15-12-2024
Deep Raw, di Edoardo Tilli, è stato pubblicato da Maretti editore e curato da Sara Favilla, con fotografie di Lido Vannucchi. 224 pagine, 42 euro, si può comprare qui
Edoardo Tilli, chef e patron di Podere Belvedere a Pontassieve (Firenze), è uno degli chef che si stanno maggiormente affermando nel panorama gastronomico italiano, grazie al suo approccio originale e alla sua ricerca molto personale e profonda sulla materia prima. Insieme alla moglie Klodiana Karafilaj, ha trasformato il podere di famiglia in un ristorante gourmet di dodici tavoli, con alcune camere, tra i boschi del Chianti Rufina: "un ambiente dedicato a chi ama la natura e il silenzio, senza rinunciare a un'esperienza gastronomica di alto livello", scrive Annalisa Cavaleri nella sua scheda per la Guida di Identità Golose.
A Podere Belvedere gli avventori vengono conquistati con piatti del ricordo portati nella contemporaneità, con "le braci, la selvaggina, le verdure dell'orto, le alte temperature, le ossidazioni, la maturazione delle carni, i garum, i gusti intensi e il maggior contatto possibile con l'istinto". Non è una cucina per timidi quella di Edoardo Tilli, ma per chi ha voglia di osare e mettere alla prova il proprio palato con sfumature inedite, anche se magari ancestrali, alla scoperta di grandi soddisfazioni.
Ed è proprio questa filosofia culinaria che Tilli ha voluto raccontare nel suo libro Deep Raw - La filosofia delle frollature, uscito lo scorso 28 novembre per Maretti Editore. Un volume curato da Sara Favilla, che ha raccolto il testo dopo molte visite a Podere Belvedere, con le fotografie di Lido Vannucchi, i cui scatti completano il racconto dei cardini del pensiero dello chef, esplorando un rapporto con l'animale, con la sua vita e con la sua morte, che è tutt'altro che superficiale.
Edoardo Tilli e Klodiana Karafilaj
Un percorso almeno in parte a ritroso, volto a riscoprire saperi e pratiche da reinterpretare nelle abitudini contemporanee, mettendo sempre al centro il gusto e le sue possibili sfaccettature: «Avevo chiaro che volevo parlare dello sviluppo del pensiero, cioè il pensiero che riflette un'esperienza. Per questo ho voluto parlare di "filosofia", perché tutto nasce da delle riflessioni che si approfondiscono tramite un'esperienza, da una pratica, dalla testa di un essere umano pensante che va a scoprire e analizzare la realtà. Poi, quando a un certo punto la filosofia incontra la scienza, se i conti tornano, si riesce a fare innovazione».
Nel libro trovano spazio i temi che hanno segnato il percorso professionale di Edoardo Tilli, iniziato da vero autodidatta nel 2009: l'unica sua esperienza nella cucina di un altro ristorante è però significativa, perché i mesi passati da Andreina a Loreto, con Errico Recanati, vero maestro delle cotture con braci e fuoco vivo, certamente hanno fatto crescere il cuoco di Podere Belvedere.
Edoardo Tilli fotografato da Lido Vannucchi, da Deep Raw
«Poi a un certo punto siamo entrati in un campo inesplorato, sconosciuto, con scoperte inaspettate», spiega Tilli parlando di un approccio sempre più profondo alle frollature. «Forse la bellezza e l'intensità di questo lavoro è proprio dettata dalla sorpresa, dalle scoperte, cose che non possono accadere se non si fanno dei passi avanti, anche senza sapere esattamente la destinazione. È come spacchettare un regalo che ti viene fatto in un giorno che non è il tuo compleanno, ma non solo: è una matrioska tendente all'infinito. Inoltre spesso abbiamo a che fare con delle sfumature, perché le carni non sono mai uguali, non c'è una vera standardizzazione, i processi chimici sono davvero tanti».
Lo chef approfondisce il tema delle frollature, evidente cuore pulsante del libro: «Ad aiutarci ad amplificare questi processi, ad esempio, c'è il grasso e la degradazione degli acidi grassi: liberiamo un'ossidazione, una fragilità che deve essere controllata, deve essere frutto di una qualità del grasso straordinaria, così che sia aromatica e apprezzabile. Soprattutto ci interessa la liberazione di glicerolo, che viene poi percepito al palato come dolcezza. Come esaltarlo? Lavorando sulle lipasi. Allora, quali sono i funghi che generano lipasi? Siamo partiti quindi dalla coltivazione di funghi autoctoni, finché siamo riusciti a trovare le soluzioni migliori per ottenere risultati più netti: è una ricerca costante per capire sempre meglio come gestire queste raffinatezze».
