28-09-2024

Quel riso è proprio un Riso Buono

Cristina Brizzolari Guidobono Cavalchini, produttrice a Casalbeltrame (Novara), ha raccontato i primi, straordinari 10 anni in risaia in un libro scritto con Francesca Romana Barberini per Giunti. Dall'incontro con Identità a quelli con i grandi chef

Riso Buono, chi non semina non raccoglie, così si intitola il libro scritto da Cristina Brizzolari Guidobono Cavalchini, produttrice di riso a Casalbeltrame in provincia di Novara, e Francesca Romana Barberini, giornalista, per Giunti, pp. 288, euro 25. Qui pubblichiamo una sintesi del capitolo 10 intitolato Alla ricerca dell’Identità Golosa, dalla prima esperienza al Congresso italiano di cucina d’autore al futuro di una Identità di Riso.

Nel 2015, durante l’Expo di Milano, ho scoperto dell’esistenza di Identità Golose, Congresso Internazionale di cucina a Milano, e avevo conosciuto anche Paolo Marchi, l’ideatore e curatore dell’evento. Così a marzo 2016, ho deciso di andare a vedere di cosa di trattasse, solo come spettatrice: c’erano un sacco di brand, stand dove i produttori raccontavano le proprie storie, insomma poteva essere un punto di arrivo per l’azienda e il prodotto. Erano quattro anni che producevamo, avevo iniziato a conoscere qualche cuoco e avevo capito che quello era il mio circuito.

Chiamai uno dei pochi chef che conoscevo bene, l’unico a cui avrei potuto chiedere una cosa del genere, ovvero l’oste romano Arcangelo Dandini, che cucinò un risotto con il mosto cotto. Eravamo presenti e anche Identità Golose si era accorta di Riso Buono! Da lì è stato un crescendo: i primi anni esponevamo i prodotti in quella che veniva chiamata “La Bacheca”, per far capire che esistevamo, che avevamo un prodotto di qualità e che potevamo partecipare a degli eventi grandi come Identità Golose, fino ad allora irraggiungibili. C’erano tutti i più grandi chef internazionali, che vedevo anche in TV! Era divertente e per me era tutto nuovo.

Cristina Brizzolari Guidobuono Cavalchini, a sinistra, e Francesca Romana Barberini

Cristina Brizzolari Guidobuono Cavalchini, a sinistra, e Francesca Romana Barberini

Comunque, in quei primi anni, Paolo Marchi, come tanti altri protagonisti del settore, non sapeva chi fossi, ero semplicemente una dei tanti produttori con un piccolo stand al Congresso: poi piano piano ha capito che esisteva Riso Buono, ma ci sono voluti anni. Agli inizi non conoscevo nessuno, era un mondo che non mi apparteneva, ma io mi divertivo: trovavo divertente che tutti questi chef cucinassero, che ci fosse tutto questo gran fermento intorno ai fornelli. Gli ultimi anni sono stati quelli più interessanti e divertenti, ma anche con contenuti ed eventi in cui si parlava del riso italiano a 360 gradi.

Foto ricordo del convegno dedicato ai risi italiani il 20 maggio 2019 nell'hub di Identità Golose Milano

Foto ricordo del convegno dedicato ai risi italiani il 20 maggio 2019 nell'hub di Identità Golose Milano

E proprio per superare questo timore reverenziale e raccontare la cultura del riso che ho chiesto a Paolo, nel corso degli anni di poter organizzare con loro Identità di Riso. Del resto c’erano Identità Naturali, Identità di Pasta, Identità di Pizza, Identità di gelato, perché non poteva esserci anche il riso, protagonista di interventi e di racconti? Servivano budget adeguati e così ho pensato a un altro tipo di evento. L’abbiamo organizzato nell’hub di Identità Golose MIlano il 20 maggio 2019: un incontro tra tutti i produttori di Riso italiani. Solo un outsider poteva pensare di mettere insieme agricoltori che per anni si erano ignorati e che magari non si parlavano tanto o, addirittura, non si conoscevano.

