18-08-2024
Annalisa Cavaleri, giornalista professionista, critico gastronomico e professoressa universitaria alla Iulm di Milano, ha firmato per FrancoAngeli il volume Luxury Food, sottotitolo Le parole chiave per strategie vincenti nell’enogastronomia di lusso. Duecentosessantaquattro pagine, prezzo di copertina 28 euro, che si rivolgono “in primo luogo agli studenti in formazione e ai professionisti del food&wine, ma anche a esperti di marketing e comunicazione, ai manager e agli appassionati di enogastronomia”.
Parole importanti, che potrebbero incutere timore di non capire i contenuti che vi stanno dietro, il far pensare a una lettura impegnativa e pesante quando invece tutto scorre bene. La Cavaleri vuole farsi capire e proprio per questo evita paroloni, passaggi pesanti. Scrive per i suoi
Massimo Bottura e Lara Gilmore
Non è semplice individuare cosa si debba intendere per lusso nel mondo del cibo e del vino. Facile confondersi con il prezzo in sé. Un’aragosta, il tartufo e il caviale costano, quindi… Quindi no, non sono lusso anche se diversi danno ancora loro un’aurea di esclusività, quando invece siamo davanti a casi di ostentazione. Un arricchito può avere più soldi e beni di un ricco, ma il secondo avrà costantemente più stile, spessore e consapevolezza della sua posizione economica e sociale. Non ha bisogno di mostrare loghi, quale che sia la loro forma e il loro ambito.
Bruna e Rossella Cerea
Manca, a mio avviso, un quinto protagonista che contribuisse a coprire la penisola dal nord a sud ma questo sarebbe andato contro l’identificazione che l’autrice fa tra luxury food e guida Michelin, le sue tre stelle perché
Norbert Niederkofler
Non mancano affatto decine e decine di casi, esempi e citazioni in ogni possibile direzione, compresa la pizza di Franco Pepe e la Cacio e pepe in vescica di Riccardo Camanini, che non appartengono al paradiso delle tre stelle, ma il tronco rimane quello della guida rossa e in una maniera che finisce con l’essere eccessiva. La sua non è più una dittatura. Nel secolo in corso sono apparsi nuovi palcoscenici, nuove classifiche che hanno spinto i francesi a rinnovarsi con prontezza e intelligenza.
Se per Bottura il lusso è creatività, per Rossella Cerea, general manager
Niko e Cristiana Romito
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a cura di
nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose. blog www.paolomarchi.it instagram instagram.com/oloapmarchi