Non siamo alle Hawaii, ma anche qui il Natale si festeggia per buona parte in spiaggia. L’occasione dà modo ai sudafricani di esprimere il meglio come popolo, attraverso l’amore per la vita all’aria aperta. Il braai (barbecue) è un’istituzione nazionale, senza esagerare uno dei capisaldi dell’organizzazione sociale sudafricana. In ogni casa lo 'spazio griglia' è sacrosanto e nel 99,9% dei casi, quando si viene invitati dai Sudafricani è proprio per un braai.
Nel caso del Natale, il rituale si svolge per l’appunto outdoor, in spiaggia. La maggior parte delle zone balneabili sudafricane ha a disposizone braai collettivi, luoghi in cui la gente si apposta fin dalle prime ore del mattino per conquistare la posizione. Una volta colonizzata la zona, il rituale può cominciare. La cosa più stupefacente del braai ritual è la sospensione del tempo: si inizia a fare il fuoco alle 10 di mattina e forse per le 4 del pomeriggio un paio di salsicce sono state messe a cuocere. Nel frattempo il tempo passa con la gente che socializza, si dedica a sport di vario genere (surf, tuffi, tennis da spiaggia) e soprattutto, ingurgita grandi quantità di alcol. In effetti, sulle spiagge è ora vietato portare alcolici, ma basta una borsa frigo mimetica, un po' di attenzione e soprattutto un po' di contegno per riuscire a farla franca. L’attrezzatura outdoor dei sudafricani è davvero fenomenale: non manca nulla. Dalle enormi jeep esce di tutto: tavoli e sedie, tende per difendersi dal sole, cucine da campo in rinforzo ai braai pubblici, brandine per la siesta, attrezzi da cucina di tutti i generi, bombole di gas, cani e bambini in grandi quantità.

Biltong, carne secca molto popolare a Capetown e dintorni
Ma veniamo al cibo. Dopo aver dispiegato tutte queste forze sul territorio, si apre la cambusa. Le specialità sudafricane par excellence sono il
Biltong e i
Boerewors. Qui facciamo una piccola digressione antropologica sulla nascita del Sudafrica. I
Boeri, contadini olandesi, hanno attraversato il paese da Sud a Nord e l’hanno fatto diventare una meravigliosa nazione con coltivazioni eccezionali. Nei loro lunghi e faticosissimi viaggi attraverso il territorio il cibo più semplice da trasportare era la carne secca, da loro chiamata
Biltong. Questo è disponibile in centinaia di varianti: dal manzo allo struzzo al
kudu, secco o morbido, sottile come un bastoncino o più grosso, come una salsiccia. Senza
Biltong non ci sarebbe il Sudafrica.
I
Boerewors sono invece delle salsicce, anche queste disponibili in mille varianti, molto speziate che normalmente vengono servite in un panino tipo hot-dog. I Sudafricani in generale hanno gusti semplici e basici, ma a causa di importazioni di prodotti in stile americano, si sono rovinati completamente il gusto con salse e aromi di tutti i generi. Quindi il povero
boerewors viene affogato in qualsiasi tipo di salsa, meglio se un pò agrodolce e accompagnato da patatine al mango chutney o all’aceto ed erba cipollina.
Per i più raffinati, a dire il vero, il
braai offre una scelta più complessa. La carne in Sudafrica è buonissima e quindi si trovano bistecche di manzo squisite (da noi ribattezzate bistecche di brontosauro, date le dimensioni), ottime costolette di agnello e di maiale. Il
braai si fa anche con il pesce: il più tipico pesce da braai è lo
snoek, una specie di sgombro che viene aperto e adagiato delicatamente sul braai oppure il tonno fresco, squisito. Si conclude con la
melktarte, una torta con crema pasticcera oppure con i
cupcakes, specie di tortine che normalmente sono una fantasmagoria di colori e decorazioni psichedeliche di zucchero, molto più belle da vedere che da mangiare.

Boerewors, spirali di salsicce che spopolano nei braai (foto birds of eden)
Il
braai natalizio, essendo un’occasione importante, dura più a lungo del normale: quando finalmente verso metà pomeriggio si inizia a mangiare, l’umore è sempre ottimo, l’appetito ormai incontrollabile e il tasso alcolico molto elevato. Dopo 6 ore di preparativi, i Boerewors vengono ingurgitati in un batter d’occhio, insieme ai panini e a tutto quello che a questo punto si riesce a racimolare dall’assalto alle vettovaglie. Verso le 8 di sera le jeep si riaprono, tutto il contenuto torna meticolosamente al suo posto, cani e bambini compresi, e ci si avvia verso casa, avendo cura di avere scelto il
designated driver per l’occasione.