11-01-2025
Guarda dove mangi. Ceramica in tavola è pubblicato dalla casa editrice Polaris, 176 pagine, 25 euro
Il nuovo libro di Martina Liverani si intitola Guarda dove mangi. Ceramica in tavola, ed è stato pubblicato da Polaris Editore (si compra qui) L'autrice, di cui forse avete trovato la firma anche sulle pagine delle scorse edizioni della Guida di Identità Golose, e che nel 2013 ha fondato la fortunata rivista (o bookazine) Dispensa, un progetto editoriale che esplora il mondo del cibo in relazione ad altri aspetti della cultura e della società, prosegue con quest'opera il suo personale percorso di indagine e narrazione interdisciplinare.
In Guarda dove mangi infatti Liverani sposta l'attenzione dal contenuto al contenitore, raccontando la storia del profondo legame tra cibo e ceramica. Un viaggio affascinante tra forme, decori e tradizioni che caratterizzano la produzione ceramica italiana, mettendola in relazione con l'universo gastronomico. Nell'efficace introduzione al suo libro, l'autrice scrive:
«Faccio di mestiere la cuoca e si può capire bene quanto i piatti e dunque le ceramiche, le porcellane siano oggetti amati, desiderati, collezionati. Ho capito con il tempo che non esiste almeno per me il piatto perfetto, ma esiste una relazione magica che si crea tra contenuto e contenitore, un dialogo in movimento. Il contenitore armonioso che fa appunto risuonare, vibrare in modo diverso ciò che contiene. Mi emoziono ancora moltissimo quando la mia idea di pietanza trova il suo posto in un bel piatto per il commensale. Sento un piacere intimo che si trasforma in condivisione di bellezza. La mappa e le storie racchiuse in questo libro aiuteranno tutti noi a esplorare con gioia le sfumature di un mondo inaspettatamente complesso e sorprendente offrendoci nuove possibilità di comprensione e godimento».
Parlando con Identità Golose, Martina Liverani ha raccontato la genesi di questo suo ultimo lavoro: «Credo che le origini di questo libro risalgano a moltissimi anni fa, addirittura alla mia nascita, perché sono nata a Faenza. Può sembrare una battuta, ma in realtà essere di Faenza, una delle città più importanti al mondo per la ceramica, fa sì che questo materiale abbia sempre fatto parte della mia vita, della mia storia personale e del mio panorama quotidiano. A Faenza ci sono circa cento botteghe di ceramica, quindi passeggiando per la città è facile imbattersi in qualcuno che lavora al tornio. Tutto ciò ha fatto sì che io sia cresciuta accompagnata dalla ceramica, dalle storie dei ceramisti. Ma è stato soprattutto in tempi più recenti che ho pensato di scrivere questo libro, anche se in effetti ho iniziato a lavorarci già qualche anno fa, quando mi sono accorta che l'attenzione verso la ceramica stava crescendo anche nel mondo che frequento per lavoro, quello della gastronomia».
Un patrimonio di saperi e tradizioni che Liverani ha esplorato visitando molte di queste città della ceramica, parlando con i ceramisti, visitando musei e botteghe. Un lavoro di ricerca approfondito che l'ha portata a scoprire quanto questo universo sia interconnesso con quello della gastronomia: «È un percorso molto interessante perché io non ho mai studiato la storia della ceramica, ma se ti interessi alla storia della cucina, alla fine vedi che sono due percorsi che vanno di pari passo».
Un dialogo costante tra gusti del passato e nuove tendenze che rende il mondo della ceramica vivo e dinamico. Un mondo che Guarda dove mangi ci invita ad apprezzare in tutta la sua ricchezza e varietà. Perché, come dice Martina Liverani, «apparecchiare la tavola, accogliere gli ospiti con una bella tavola apparecchiata, dove c'è un pensiero, un'idea di accoglienza, così come cucinare è un grande gesto di cura».
Pubblicazioni e novità editoriali del pianeta gola
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Giornalista milanese. A 8 anni gli hanno regalato un disco di Springsteen e non si è più ripreso. Musica e gastronomia sono le sue passioni. Fa parte della redazione di Identità Golose dal 2014, dal 1997 è voce di Radio Popolare Instagram: @NiccoloVecchia
Maurizio Camilletti, artigiano tegliaio a Montetiffi (Forlì-Cesena)