16-06-2012
Un'immagine della sala del Keerom 95, il ristorante aperto dal milanese Giorgio Nava a Cape Town, telefono +27.(0)21.4220765. Ottantacinque tra le più importanti insegne della capitale e del paese (non il Keerom 95, però) propongono, in vista dell'imminente inverno, i menu winter special: menu d'alta cucina a prezzi abbordabili
L’ultimo "saluto" di Paolo Marchi sulla newsletter Identità Golose 378 non solo mi è piaciuto moltissimo, ma mi ha stimolato a condividere il modo in cui la ristorazione in Sudafrica, in particolare a Città del Capo, sta affrontando e vivendo questi tempi non proprio facilissimi. La prima cosa da tener presente è che il paese in cui vivo è ancora un mondo molto nuovo e lo si percepisce in tutti gli aspetti della società. È un mondo nuovo in generale, dato che il primo colono olandese, Jan Van Reebeck, è arrivato qui nel 1652, e un mondo nuovissimo dalla fine dell’Apartheid nel 1994. Si respira un’aria diversa, di positività, di possibilità. La gente qui si butta in mille esperienze (a volte anche in modo abbastanza incosciente agli occhi di un europeo) però c’è sempre voglia di ricominciare, di riprovare. Il concetto di fallimento è ben diverso da quello d'Europa. Hai aperto un ristorante che hai dovuto chiudere dopo 6 mesi perché non funzionava? Pazienza. Nessuno ti biasima o ti compatisce o ti considera uno sfigato. Si va avanti senza sentirsi perseguitati dalla sorte. La prossima volta sarà un'altra cosa. Ci muoviamo dunque in un mondo molto fluido, in cui il concetto di grandi dinastie di ristoratori non esiste. Gli unici che continuano di padre in figlio anche in Sudafrica sono per l’appunto gli Italiani. Detto questo, nonostante il positive thinking, in Sudafrica si deve fare i conti con la innata parsimonia (per usare un eufemismo) della popolazione locale e quindi i ristoratori devono inventarsi soluzioni sempre nuove sia per affrontare la crisi - che quaggiù comunque non è così traumatica come in Europa - sia per far passare l’inverno, in cui ci sono pochi turisti ma i locali sono aperti.
Sulla lavagna, un esempio di winter special
Il mondo della gola a Cape Town e dintorni raccontati da Giovanna Sartor
di
Veneziana di nascita e milanese d'adozione, da gennaio 2010 si è trasferita a Città del Capo. Innamorata del Sudafrica, il suo sogno è produrvi prima o poi prosciutto San Daniele