28-12-2024
Il piatto più rappresentativo di Se carne, questa carne, iniziativa volta a migliorare la consapevolezza nel consumo di proteine animali, andando persino oltre al quinto quarto tradizionale. Qui cotechino di cinghiale, bistecca e pajata. Tutte e foto sono di Stefano Delìa
Il cibo non è solo nutrimento, ma identità, cultura e - soprattutto - responsabilità. Una presa di coscienza non banale, questa, soprattutto nell’era del consumo rapido e spesso inconsapevole. Presa di coscienza che può essere propiziata da progetti come Se Carne, questa carne, riflessione profonda sul significato del mangiare carne oggi.
L’idea è firmata da Edoardo Celadon, fondatore di Most of Italy, iniziativa nata nel 2023 con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza dei consumatori. Per Se Carne, questa carne ci si è avvalsi della collaborazione dello chef Tommaso Tonioni, dell’artista Stefano Delìa e del team di Podere Belvedere, ovviamente col suo chef Edoardo Tilli. Attraverso un percorso gustativo senza menu, che ha incluso una cena più conseguente colazione, sempre a base di proteine animali, il progetto ha esplorato i momenti fondamentali della vita dell’animale. «Spesso si parla di carne in termini superficiali - ha esordito Celadon, raccontandoci il progetto - Con Most of Italy vogliamo andare oltre, costruendo un’eredità enogastronomica che permetta alle generazioni future di scegliere consapevolmente tra prodotti autentici e industriali».
I protagonisti di Se carne, questa carne: da sinistra Edoardo Celadon, Tommaso Tonioni, Edoardo Tilli, Klodiana Karafilaj, Stefano Delìa
Tommaso Tonioni, chef e co-ideatore, ha preso la parola, parlandoci del menu, disegnato non tanto per piacere quanto per colpire l’ospite dritto nelle sue rassicuranti ipocrisie. «La carne è materia viva, e la cena doveva essere un percorso in grado di mettere al centro l’animale, il suo valore, e il nostro rapporto con esso. Abbiamo dato attenzione ai tagli meno nobili, alle parti considerate “scarti”, e al recupero di tecniche antiche che esaltano la qualità della materia prima».
A sinistra il "bollito": cotechino di cinghiale, pajata e bistecca. A destra Tartelletta d'occhio di pecora affumicato e Vermouth ai volatili
Mammella di pecora, testicoli di cervo e salsa al latte
Ma il piatto simbolo della cena probabilmente è stato il carrello dei bolliti, come spiega lo chef: «La celebrazione finale avviene con tre elementi: una pagliata, un cotechino di cinghiale e una bistecca bollita dopo una veloce passata sulle braci. Questo piatto esprime un principio essenziale: la tecnica, per quanto raffinata, deve essere sempre al servizio della materia prima».
Fegato di cervo e salsa al cipresso
Intestini di pollo e limoni fermentati
Cavallo e brodo di aringa
Sangue di maiale e gelato
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
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Nasce a Bari nel 1988 e da allora "va sempre girando" (cit. nonna Laura). Scrive di ristoranti, di terre e personaggi leggendari. Ha pubblicato: "Puglia à la carte", "Incredibilia" e "Canti di Terra e di mare"
L'interno di Mezzena, il nuovo locale palermitano dei fratelli Saverio e Vittorio Borgia, dedicato alla carne
Deep Raw, di Edoardo Tilli, è stato pubblicato da Maretti editore e curato da Sara Favilla, con fotografie di Lido Vannucchi. 224 pagine, 42 euro, si può comprare qui
Massimo Minutelli, al centro, festeggia il decimo compleanno del suo Varrone a Milano, tempio per carnivori gaudenti
Dall’Italia è una narrazione in continua evoluzione di tutto il buono che racchiude in lungo e in largo il nostro Belpaese. Una rubrica che ci porta alla scoperta delle migliori trattorie, i ristoranti più esclusivi, osterie, tra le vette più alte o in riva al mare. Delizie che non possono sfuggire alle rotte dei più entusiasti viaggiatori.