2025 curate da Andrea Grignaffini e Luca Gardini. Antonia Klugmann sale a 5 Cappelli, Marisa Cuomo miglior cantina d’Italia

Foto di gruppo sul palcoscenico del Teatro degli A

Foto di gruppo sul palcoscenico del Teatro degli Arcimboldi di Milano, martedì 26 novembre 2024

Doppia presentazione ieri, in un gremito Teatro dell’Arcimboldi, a Milano: è stato tirato su il velo sulla quarantacinquesima edizione della “Guida ai Ristoranti d’Italia” dell’Espresso, la seconda curata dal critico e gastronomo parmigiano Andrea Grignaffini e sulla “Guida ai 1.000 Vini d'Italia”, curata dal romagnolo Luca Gardini. È anche la prima del nuovo editore, il Gruppo Ludoil di Donato Ammaturo, «Ma l’impronta resta quella della scorsa edizione», precisa Grignaffini nell’editoriale del volume.

Sul fronte ristoranti, la serata ha certificato più di tutte una notizia importante, l’ascesa de L’Argine a Vencò (Gorizia) all’olimpo dei 5 Cappelli, il massimo riconoscimento per i ristoranti presenti in guida, un privilegio concesso a 8 ristoranti in tutto: Le Calandre, Osteria Francescana, Piazza Duomo, Reale (19,5 ventesimi) ma anche a Cracco, Duomo di Ciccio Sultano, Uliassi e lo stesso Argine appunto (19 ventesimi). Una bella soddisfazione per la cuoca triestina Antonia Klugmann, «Un giusto tributo a una professionista», recitava la motivazione, «che, nella remota bellezza della periferia italiana, lavora con una meticolosità assoluta, ispirandosi alla natura per raggiungere l'essenza del gusto». Sono 52, poi, i ristoranti con 4 Cappelli, 86 quelli con 3 Cappelli e 7 Cappelli d’oro, simbolo dedicato alle insegne monumento della cucina italiana.

«Gli aspetti che tengo a segnalare per quest’edizione», ci aveva confidato Grignaffini poco prima della presentazione, «sono due: in primis abbiamo voluto valorizzare la comunità sempre più numerosa di cuochi giovani italiani. Sono armati di idee molto personali, grandi riflessioni e spunti intellettuali. Sono davvero numerosi i cuochi e le cuoche di valore e il nostro applauso va a ognuno di loro, anche perché spesso hanno il ristorante fuori dalle mete più turistiche e battute». Un nome su tutti? «Farò quello del cuoco emergente dell’anno, Luigi Coppola di Casa Coloni nella Tenuta Duca Marigliano di Paestum, in Campania».

Antonia Klugmann

Antonia Klugmann

Secondo aspetto: «Con Luca Gardini», prosegue Grignaffini, affiancato nello scouting dal vice-curatore Alberto Cauzzi e 45 ispettori, «abbiamo pensato di premiare 10 grandi servizi italiani, ristoranti di accoglienza magistrale cui abbiamo tolto i cappelli per attribuire un significato molto importante, alle sale». Si tratta di Agli Amici 1887, D’O, Dal Pescatore, Enoteca Pinchiorri, Enrico Bartolini al Mudec, La Madonnina del Pescatore, La Pergola, Pipero, San Domenico e Villa Crespi.

Nei lista dei “1.000 Best”, di cui “500 Top”, compaiono 70 nuove insegne, altro highlight della serata assieme ai 12 premi speciali assegnati, che menzioniamo qui:

Miglior dolce
Fragilità - gioco al cioccolato 2024, Massimiliano Alajmo - Le Calandre, Rubano (Padova)

Miglior pasticcere
Luca Villa - Imago dell’hotel Hassler (Roma)

Miglior locale etnico
Moi Omakase - Prato

Miglior trattoria
Trattoria Vino e Cibo – Senigallia (Ancona)

Miglior proposta italiana all’estero
Oliver Piras e Alessandra Del Favero - Carpaccio (Parigi)

Miglior maître
Achille Sardiello - Pipero (Roma)

Miglior sommelier
Rudy Travagli - Villa Letizia (Roma)

Miglior carta vini
La Ciau del Tornavento - Treiso (Cuneo)

Miglior team di sala
Famiglia Santini - Dal Pescatore, Canneto sull’Oglio (Mantova)

Miglior chef emergente
Luigi Coppola - Casa  Coloni, Paestum (Salerno)

Miglior piatto
Da Gragnano a Bangkok - Massimo Bottura, Osteria Francescana (Modena)

Pranzo dell’anno
Reale Casadonna - Castel di Sangro (L’Aquila)

Miglior dessert, Fragilità di Massimiliano Alajmo (ne avevamo scritto qui)

Miglior dessert, Fragilità di Massimiliano Alajmo (ne avevamo scritto qui)

Miglior piatto, Da Gragnano a Bangkok, Massimo Bottura (leggi qui)

Miglior piatto, Da Gragnano a Bangkok, Massimo Bottura (leggi qui)

Sul fronte vini, il titolo di “Miglior Cantina d’Italia” è andato a Marisa Cuomo: di Furore, in Costiera Amalfitana. «La sfida alle possibilità del territorio e allo stesso concetto di viticoltura», motivavano i signori dell’Espresso, «la cantina di Marisa e Andrea è capace di regalare veri miracoli in bottiglia».


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Gabriele Zanatta

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Gabriele Zanatta

classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. 
instagram @gabrielezanatt

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