Foto di Lido Vannucchi, da Deep Raw
Ma l'autore non si ferma qui. Un'altra sezione è dedicata a Sogni di un futuro passato e al Gusto oltre la memoria, in cui Tilli racconta il suo lavoro sulle fermentazioni microbiche e sulle muffe: «Per me non si tratta di ricerche che procedono a compartimenti stagni, c'è una fluidità unica, perché alla fine i processi enzimatici sono la base della vita. La vita bisogna coltivarla e conoscerla in tutti i suoi aspetti, macro e micro. Ci sono sempre dei processi chimici, anche dove si pensa che non ci siano, e vanno tenuti in considerazione, vanno capiti, perché sono veramente onnipresenti».
In questo ha un ruolo importante Marta Vicidomini, che si è affiancata a Tilli nella cucina di Podere Belvedere: «Sono partito da un lavoro solitario, assoluto, ma Marta si è inserita sentendosi da subito parte importante di questa ricerca, e io ho percepito nello stesso modo il suo contributo. Tutti i giorni ci troviamo e riflettiamo, qualcosa lo portiamo avanti, qualcosa lo abbandoniamo. Lei è laureata in Scienze e tecnologie alimentari, ha fatto un anno al Mugaritz, quindi ha portato a Podere Belvedere competenze specifiche molto utili».
Un altro tema centrale del libro è il fuoco, a cui è dedicato un intero capitolo. Nel 2022 Tilli aveva annunciato (lo scriveva Annalisa Cavaleri in questo articolo) che a Podere Belvedere avrebbero staccato il gas per passare a una cucina economica alimentata a legna, andando verso un rapporto ancora più intenso con il fuoco e le alte temperature. «Mi è capitato di dire e di pensare che oggi tutte le genetiche sono cambiate, tutto si muta, anche l'aria, ci sono componenti chimiche che magari 100 anni fa non c'erano. Però una cosa non è mai cambiata nel nostro gusto, nella nostra memoria, ed è il fumo», spiega Edoardo.
Il fuoco non è solo una fonte di calore, ma un elemento che richiede attenzione e consapevolezza: «Per cucinare in questo modo bisogna prestare la massima attenzione a ogni processo, come se si stesse facendo un'operazione. Devi avere chiare in mente tutte le tue prossime mosse: ti servirà la brace? Ti servirà avere dell'acqua che bolle? Per poi attivare per tempo la cucina economica».
Deep Raw - La filosofia delle frollature non è certamente solo un libro di cucina, ma un vero manifesto del pensiero di Edoardo Tilli, oltre che una riflessione sulla vita e sul rapporto tra uomo e natura. «Noi siamo, come dice questo libro, una proiezione dell'evoluzione verso il futuro, ma con una connessione profonda con le nostre radici. Siamo alberi che crescono in tutte le direzioni, questo è il nostro domani».
Ma i progetti non si esauriscono qui: «Gradualmente, sto cercando di incrementare il numero delle camere adottando soluzioni economicamente sostenibili, poiché le camere rappresentano linfa vitale per il nostro lavoro. Considerando il numero volutamente limitato di coperti che serviamo, il menu e il luogo in cui ci troviamo, la nostra proposta è piuttosto audace. Pertanto è necessario bilanciare questo lavoro per garantirci una maggiore sicurezza per il futuro, ma anche per avere la forza di investire».
Tilli durante una presentazione di Deep Raw, avvenuta a Fiorano Modenese, presso l'Executive Spa Hotel, dove lo chef di Podere Belvedere ha collaborato a un menu a 4 mani con lo chef Mattia Trabetti del ristorante Alto, fresco di stella Michelin
«In conclusione, mi sento come se fossi al punto di partenza, proprio perché è forte il desiderio di esprimere e condividere ancora di più», afferma Tilli. Una volontà di fare, sperimentare e trasmettere che trova oggi la sua massima espressione in Deep Raw - La filosofia delle frollature, un libro che non si limita a narrare una cucina, ma che è un invito a osare, a mettersi in gioco, a percorrere strade inesplorate, proprio come avviene quotidianamente a Podere Belvedere.
Pubblicazioni e novità editoriali del pianeta gola
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Giornalista milanese. A 8 anni gli hanno regalato un disco di Springsteen e non si è più ripreso. Musica e gastronomia sono le sue passioni. Fa parte della redazione di Identità Golose dal 2014, dal 1997 è voce di Radio Popolare Instagram: @NiccoloVecchia
Il piatto più rappresentativo di Se carne, questa carne, iniziativa volta a migliorare la consapevolezza nel consumo di proteine animali, andando persino oltre al quinto quarto tradizionale. Qui cotechino di cinghiale, bistecca e pajata. Tutte e foto sono di Stefano Delìa
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Il Master of Wine Gabriele Gorelli con i fratelli Lapo e Gerardo Gondi e il marchese Bernardo Gondi