Dominga Cotarella, a sinistra, e Cristina Brizzolari Guidobono Cavalchini

Dominga Cotarella, a sinistra, e Cristina Brizzolari Guidobono Cavalchini

Ma il mio motto è sempre stato L’unione fa la forza e così sono andata avanti per la mia strada. Io non avevo pregressi con nessuno, ero totalmente nuova nella filiera, lavoravo per tutti, non solo per il mio brand, perché per me l’obiettivo principale era fare cultura del riso: più si parla del riso e più la gente si incuriosisce, cerca di capire e di scegliere nel modo giusto, più il riso si vende e più le vendite non sono fini a sé stesse.

E’ vero che bisogna investire, ma è anche vero che l’alternativa di un goal un po’ più ampio mi avrebbe permesso di non scegliere la GDO per il mio prodotto, di vedere remunerato correttamente il lavoro di chi con me ogni anno è impegnato nella produzione, nella lavorazione e nella vendita di

Riso Buono. E di far rinascere l’azienda di famiglia. Altrimenti avrei preso un manager uscito da una grande realtà industriale e gli avrei lasciato le chiavi della mia azienda, forse avrei speso di meno, forse avrei venduto di più, ma il mio nasce come un progetto taylor made, e sicuramente non avrei ottenuto tutte le soddisfazioni che sono arrivate in questi anni.

E così quel 20 maggio ci siamo ritrovati tutti nella stessa stanza, tutti risicoltori, ma tutti nella stessa barca: abbiamo capito che era necessario dialo- gare piuttosto che ignorarci. Diciamo che i risicoltori sono piuttosto chiusi, sono animi più “nordici”, meno goliardici rispetto al mio animo del sud e, soprattutto, non capivano la ragione di questo incontro.

Alessandro Billi, chef della Osteria Billis a Tortona, sul palco di Identità Golose

Alessandro Billi, chef della Osteria Billis a Tortona, sul palco di Identità Golose

Lo spunto era stato l’entrata in vigore qualche mese prima, della clausola di salvaguardia a tutela della filiera del riso italiano, che reintroduceva i dazi sulle importazioni di riso dal Sud-Est asiatico, diretta conseguenza del grido d’allarme che era stato lanciato nel maggio del 2013 dall’Ente Nazionale Risi e della battaglia condotta dalle Autorità di Governo e dagli europarlamentari, con il sostegno degli imprenditori e delle organizzazioni di categoria “un successo plurale che dimostra ancora una volta quanto sia fondamentale fare squadra”, questa la dichiarazione dell’allora Ministro dell’Agricoltura Giammarco Centinaio, ma anche e soprattutto induce ancor di più a puntare “sulla qualità, sulla promozione

Tutti in visita nella realtà di Riso Buono a Casalbeltrame in provincia di Novara

Tutti in visita nella realtà di Riso Buono a Casalbeltrame in provincia di Novara

e sulla trasparenza in etichetta per riconoscere i veri prodotti italiani”, concludeva il Ministro.

E così che è nata con Paolo Marchi, la Tavola Rotonda alla Ricerca di un Identità di Riso. Nell’occasione è stato firmato un Protocollo d’Intesa per la Valorizzazione e Promozione del Riso Italiano di Qualità tra l’Ente Nazionale Risi e l’Associazione Ambasciatori del Gusto, che riunisce cuochi, ristoratori, pizzaioli, sommelier, persone di sala, pasticcieri e gelatieri che, attraverso il loro mestiere, si impegnano nella valorizzazione del patrimonio agroalimentare ed enogastronomico italiano, in Italia e nel mondo. Emerse la capacità di fare gruppo.


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Pubblicazioni e novità editoriali del pianeta gola

Paolo Marchi

di

Paolo Marchi

nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose.
blog www.paolomarchi.it
instagram instagram.com/oloapmarchi

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